E finalmente il tanto atteso 17 aprile e’ arrivato. Urne aperte dalle 7 alle 11. Referendum popolare. Proposto dalle Regioni.
51 milioni di elettori alle urne tra un si e un no. La consultazione sara’ valida se si rechera’ alle urne la maggioranza degli aventi diritto, cioe’ 25 milioni e “tot.” di elettori.
Se vince il si le societa’ petrolifere che hanno “in mano” concessioni per cercare-estrarre petrolio-gas entro le 12 miglia, una volta scaduta la concessione, chiuderanno la piattaforma e riconsegneranno la concessione. Lo stop per la prima trivella sara’ previsto per il 2018. L’ultimo per il 2034. Nel frattempo con il si le piattaforme sottocosta chiuderanno. Sottocosta significa cioe’ entro le 12 miglia.
Se vince il no tutto resta come e’ con attivita’ di estrazione fino ad esaurimento giacimento.
Ora all’interno delle 12 miglia le piattaforme sono 92 su un totale di 135 trivelle.
Stamattina alle 5 e 30 il tempo non volgeva al brutto ne si sentiva odore di pioggia ma verso est il tempo era “decisamente” non bello. Fogli alla mano (designazioni, bolli, atti) in direzione dei seggi verso le scuole. Non avevo ombrello con me ma un pochino mi sentivo “Amerigo Ormea”. Torino intanto dormiva ancora e in giro si potevano vedere solo Presidenti di seggio, scrutatori, scrutatori dell’ultima ora che andavano a sostituire quelli assenti per malattia o altro. Nella citta’ che era stata della Fiat ora Fca, i nuovi “operai” sono gli addetti ai seggi. Qualche bus strideva nel tratto antecedente la via dei Santi Sociali. I tetti delle case si alzavano e abbassavano a piacimento in un “ronf-ronf”, “zzżz” stile fumetti. Un colpo di vento allontanava dai miei piedi alcune cartacce di un sabato sera consumato da chissa’ chi e chissa’ dove. Non diro’ ora in quale scuola sono diretto ma l’obiettivo si. Sentirsi per un giorno proprio Amerigo. Senza ombrello e altro ancora. Ma…ci provo…il cancello, le famiglie, un altro cancello, il cortile, un numero. Suono il campanello. Un visino carino, occhi dolci e chiari mi apre. Ha un berrettino “d’arma” calato sulla fronte e occhi bellissimi. Mi apre e riconosce, dal giorno prima. Entro. Ritrovo il Presidente, un amico, una vecchia conoscenza. Prendo confidenza con i registri, firmo e sento l’organizzazione dei lavori impartita dal Presidente. Le pause…la prima elettrice. Sono le 7: si comincia. Dopo un’ora cerco la macchinetta del caffe’ o il bar. E’ chiuso. Nel salone una tv e’ accesa. La corsa va in onda. In molti vedono ma non guardano. Chissa’ dove sono. Un caffe’ e rientro in sezione.
Il resto lo annoto tra le pieghe di un blocco.
L’affluenza al momento (sono le ore 16:15) non e’ molto alta. 15-20-12 per cento….Da questo mio banco scruto gli elettori che come gocce d’acqua, scheda e carta di identita’ alla mano attendono un gesto da parte degli scrutatori “appollaiati” su di un banchetto “uomini-donne”. Oggi a dire il vero non vi e’ bisogno di un cenno…nessuna attesa, nessuna coda al momento…la giornata in ogni caso e’ ancora lunga. “Amerigo” scruta” in religioso silenzio. Davanti a me solo una lunga fila di banchi accatastati “circondati” da un nastro bianco e rosso. “Magari fosse una coda di elettori” afferma uno scrutatore uscito un attimo dall’aula per una boccata d’aria. In alto a sinistra i numeri delle sezioni a me famigliari. Molto. A ricordo di competizioni elettorali andate nel tempo. ..
Oggi un numero davanti a 58-un sltro 59-e un altro ancora al 61….in quest’ultima sezione risuonano ancora i complimenti del Presidente. Era il 2006. Fra un cartello e l’altro, sezioni, sanzioni, convocazione dei comizi e norme resistono attaccati i cartelli….Un carabiniere sale e scende portando documenti mentre un vigile contempla plichi e annuncia numeri. Il “quorum” batte ma e’ lontano.
E dalle parti di Amerigo? Qui le suore vestite di bianco sono una rarita’. Difficile scovarle. E’ormai calata la sera. E’ buio e un filo volante pende tra una cabina e l’altra. A illuminare il tutto, due occhi bellissimi che incorniciano il viso della “finanziera”…quando li incroci il “quorum” comincia a battere.
E’ mezzanotte.Il referendum non ha ottenuto il quorum. Oserei dire o scrivere un titolo “referendum…impopolare”.
La mia citta’, Torino, ha concluso con il 36,6per cento dei votanti e la cosa mi rasserena per il lavoro svolto. Al momento unica regione da premiare la Basilicata. Unica citta’ al momento che supera il quorum e’ Potenza.
Non resta che trovare un po’ di luce. Esco sconsolato, saluto seggio e…finanziera e…”buonanotte” agli aventi diritto che il loro diritto non hanno utilizzato.
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