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Siopero. No alle politiche d’austerità a senso unico

Torino. Ore 9.30. Piazza Vittorio. Un grido si alza verso verso il cielo, pulito come poche altre volte, e la collina davanti: “No alle politche d’austerità”, solo ed esclusivamente a senso unico, nella giornata di sciopero indetta anche dalla Cgil e dalla Ces, la Confederazione del sindacato europeo. Il lavoro si muove. Anche se strangolato. Come i lavoratori. Strangolati e prosciugati del giusto per vivere. Lavoro. Quello che “La Repubblica italiana è fondata sul lavoro”, e che manca.  Quel poco, che vi è ancora, composto da “invisibili” che continuamente, quotidianamente vengono  penalizzati. Si  parla, si scrive, si descrive lo stato dell’economia attuale e di quello che verrà, nel nostro Paese, in” mare agitato, tempestoso”, come descritto da una relazione europea. E in fuutro,  altri duecentomila posti di lavoro  si perderanno con una disoccupazione che toccherà l’11 per cento. Per non parlare poi delle condizioni di lavoro, in molti siti, da ferriere anni cinquanta…nonostante le arroganze e gli inganni, di promesse non mantenute. Bene i vigili del fuoco, applauditissimi, al loro passaggio. Un segnale importante, la loro presenza, in un Paese dove la cultura muore, lentamente. Il corteo si dirige verso Piazza Castello, dove nei pressi, un banchetto della Federazione della sinistra  raccoglie firme pro referndum ripristino articolo 18, e, nello stesso tempo,  in altra zona di Torino, poco distante, in via Pietro Micca, zona Miur, un altro corteo si muove, quello del mondo della scuola….gli studenti,gli insegnanti, i precari della scuola, sindacato di base, collettivi autonomi, centri sociali,  per dire no a Francesco, e al suo profumo di inganno (tablet e ancora precari nonostante …), che non piace, che porta sempre addosso. Si puo’ essere geni e mediatori quanto si vuole, e “medagliati” con curriculum da lista della spesa, ma sono i valori che contano…Si puo’ ricevere un applauso per un tablet sapendo che miglia di precari son ancora impallinati?

Un pensiero ai venticinquemila in mobilità e a coloro che hanno perso il lavoro.

Intanto si registrano scontri in alcune città.

Un grazie a Juri Bossuto e Simone Ciabattoni

6639 battiti di mani. a Juri Bossuto. 66 volte bravo a Simone Ciabattoni, che, per la prima volta, candidatosi alle elezioni di circoscrizione, (la 4, Parella, a Torino), ha riportato un ottimo risultato.

Da ricordare, per entrambi, la carenza, anzi, la nullità, dei mezzi di informazione. Una sproporzione mai vista. E poi, che non si dica che i mezzi di informazione non risultano importanti.

Ieri pomeriggio, mentre con Simone osservavamo i flussi dei risultati, sezione per sezione in uno dei totem messi a disposizione dal Comune, pensavo, sulla soglia dell’1,5% a quanto labile sia la memoria nell’elettore. E nel militante politico. Anche oggi, sul posto di lavoro, commentavo con alcuni colleghi i risultati elettorali. Non so se la lista Federazione della Sinistra sia fuori dalla storia, compresi quei 6.639 voti, so per certo che ha fatto breccia il “voto utile” di veltroniana memoria: “l’elettore, per paura di far vincere Coppola ho votato Fassino”. Voti andati per simpatia e mancanza di informazione. Quanti avranno letto il programma dei grillini? Quanti quello di Sel o quello dell’Idv? Quale voto? Mercato, identità, protesta? D’accordo, questa volta l’affluenza è stata maggiore e quindi questo ha inciso sulle percentuali. Il richiamo, ancora una volta del voto utile. La scomparsa del terzo polo, in quanto sovrastato dai grillini. Questo, questi, erano gli argomenti questa mattina. Peccato che non si ricordassero, i miei interlocutori, come tantissimi altri elettori, che quest’inverno, davanti ai cancelli di Mirafiori, insieme alla Fiom, c’erano tantissimi militanti della Federazione della Sinistra. Bossuto e amici di Ciabattoni compresi. Fassino, e molti del Pd, non li ricordo. O, se erano lì davanti lo erano per sostenere il si di Marchionne.

