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PAOLO FERRERO A PORTA 2.0 – SPECIALE ELEZIONI AMMINISTRATIVE

PAOLO FERRERO A PORTA 2.0 – SPECIALE ELEZIONI AMMINISTRATIVE – 18.05.11 (su YouTube in HD)

Da: FedericaPezzoli | 19/mag/2011
Paolo FERRERO – segretario nazionale PRC – FdS a PORTA 2.0 SPECIALE ELEZIONI AMMINISTRATIVE. L’evento trasmesso in diretta streaming il 18maggio 2011
su: Federica Pezzoli’s channel
anche su YouTube in HD. PORTA 2.0 dalla fabbrica di Mirafiori alle fabbriche virtuali del web. Il nuovo appuntamento politico del segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista potete seguirlo su Ustream FEDERICA PEZZOLI’S CHANNEL: http://www.ustream.tv/channel/federica-pezzoli-s-channel
Oscurati dai media Rai e MediaSet i comunisti si aggirano per la rete! PORTA 2.0 è un progetto ideato, realizzato e prodotto da Federica Pezzoli’s Channel

Il primo sindaco eletto è di Rifondazione Comunista

Il primo sindaco eletto è di Rifondazione Comunista

Il primo sindaco eletto di queste elezioni è Amato Alfonso, di Rifondazione Comunista, a Sicignano degli Alburni in provincia di Salerno. Nonostante il ritiro dalla competizione elettorale delle altre due liste della destra i cui sostenitori si sono impegnati in una feroce campagna per l’astensionismo al fine di boicottare l’unica lista in campo, la maggioranza dei cittadini di Sicignano sono andati a votare permettendo così di superare il quorum ed eleggere sindaco Amato Alfonso.

Fonte: il Blog di Paolo Ferrero (segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista)

Appello al voto di Paolo Ferrero alla Federazione della Sinistra e perché!

IL VOTO ALLA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA VALE DOPPIO!
“A Torino si corre da soli in quanto il Pd si è inchinato di fronte ai diktat di Marchionne … Il voto utile è quello alla Federazione della Sinistra …”
Video molto interessante:

In piazza con la Fiom

Giornate di saldi, da ieri, nella nostra città, Torino. Folla lungo le vie del centro. In Piazza Castello, intanto, un gruppo di lavoratori, studenti (molti, e fra questi, Simone Ciabattoni) pensionati, militanti della sinistra-sinistra, (Luigi Saragnese, Armando Petrini, Paolo Ferrero e tanti altri) uniti a presidiare e informare sulla grave situazione posta in essere a Mirafiori. E la Fiom, naturalmente.  Alternativa o ricatto? Continuo a pensare recandomi velocemente in piazza. Il ricatto incorpora il dolo, ci ricordava un quotidiano alcuni giorni fa. A voi la scelta. Personalmente ritengo che le grandi conquiste di civiltà debbano essere difese, mantenute. Certo a fronte di un situazione così grave mi sarei aspettato piu’ mobilitazione, partecipazione su una questione così importante. Diritti in cambio di un investimento. Ma di chi sono questi soldi che si stanno per investire a Mirafiori? Ma chi è il vero proprietario della Chrysler? A cosa hanno rinunciato gli operai della Chrysler? Dollari, fondi pensione….Pensavo avesse  investito dollari suoi, del manager, cioè!!! Molte cose sono già state dette, ridette, scritte. Pomigliano non era una situazione contingente, eccezionale, che non avrebbe mai avuto il ruolo di “apripista”. Era forse un’operazione collocabile nel solco di una strategia, ribadita poi con Mirafiori. Perchè tagliare le pause dei lavoratori ( e poi, sotto il profilo contabile, perchè se dieci minuti diventano lavoro a tutti gli effetti non devono concorrere a formare il tfr?), il primo giorno di malattia, e poi, via via, anche il secondo, e non  tagliare sui benefit magari di chi percepisce un compenso elevato perchè dirigente o funzionario? E’ o non è l’Italia un Paese con uno squilibrio delle risorse, della ricchezza posseduta? Vogliamo cominciare a mettere a posto questa differenza o accettarla acriticamente? Perchè, in tempi in cui tutto deve essere messo in competizione, il recupero della produttività deve riguardare il fattore lavoro e non il fattore imprenditoriale? Perchè non tagliare quelle famose “600 volte il reddito percepito rispetto ai sottoposti” del manager in maglioncino blu?  “La classe operaia non è andata in paradiso”, ci ricorda Marco Revelli nel suo testo “Poveri, noi”. E non andrà in paradiso con quei 3500 euro o 4000 euro in piu’, lordi, che percepiranno nell’arco di un anno (eruo, utile ricordare, che verranno incamerati a fronte delle ore svolte in piu’ e presumibilmente come straordinari o notturni, a scapito di tutto quello che è il benessere: piu’ stress, piu’ fatica, meno tempo in famiglia, ecc. ecc.). Venti anni di drenaggio continuo di risorse ai percettore di reddito fisso. Borse che esultano, titoli che volano, e che di volo in volo, dal settembre 2007 sono finiti nella “spazzatura”. Titoli tossici. Ripuliti. E ripulite le tasche dei percettori di reddito fisso. Perchè banche e aziende si devono pur salvare, le persone no. Gongolano gli imprenditori di una certa levatura, gongola questa parte politica al governo. “La nave va”, solo per pochi. I molti restano a piedi. O in cig, da febbraio. Per un anno. E chi la paga la cig per un’operazione “strategica”? Molte cose sono state dette; passanti che si coprono gli occhi e chiudono le orecchie. I saldi continuano. Ma i diritti non sono merce in saldo. Diritti indisponibili. In un’Italia fondata sul lavoro.  Noi ci abbiamo provato, ieri, al presidio, perchè “ci interessa”, forse non “Care” piu’ all’ideatore del voto utile e agli amici che tagliano a fette un accordo. Già, voto utile e sbarramento e mancanza di sponda politica, mancanza di rappresentanza. Accordo di Mirafiori e mancanza di rappresentanza. Noi ci proveremo. Oggi e domani. A difendere diritti, non monetizzabili. Al mio fianco, persone anziane, ma giovani per andare in pensione…”col viso vizzo”. Reggeranno quei nuovi ritmi di lavoro? Occorre un bel colpo di….frego….di questi ultimi vent’anni.

