Ho provato a cercare tra i temi dei miei ’90 quello su cui mi ero cimentato ma ho fatto molta fatica a riconoscerlo. Anni in cui erano sfumati i mondiali delle notti magiche e seppur da giocare sarebbero presto sfumati anche quelli Usa, chiudendo cosi il ciclo Sacchi. Rileggendo le tracce consegnate ieri però, ricordo di aver preso in prestito il libro di Bartali un paio di volte in biblioteca e di aver letto Sciascia come compito scolastico, suggerito poi più volte come lettura. E ricordo anche il volto di chi ce lo fece leggere, alle medie, la professoressa M.
Il “mio” tema era forse sulla tecnica, efficienza, tecnologia o qualcosa che aveva a che fare con quelle “magie” che si chiamano ristrutturazioni e che sotto la vernice nascondono altro, o chissà, qualcosa del genere. Ricordo però volti e visi dei commissari all’orale ed in particolare le domande sul vino e “la sua fermentazione con annesse formule chimiche, il latte, intero, parzialmente scremato e scremato” e molto altro ancora , come fosse stata una interrogazione infinita in un “infinito viaggiare”. Poi, il “tempo inglese”….ah si…”in England you can esperience four ….”