Ho provato a chiedere, questa mattina, quanti ricordavano cosa prevedeva l’accordo di Mirafiori. Pochi, quasi nessuno si ricordava cosa prevedeva quell’accordo. E se alcuni diritti sono stati compressi in uno stabilimento, anzi, in due, tre, altri diritti sono compressi nel mondo della scuola, con la precarietà. Ho provato a parlarne con l’amico prof. Marco Revelli, proprio della vicinanza della Federazione della Sinistra agli operai di Mirafiori. “Gli operai, forse, si affidano di più proprio alla Fiom, che la forza la possiede”. Effettivamente, il peso della Federazione è modesto. Abbiamo parlato anche delle allenze, e probabilmente, il fatto di “correre” da soli, non paga. Probabilmente anche questo ha inciso.

E proprio di questo, discutevo oggi. Nel 2006 si erano sfiorati 40 mila voti, con Rifondazione comunista, oggi, invece, con la Federazione, siamo fuori dal Consiglio Comunale. Dove sono andati a finiretutti quei voti? E i militanti? Nel serbatoio dei grillini? In quello dell’Idv? In Sel? Difficile dirlo. Giustamente, come afferma Juri Bossuto, la rabbia è tanta. Peccato che proprio quei colleghi e quelle colleghe, si lamentino sempre, soprattutto in questo periodo, con il solito refrain: “quest’anno mi daranno la nomina?“, oppure, “certo che con tutti questi tagli, il carico di lavoro è aumentato enormemente” o ancora, “nella scuola mancano tante cose“e tanti altri motivi che hanno preso il ritmo delle sole lamentele. Poi, all’atto dell’unico momento utile, quello di partecipare ad uno sciopero, il loro atteggiamento diventa da free-rider. “Tanto non cambia niente”, e nel frattempo è cambiato tutto. E siamo tornati ai tempi dei padroni delle ferriere federf. Penso che sia un atteggiamento culturale, di egoismo incancrenito, uomini e donne incapaci di guardare il prossimo. Capaci di salvaguardare le proprie tasche.

Proprio a scuola, dove a guardare i ragazzi, le ragazze e l’incognita del loro futuro si rende necessaria la volontà di organizzare per loro un mondo migliore, diverso. Educhiamo loro alla raccolta differenziata e nello stesso tempo li spingiamo ad una concorrenza spietata fin da piccoli. Perché non sappiamo offrire loro buoni esempi. I corsi proliferano, come le teste piene, mentre mancano le teste ben fatte. Un po’ come i bar nelle scuole. “Odio gli indifferenti”: forse sarebbe utile una bella ripassata di Gramsci. O studiarlo, per chi non lo ha ancora fatto. Forse gli scioperi tolgono qualcosa nel presente, 40 o 50 euro, ma potrebbero dare un segnale diverso, la voglia di avere certezze, di conquiste, stabilità. Forse perché lamentarsi non costa nulla. E’ l’impegno che costa tanto. E allora, ecco che i circoli, le sezioni sono vuote. I giornali si leggono poco, tranne quelli distribuiti nella metro o nelle stazioni che si limitano a riprendere un cocktail di notizie dei poteri forti mediatici.

Penso sia utile tornare all’impegno. Come ne hanno profuso molti militanti per una buona riuscita della Federazione. Come Juri, come Simone. Come tutti gli amici di Simone. A gennaio, le parole d’ordine, nelle battute finali del convegno di Micromega erano state chiarissime: in ogni luogo, associazione, circolo, posto di lavoro, impegnatevi e informate. Parole prese davvero alla lettera dagli amici Juri e Simone. Sguardo volto agli studenti, al futuro di tutti sul posto di lavoro. Per combattere questo stato di cose. E l’indifferenza.