Arrivederci al 28 gennaio.

La mia idea di missione di pace: ritiro immediato dei giovani militari italiani dai teatri di guerra

Di SIMONE CIABATTONI
23 MILIARDI DI EURO. Cosa sono, o cosa non sono? Comincio da cosa essi non sono: NON SONO I FONDI STANZIATI PER RILANCIARE L’AGRICOLTURA CON SISTEMI ECOCOMPATIBILI ALLA CRISI AMBIENTALE; non sono fondi stanziati alla tutela della biodiversità, e ricordo che, come annunciavano alcuni giornali pochi giorni fa, l’Italia è il paese piu’ ricco di biodiversità, con 57. 468 specie animali e 12.000 specie floristiche; non sono soldi destinati alla tutela del paesaggio, dato che migliaia di ettari vengono ricoperti d’asfalto e cemento, non sono soldi stanziati per la ricerca e lo sviluppo, dove, sappiamo, la spesa per l’istruzione è davvero bassa; NON VENGONO EROGATI PER RINNOVARE IL SISTEMA DI APPROVIGIONAMENTO E DISTRIBUZIONE DELL’acqua POTABILE E concedere LA POSSIBILITA’ DI utilizzarla AI NOVE MILIONI DI PERSONE CHE QUEST’OGGI ne sono privi.

Cosa sono, quindi:

FONDI CHE IL NOSTRO PAESE NEL 2010 HA SPESO E SPENDERA’, lungo il corso dell’anno, ancora piuttosto lungo, PER ARMAMENTI, MISSIONI ESTERE, MEZZI DI GUERRA. INTANTO SUL FRONTE ESTERO CONTINUANO A MORIRE MILITARI, L’ULTIMA TRAGEDIA E’ AVVENUTA LUNEDI’ 17 MAGGIO 2010, giorno in cui MORIRONO, IN AFGHANISTAIN, DUE SOLDATI DELLA TAURINENSE. QUANTI RAGAZZI DEVONO ANCORA AGGIUNGERSI ALLA LISTA PRIMA DI PRENDERE LA DECISIONE “PIU’ DI BUON SENSO”, OVVERO QUELLA DI RITIRARE TUTTE LE TRUPPE DI GUERRA DA QUESTE MISSIONI, CHE DI PACE NON SONO?

