Gran caldo

Afa, gran caldo, dai nomi più disinvolti, ma l’effetto, è sempre identico. Maturità alle spalle, per 500 mila ragazzi, (in tutto il contesto nazionale), oramai alle prese tra tuffi, mare, isole nella testa e test di ingresso nella testa per qualche università. In questo via vai alcuni studenti di alcune quarte professionali sono alle prese con residui di ore pcto (percorso per le competenze trasversali e orientamento) ex ASL, alernanza scuola lavoro, da svolgere (in un triennio, 210 ore). Senza le ore svolte, no pcto no party, ovvero, esame di maturità, in quinta. Con questo caldo, poi, due o tre settimane, col biglietto del bus a proprio carico (e alcuni residenti fuori Torino), e quello con aumenti in vista e con un orario “ballerino” del tipo “mi si nota di più se passo, non passo o salto la corsa”? Senza dimenticare che questo che svolgono i ragazzi è un lavoro al servizio di altri, essendo studenti lavoratori, ma per il pranzo, bhe’, si faccia riferimento al sacco. Quando si pensa che la scuola abbia chiuso i battenti, in realtà la buona volontà dei ragazzi, questa, muove ancora quella. Con il caldo e temperature infuocate non esiste borraccia, cappello o ventaglio che tenga in questa onda lunga di calore. A proposito di bus, anche la nostra città pare si sia piegata agli aumenti. E che aumenti. Avrei sondato altre strade, a mio modo di vedere. Tipo, paghino tutti incentivando i controlli, efficienza, pulizia. Due euro, mi pare un tantino eccessivo. Ma allo stesso tempo, immagino per studenti alle prese con i pcto estivi. Eppure, nessuno ne parla. Nessuno ne scrive. È il caso di L., per esempio. Tutti i giorni, andata e ritorno da Leinì per Torino. Incalcolabile la percorrenza, meglio, la durata del viaggio. Un tempo, il 46 era detto “lavatrice” per il gran rumore che produceva. Tranne al suo arrivo nei pressi della Falchera, dove un tempo giungevano oltre ai rumori anche certi odori che…oggi chissà. Oggi magari L. Risparmia certi odori ma chissà con le corse come è messa. Certo è che per il suo pcto ha sborsato un abbonamento mensile, aggiuntivo, e il costo del pranzo. Senza dimenticare che il venerdì è programmata una uscita, fuori porta, dove la vigilanza bei confronti dei ragazzini dovrà essere maggiore, con perizia, diligenza, prudenza. Al termine delle tre settimane avrà il “borsellino delle competenze e ore pcto pieno” ….un pochino meno quello dei suoi. Il pcto, storie di studentesse e studenti lavoratori.

1 commento su “Gran caldo”

  1. E allora perché non scrivi tu ai giornali ? Fai sapere di questo impegno dei giovani così almeno si sfata il mito che sono tutti nullafacenti. Hai già l’articolo bello e pronto !

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