Il primo sindaco eletto è di Rifondazione Comunista

Il primo sindaco eletto è di Rifondazione Comunista

Il primo sindaco eletto di queste elezioni è Amato Alfonso, di Rifondazione Comunista, a Sicignano degli Alburni in provincia di Salerno. Nonostante il ritiro dalla competizione elettorale delle altre due liste della destra i cui sostenitori si sono impegnati in una feroce campagna per l’astensionismo al fine di boicottare l’unica lista in campo, la maggioranza dei cittadini di Sicignano sono andati a votare permettendo così di superare il quorum ed eleggere sindaco Amato Alfonso.

Fonte: il Blog di Paolo Ferrero (segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista)

Spot elettorale della Federazione della Sinistra per le amministrative 2011

Simbolo Federazione della Sinistra

Nel video seguente lo spot elettorale della Federazione della Sinistra (Partito della Rifondazione Comunista, Partito dei Comunisti Italiani, Socialismo 2000, Lavoro e Solidarietà) per le amministrative 2011:

http://www.federazionedellasinistra.com

Piero Fassino non lo scordare mai o stai con la Fiat o stai con gli operai

Lo slogan “Piero Fassino non lo scordare mai o stai con la Fiat o stai con gli operai” intonato dai compagni della Federazione della Sinistra nella biciclettata del 12 maggio 2011 assieme al candidato sindaco di Torino Juri Bossuto! Uno stupito Sergio Chiamparino, sindaco uscente di Torino, ode lo slogan mentre si trova a pranzare in un ristorante all’aperto con degli amici. Nel video seguente Chiamparino ripreso dalle telecamere.

Juri Bossuto e Simone Ciabattoni

“Impatto devastante della precarizzazione delle condizioni materiali d’esistenza sulla vita affettiva....”, leggevo Zygmunt Bauman, questa mattina, mentre, col mio solito treno mi recavo sul posto di lavoro, precario, insieme a tantissimi altri precari, o, senza “fissa dimora lavorativa”. Bauman,  interprete della crisi attuale, di questo terzo anno di crisi….”in questo treno che passa, in questa vita di merda”, risuonava nelle mie orecchie  una nota band italiana salentina. Libro e musica, interrotte da una telefonata mattutina. Un compagno di lavoro, licenziato. Fatto accomodare, fuori, dalle mura di una fabbrica. Disoccupati, precari, in mobilità, respirano, invisibili si narrano, alcuni posti avanti al mio, e l’aria sembra impregnata dai loro lamenti.  Un treno, come le scuole che impastano come lievito i racconti degli ultimi, e alla fine ti rendi conto che quei racconti sono simili, dove la cifra finale è la sofferenza, l’incapacità di giungere a fine mese, dove le disuguaglianze tra ricchi e poveri aumentano sempre piu’. E allo  scendere dal treno, degli invisibili, anche quei,  sedili incapaci di raccoglierne le forme, paiono raccontare quelle loro sofferenze, le loro grida. Un tempo senza un orizzonte temporale certo. Per tantissimi. Con un governo e una maggioranza che indifferenti vanno avanti insensibili. Allure istituzionale? Macchè….neanche una comunicazione, del cambio di maggioranza, di governo. La centralità del parlamento, soggetto e non oggetto. Un Parlamento poco considerato da un governo che è una fiocina negli occhi di molti. Spero che queste elezioni amministrative diano un segnale diverso, capace di porre un argine, un’inversione di tendenza. Spero in un’ottima riuscirta, di Juri Bossuto al Comune di Torino e di un giovane, in circoscrizione, Simone Ciabattoni.

Intanto ci apprestiamo all’ennesimo sciopero, pur di farci sentire…Indigamoci, anche se non è sufficiente.

Simone Ciabattoni, candidato FdS circoscrizione n. 4 Torino

JURI BOSSUTO: “La vera sinistra siamo noi, Piero se ne accorgerà”

Questo è l’articolo apparso oggi sulla Stampa a pag. 61.

