Torino, domenica 22 giugno ore 17.

Via dei Mercanti 3. Ci si arriva dopo aver percorso a piedi per un lungo tratto via Garibaldi, (da Piazza Statuto), oppure, lasciandosi alle spalle Piazza Castello, ci si arriva dopo pochi minuti, svoltando a sinistra.
Al numero 3, da numerose domeniche, almeno dall’inverno passato, sempre alla stessa ora, (le 17) si puo’ assistere dal cortile di una casa di ringhiera ad un bellissimo concertino. Tanta semplicità, tanta famigliarità, ospitalità e professionalità. Sul balconcino qualcosa che affonda le radici in un passato di molti. Una paglietta, da calare in testa, nelle giornate assolate, soprattutto quelle estive e del sud (ah, quanti ricordi nei nonni che calavano una paglietta simile sul loro capo) e un vessillo di “lotta”: no-tav. Affollatissimo il cortile, ieri, così come accaduto sabato, sempre alla stessa ora. Un cortile, anche questo, che trasuda di storia. Chissà perché immaginavo la Torino operaia, con turnisti che rientravano da questa casa come da molte altre simili a questa, e altri che uscivano, pronti per il loro lavoro. Profumi e odori ei tempi andati e saperi e sapori conservati in una societa’ che ci prova a resistere nonostante la crisi che morde ognuno di noi. Pensavo a questa offerta culturale messa a disposizione per tutti. Un concetto di cultura democratico. Il cortile. La corte. Un tempo si cantava sempre, nel cortile, per alleviare le fatiche. Offerta culturale, pensavo, in un periodo dove davvero l’ intrattenimento lo paghi e prifumatamente. Qui lo trovi, ricercato, raffinato. Andiamo, un’ arpa, un pianoforte, un violino e delle voci cosi. Verrebbe voglia di abbracciarli “in comune”. Gia’, sarebbe logico che il comune cominciasse a riconoscere questa iniziativa. Concertino e cantanti, dicevo. Con l’ausilio di un pianoforte. Artisti accompagnati da strumenti quali chitarra, violino, arpa, pianoforte sabato. Impressionante quanta gente in questo fine settimana sia passata da questo cortile per godersi della buona musica e spettacoli vari. Lungo via Garibaldi si potevano incontrare molti turisti, armati di cartina geografica intenti a ricercare il famoso balconcino di via dei Mercanti 3, già presentato nel mese di gennaio sul quotidiano torinese, La Stampa. E davvero vale la pena andarci e continuare ad andare. Sottoscrivo. Descrivere, scrivere, non riuscirà a rendere giustizia di quanta bellezza possa uscire da quel balconcino. Neppure due gocce sono riuscite a spaventare quanti erano in ascolto di poesie e buona musica. E quanta delicatezza da parte della suonatrice d’arpa nel rivestire il suo strumento, dopo aver terminato la sua prova, proprio per evitarle un eventuale guasto alle…”corde”. Bravissimi tutti, davvero. Anche a chi ha diretto la parte dedicata alla poesia. Forse un omaggio alle Langhe è stata la lettura della poesia dedicata alle…”colline“, strappando risate anche oltre il cortile. E ancora poesia. Romantica.
Cosa non si farebbe per trattenere un amore al momento “evaporato”?E all’uscita, la domanda fra tantissimi gruppi giunti in via dei Mercanti era la solita: “allora, ti è piaciuto il concertino dal balconcino?”. Una domanda che lasciava intravedere come i residenti torinesi si erano trascinati al concertino amici e parenti provenienti da fuori. Un po’ come andare a vedere il Museo Egizio o la Mole Antonelliana quando qualche caro giunge a trovarci. Tanto è lodevole e interessante questo appuntamento ormai divenuto fisso. Una iniziativa che davvero ha preso “piede” nella nostra città. Bravi, bravissimi, bis. Che ormai è domenicale.
Non mi intendo molto di tempi o cose più tecniche ma ritengo che il concerto sia davvero uno spettacolo nello spettacolo.
Allo spettacolo era presente anche Ida Curti.
Quando ho sentito parlare di voi eravamo seduti ad un tavolo durante un pranzo. Di lì a Pico se ne sarebbe saputo di più. Faceva freddo. Forse sì era alla Tana del Re… poi una penna fuoriusci dalla borsa velocemente sgaiattolando come piace far. Uscire poi furtivamente dal locale per dirigersi lentamente sotto il vostro balconcino. ma l’altro giorno, nel concerto del Rettorato l’apoteosi. Bravissimi davvero.
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