IL MINISTRO DELLA DIFESA IGNAZIO LA RUSSA NELL’ESPRIMERE IL CORDOGLIO ALLE FAMIGLIE DELLE VITTIME DELL’ULTIMO ATTENTATO, HA ANNUNCIATO CHE ENTRO FINE ANNO IL CONTINGENTE ITALIANO SARA’ DESTINATO A RAGGIUNGERE LE QUATTRO MILA UNITA’. SENZA GROSSI TITOLI SUI GIORNALI SONO STATI ACQUISTATI 130 CACCIA BOMBARDIERI PER IL COSTO DI TREDICI MILIARDI DI EURO;

INTANTO IN ITALIA SI STA DISCUTENDO PER VARARE UN PIANO CHE DOVREBBE TAGLIARE PENSIONI, CONGELARE GLI STIPENDI, NON RINNOVARE I CONTRATTI DI LAVORO, PER FAR FRONTE AD UNA CRISI CHE FINO A IERI era NEGATA. E’ IMPORTANTE PERO’, CAPIRE PERCHE’ SEMPRE PIU’ GIOVANI SI ARRUOLANO NELL’ESERCITO E IN PARTICOLAR MODO GIOVANI PROVENIENTI DAL MEZZOGIORNO;

LA RISPOSTA E’ MOLTO SEMPLICE: RETRIBUZIONI ALTE NEL CASO DI MISSIONI ESTERE, ATTIRANO MOLTI GIOVANI ALLA CARRIERA MILITARE IN QUESTA SCURA REALTA’ OPPRESSA DALLA PRECARIETA’ E INCERTEZZA FUTURA.

IL RITIRO DEI CONTINGENTI DALLE MISSIONI ESTERE DEVE ESSERE UNA PREROGATIVA PRINCIPALE. CI DOBBIAMO PROPORRE L’OBIETTIVO DI SOLLECITARE IL GOVERNO AL FINE DI FAR RIENTRARE I NOSTRI SOLDATI DALL’AFGHANISTAIN E RICORDARE L’ART 11 DELLA COSTITUZIONE “LA REPUBBLICA ITALIANA RIPUDIA LA GUERRA COME STRUMENTO DI OFFESA E COME MEZZO DI RISOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE INTERNAZIONALI”.
Già, la Costituzione, così, “sana, robusta, giovane”.

Proprio il 20 maggio, si è festeggiato “il compleanno” dello Statuto dei lavoratori: 40 anni, che per una legge, possono sembrare tanti, ma che in realtà è giovane, da difendere, perchè mette al centro la persona e non l’impresa. Con lo Statuto dei lavoratori, la Costituzione è entrata in ogni luogo di lavoro. Come ha ricordato il Presidente del Consiglio Comunale di Torino, Castronovo, quante discriminazioni vi erano prima dell’entrata in vigore dello Statuto? quante schedature dei lavoratori per le loro idee politiche, o religiose? Occorre uno sforzo, da parte di tutti, affinché la legge, la Costituzione, sia rispettata, in tutte le sue parti.

Il mio primo maggio, la nostra festa dei lavoratori

Di Simone Ciabattoni

Torino, sabato primo maggio. In corso Cairoli, contrariamente a quanto la tradizione prevede, era previsto il concentramento e la partenza per quanti avrebbero partecipato al corteo del primo maggio.

Alle 10.30, finalmente, tutto è pronto per l’evento da me atteso con gioia ed entusiasmo: il corteo dei lavoratori del primo maggio. Il corteo è così composto: la banda, le autorità cittadine con i gonfaloni, aprono la manifestazione; seguono i partigiani dell’Anpi , i sindacati, i giovani, i partiti; sembrano tutti ai loro posti pronti per partire e festeggiare il primo maggio nato come momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche, né tanto meno sociali, per affermare i propri diritti, per raggiungere obiettivi, per migliorare la propria condizione.

Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire” fu la parola d’ordine, coniata in Australia nel 1855, e condivisa da gran parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento.

Si aprì così la strada a rivendicazioni generali e alla ricerca di un giorno, il Primo Maggio, appunto, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e per affermare la propria autonomia e indipendenza.