Versione dell’articolo in formato pdf: La vera sinistra siamo noi, Piero se ne accorgerà

A vederlo ieri, ritratto sui manifesti appesi davanti al Comune, Juri Bossuto dava l’idea di un uomo a pezzi, nel vero senso del termine: pezzi di una gigantesca foto del candidato della Federazione della Sinistra e di Sinistra Critica sono stati venduti ai cittadini per sostenere la campagna elettorale.
Fenomenologia di un aspirante-sindaco fuori dagli schemi – forte di una carriera politica nel solco di Rifondazione (consigliere nella seconda circoscrizione e poi presidente della medesima, fino all’ingresso in Consiglio regio-nale) –, convinto di poter guastare la festa a Piero Fassino sottraendogli voti a sinistra: «La nostra è la sinistra che fa la sinistra». E l’altra? «Quella che si riconosce in Fassino rischia di avallare il lavoro della giunta Chiamparino: una buona squadra ma non è tutto oro quel che luccica». Tre gli addebiti
mossi all’amministrazione uscente: «La svendita del patrimonio pubblico, la sudditanza verso i privati e naturalmente, il debito che ci porteremo sul groppone per i prossimi decenni».
Per questo Bossuto – 46 anni, torinese – tenta la sfida: «Vogliamo dimostrare di essere una sinistra responsabile e non demagogica. Una sinistra che, contrariamente a come viene descritta dai suoi avversari, non è capace di dire solo no. Semmai “no, ma …” Dove in quel «ma» si riassumono scelte precise: difesa del lavoro; lotta al precariato e alla delocalizzazione delle imprese; una rielaborazione del Piano
regolatore che tenga conto del verde pubblico e dei servizi, oggi inesistenti in alcuni quartieri di recente costruzione;
recupero delle periferie; impiego delle aree ex-Mirafiori per sviluppare la ricerca e l’innovazione con un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale; valorizzazione degli «atou» ambientali di Torino (cominciando dai fiumi); chiusura del centro al traffico e mezzi pubblici a basso costo; potenziamento del Welfare e dell’edilizia pubblica. Non ultima, la battaglia per l’acqua pubblica».
Previsioni per il primo turno? «Non lo so. I sondaggi ci danno in tutti i modi possibili, e noi dei sondaggi non ci fidiamo. Specie quelli targati Pd. Dal 5% in su prendiamo tutto».

LA STAMPA 10 MAGGIO 2011 [ALE.MON.]

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Opuscolo che spiega come si vota alle elezioni comunali e regolamenti

Candidati sindaco di Torino Juri Bossuto

Pubblichiamo il post di Daniele che ci comunica come stanno crescendo i consensi intorno al candidato sindaco di Torino Juri Bossuto.  Alle elezioni comunali di Torino del 15 e 16 maggio non asteniamoci e sosteniamo JURI BOSSUTO candidato dalla Federazione della Sinistra e da Sinistra Critica, da sempre dalla parte dei giovani, dei lavoratori, dei disoccupati e del popolo. Candidato forte e coerente, Juri! Merita il nostro appoggio e il nostro voto. Una parola sola dentro e fuori il palazzo, a differenza degli altri candidati a sindaco.

Ciao Romano, La fan page su facebook di Juri sta andando molto bene. In questo momento ha toccato i 600 iscritti.
http://www.facebook.com/juribossutosindaco

Diamo una mano anche noi con i nostri amici e compagni!

Superare il 4% a Torino è possibile e praticabile.

Questa è anche una soglia psicologica che se raggiunta avrà un duplice fine: costringere al ballottaggio Fassino e dunque fargli ascoltare le istanze della Federazione della Sinistra e dimostrare al veltrusconismo che non vi sono sbarramenti e censure mediatiche di sorta che possono far perdere la voce alla sinistra, quella vera.

JURI BOSSUTO, inoltre è un ottimo candidato, il migliore possibile per Torino, comunista e “moderato” allo stesso tempo, oltre che con un bagaglio conoscitivo della cosa pubblica di primo ordine.

Vota e fai Votare alle comunali del 15 e 16 maggio 2011 Juri Bossuto della Federazione della Sinistra.

Buon primo maggio.