Il corteo non seguirà il percorso tradizionale, perché è stato modificato causa motivi logistici organizzativi legati alla visita del Papa, nella nostra città , il giorno successivo. La magia di sfilare in via Roma ed arrivare in piazza San Carlo viene a mancare.

Al fondo del corteo si vede subito l’unione del Prc e del Pdci i quali sfilano sotto un unico striscione, “ Federazione della Sinistra Torino”, finalmente uniti. Sfila, insieme a noi, il segretario della Federazione stessa, Paolo Ferrero che insieme alle autorità della sinistra torinese quella, a mio modo di vedere, che rappresenta meglio i bisogni della classe lavoratrice e dei disoccupati, riceve molti applausi dalla folla presente lungo via Po.

Vi è tanta musica, tante le canzoni della storia comunista, tanto entusiasmo tra i compagni.

Giunti in piazza Castello, coronata da una marea di gente, viene cantata per ben due volte bandiera rossa; questo per me è uno dei momenti più significativi della giornata, quasi come se a cantare a squarciagola ci liberassimo da un peso, da una delusione che da troppo tempo ci stava lacerando. Cantare come per far capire, che nonostante l’esito delle ultime votazioni regionali, la Federazione della Sinistra è ancora presente, con i suoi militanti che resistono e combattono. Con il rammarico che la bellissima giornata è terminata, rimangono le bandiere rosse, l’entusiasmo dei compagni, i tanti pugni alzati verso il cielo, insieme alle mille domande che hanno segnato la giornata di festa per molti, ma non per tutti. Lungo il percorso ho notato, con amarezza, le vetrine di molti negozi aperti. Una possibilità, un’opportunità per le autorità che hanno deciso l’apertura, ma che contrasta fortemente con la giornata di festa. Forse è partita una piccola “delocalizzazione”, che ha diviso i lavoratori: di serie A e di serie B.

La mia presenza al corteo di ieri vuole essere un piccolo contributo contro tutte le ingiustizie. La festa del primo maggio, non si tocca!

Torino 2/05/2010

Appello al voto per la Federazione della Sinistra

Appello al voto per la Federazione della Sinistra

Il nostro Paese attraversa una crisi gravissima. Economica e sociale, innanzi tutto, ma anche politica, democratica, morale. La destra al governo del Paese mostra tutto il proprio volto regressivo e anche, propriamente, eversivo. Non passa giorno senza che se ne abbia la riprova: attacco ai diritti dei lavoratori, attacco ai diritti sindacali, disprezzo per il più elementare rispetto delle regole democratiche, xenofobia, attacco alla magistratura, difesa degli interessi dei più forti.

In Piemonte, poi, si profila l’eventualità che un candidato della peggior destra, come il leghista Roberto Cota, diventi Presidente della Regione. Un’eventualità estremamente preoccupante perché può significare l’affermazione di una cultura segnata in profondità dal razzismo e dall’intolleranza; e sappiamo bene come l’intolleranza impedisca di costruire una convivenza civile, laica e democratica fra le persone e costituisca inevitabilmente un potente motore per il rafforzamento di politiche reazionarie, contro le lavoratrici e i lavoratori e i settori sociali più deboli ed esposti alla crisi economica.

Dunque è assolutamente necessario costruire e sostenere un fronte laico e democratico, il più ampio possibile, in grado di battere la destra.

La coalizione elettorale che sostiene la candidatura di Mercedes Bresso ha precisamente questo scopo: contrastare Berlusconi e Cota unendo forze anche molto eterogenee fra loro ma accomunate da una sensibilità democratica e antitetica a quella della destra.

Allo stesso tempo è bene che per battere la destra non si ripetano gli errori del passato. Quelli cioè di un progressivo scivolamento verso il centro dello scacchiere politico, rinunciando alla sinistra e alle sue istanze profonde, trovandosi a presentare un profilo politico e programmatico nei fatti difficilmente disinguibile, su alcune questioni fondamentali, da quello del centrodestra.

La Federazione della Sinistra partecipa con un accordo tecnico alla coalizione guidata da Bresso, mantenendo allo stesso tempo una chiara e netta autonomia politica dal resto del centro sinistra e presentando perciò un proprio distinto programma elettorale. Un programma caratterizzato fortemente per la difesa del lavoro e per il rafforzamento di un sistema di servizi pubblici, a partire dai beni comuni (acqua, energia, trasporti, salute, formazione), alternativo a un sistema basato sulla progressiva privatizzazione, più o meno mascherata, dei servizi essenziali e sulla centralità  delle grandi opere inutili e dannose, come la TAV.