Romano e Juri Bossuto

Da qualche tempo ha ripreso a circolare un vecchio tram per le strade di Torino. Il numero 7, colore dei tempi andati, verde. Alcuni di quei mezzi sono doppi, altri singoli, con una sola porta centrale adatta per l’uscita. Altri, serie 28, sono di quelli già circolanti sulle strade di Torino, solo colorati di quel verde anni 70. Effetti speciali. Probabilmente tentare di tenere in vita forme del passato, come quelle, è piu’ semplice che tenere in vita conquiste del movimento operaio. Effetti speciali. Come tantissime notizie che circolano sulla ripresa economica, che non esiste. Come la povertà infantile, privata dei giusti riflettori. Come la disoccupazione giovanile che viaggia al 29%. O ancora il tasso di occupazione femminile, intorno al 48%. Dati che ci pongono lontani dalla media Ocse. Come chi sostiene che la speranza di vita si allunga e 40 anni di lavoro sono “giusti” e che come sostengono alcuni, privi di senso di realtà, continuano a sostenere che “ipotizzando di cominciare l’attività lavorativa a 20 anni, si potrà andare in pensione a 60 anni“. Dimenticando facilmente che in questi 40 anni di mezzo le interruzioni dovute alla precarietà sono davvero enormi. Senza paracadute. Senza ammortizzatori. Impossibilitati a richiedere forme di disoccupazione, un altro pezzo dello stato sociale che se ne va.

Facile salire sul 7. Molto piu difficile sostenere le conquiste del movimento operaio stando, a suo tempo, dalla parte della Fiom.

Forse troppa televisione ci ha davvero zittiti, incapaci di riflettere. Anche sul recente passato.

Ieri, a Torino, un interessante incontro al Circolo dei Lettori, “una maratona di parole e danza mute”, con l’Accademia del Silenzio. Nel pomeriggio un intervento mi ha dato modo di riflettere. “Quanti di voi hanno il senso per le invenzioni?” Dalla sala, piena, solo due mani alzate. Una nel pubblico, una del relatore, inventore, anni fa, di una “zanzariera ad ultrasuoni”. La domanda successiva era: “Quanti di voi guardano la televisione?”. Quasi la totalità. E da qui, il confronto su come era la televisione trenta anni fa e come è ora. Un film la settimana, un tempo, e, possibilità di sognare, tra un tempo e l’altro, e, nel corso della nostra vita. Oggi, siamo letteralmente “martellati” dalla pubblicità, onnipresente. Sogni infranti. Incapaci di indignarci. Incapaci di scegliere. Indifferenti. Tutti free-rider. Nella competizione elettorale, qui, a Torino, ampia visibilità e riflettori sempre accesi solo su due o tre candidati. Alla faccia della par condicio. Anche il 25 aprile, nonostante fosse presente, in piazza, Juri Bossuto, candidato per la Federazione della Sinistra al comune di Torino, solo due candidati hanno avuto visibilità. Forse perchè davvero “se abbiamo cose da dire” dobbiamo stare zitti. I riflettori dei mass-media si spengono, e noi dobbiamo essere capace di riaccendere le coscienze, quella sociale, prima, quella politica poi. Sentire un politico che persiste nella sua concezione di “politica conseguente al voto utile” sbarrando la strada ad altre forze politiche, non mi sembra la via giusta. Già Einaudi sosteneva che solo la lotta continua fra ideali in competizione puo’ far vivere un popolo. “Solo nella lotta, solo in un perenne tentare e sperimentare, solo attraverso a vittorie ed insuccessi, una società, una nazione prospera. Quando la lotta ha fine, si ha la morte sociale e gli uomini viventi hanno perduto la ragione medesima del vivere”.

Mi accingo a partecipare al corteo del primo maggio, con la consapevolezza e la voglia di poter avere, in Consiglio Comunale, a Torino, un amico in…..comune: Juri Bossuto. Capace di rappresentare i temi del precariato, dei lavoratori, dei disoccupati, degli studenti, universitari, pensionati, dei beni comuni…degli ultimi, che per essere visibili stanno zitti. Forse, se abbiamo da dire qualcosa, dobbiamo fermarci un attimo. E ripensare.

Buon primo maggio.