Perciò è della massima importanza sostenere una forza come la Federazione della Sinistra, che ha cercato di farsi carico di questa doppia esigenza (battere la destra e, allo stesso tempo, ricostruire un profilo netto e credibile della sinistra), senza infingimenti e secondo un principio di trasparenza.

Per battere Cota e per rafforzare la sinistra, il voto utile in Piemonte è alla Federazione della Sinistra.

Primi firmatari:

Gianni Alasia, Sarino Aricò, Sergio Bonetto, Gastone Cottino, Lucia Delogu, Angelo d’Orsi, Antonio Erbetta, Marco Guastavigna, Adriana Luciano, Lidia Menapace, Enrico Moriconi, Guido Ortona, Nello Pacifico, Agostino Pirella, Vittorio Rieser, Marco Scavino, Giorgio Viarengo, Gilberto Zorio, Massimo Zucchetti

Per aderire inviate una e-mail a: info@federazionesinistrapiemonte.it

Paolo Ferrero a Torino per la chiusura della campagna elettorale

Data: 21/03/2010 Venerdì 26 marzo 2010 ore 18 Alessandria dalle 20,30 in Piazza Carignano Torino

Chiusura campagna elettorale con Paolo Ferrero

Invito tutti a essere presenti per un appuntamento che sarà anche, per noi, una piccola festa.

Buona conclusione di campagna elettorale!

Un caro e fraterno saluto, Armando Petrini,  Segretario PRC Piemonte

LAVORO: ART.18; FERRERO AL TERZO GIORNO SCIOPERO FAME, NAPOLITANO NON PROMULGHI LEGGE

‘La legge approvata al Senato e’ un vero colpo di stato, questo e’ il vero golpe’, ha insistito Ferrero, e ‘trasforma tutti in clandestini: e’ come se tutti fossimo clandestini e non valesse piu’ la legge italiana. E’ una cosa di gravita’ pazzesca’.
Insomma, ha aggiunto, ‘e’ una vera rivoluzione, lo scardinamento della Costituzione, perche’ la Costituzione italiana prende atto che il datore di lavoro e i lavoratori non hanno lo stesso potere. Lo Stato, nell’idea costituzionale, deve intervenire per tutelare la parte piu’ debole: per questo si prevedono i contratti collettivi di lavoro, perche’ ogni singolo lavoratore e’ piu’ debole di un singolo imprenditore’. Invece, la norma approvata ‘trasforma i lavoratori in un rapporto individuale’.
‘Questo – ha concluso – cambia l’Italia e produce solo una cosa, che poi e’ l’obiettivo di questo governo: una gigantesca guerra tra poveri’. Napolitano non promulghi la legge che introdurrebbe l’arbitrato al posto del giudice competente per dirimere le controversie di lavoro. E’ l’appello rivolto dal portavoce nazionale della Federazione della Sinistra Paolo Ferrero al presidente della Repubblica, al quale ha chiesto di essere sentito sul provvedimento.
‘Il governo – ha detto ad Ancona, a un’iniziativa con il candidato della sinistra alla presidenza della Regione Marche Massimo Rossi – ha approvato una legge che e’ peggio dell’abolizione dell’art.18, perche’ fa si’ che ogni singolo lavoratore potra’ essere obbligato a firmare un accordo individuale con il suo datore di lavoro peggiorativo della legge e dei contratti di lavoro. Quindi sara’ il far west, la demolizione di ogni diritto’.
‘Per questo – ha ricordato – sono al terzo giorno di sciopero della fame. Ho chiesto un incontro al presidente della Repubblica Napolitano perche’ non promulghi questa legge, che e’ veramente la distruzione dei diritti del lavoro. Nel caso in cui la promulghi, noi faremo il referendum’.
‘Sono scandalizzato – ha detto infine – che il governo di destra abbia fatto questa legge e che l’Idv e il Pd che sono in parlamento non abbiano fatto nulla per allarmare il paese rispetto a una situazione cosi’ drammatica’.

5 marzo 2010

Fonte: http://www.controlacrisi.org