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Agorà 2016

torino-19-11-2016-agora-foto-borrelli-romanoFa un certo effetto Torino avvolta nella nebbia. Al mattino presto. La stazione sonnecchia a bocca aperta e lentamente ingoia e sputa personaggi lenti sprovvisti di orologio,  tanto il tempo è loro e si vede che hanno solo voglia di perdersi. E io pure,  infilandomi in un treno qualsiasi. Reggio Emilia. Vorrei andare da quelle parti. Mi piacerebbe. O piu’ giu’ ancora. Cosi,  tanto per “annusare” ancora una volta il mare. La metro è  a due passi e la città  pure. Il grattacielo strizza l’occhio e l’Agora’ attende.  Avvicinatomi alla porta a vetri si apre. Uns breve rampa di scala,  l’accredito e ci sono. La sala o aula magna o auditorium. Dalle 9. 00 alle 13. 00 si parlerà  di lavoro,  formazione,  welfare,  famiglia,  opportunità e relazioni istituzionali. Silenzio entrano il Vescovo,  la Sindaca e il Presidente della Regione. Silenzio: 4 esperienze  personali,  di riscatto personale e voglia di “restituzione” alla citta’. Si snocciolano  storie di vita e si preparano domande da porre per un futuro diverso. Da predisporre.

8 marzo

Torino 6 3 2016,foto Borrelli RomanoAl di la dei mazzettini di mimose, cioccolatini perugina o meno e involucri di poesia, e che tanto fanno piacere (e ne danno) ricordiamo il vero significato di questa giornata che affonda le radici nel 1908 (8 marzo): la morte di tantissime operaie in una fabbrica americana mentre erano intente al loro lavoro. Magari non una festa ma un momento di riflessione su tante mancanze, intese come privazioni. Mi piace ricordare tra i tanti volti femminili incrociati tra le pieghe e le pagine di libri, quello di Mala, una storia autentica, d’amore. Solidarieta’, amicizia, lealta’, altruismo, accoglienza, dono.Tutta al femminile.

E’ sera tardi quando rientro a casa. L’aria mi schiaffeggia il viso. Ho tolto la sciarpa ma forse non era ancora il tempo giusto. Oltre al freddo che mi costringe ad “incassarmi” sono assediato da un intenso profumo di mimose, qui, dalle parti di Borgo Dora. La quiete e’ interotta da continui rumori di tasti nel loro lungo  comporre storie e rumori, di tacchi, stivaletti e sneakers, di parole che riempiono fogli e che incarnano vite e persone. Donne.Volti di donne e madri. Donne. Sono tutte belle nel loro raccontarsi questo 8 marzo (e tutti i loro giorni) e altro e oltre. Visi di donne da raccontare: nere, bione, castane, rosse, frangette, lunghi, corti, velate o meno. Lasciano al loto passare profumo di mare. Segni particolari: intense, profonde, bellissime. Recuperano vie a gruppi felici e contente, pizzerie, trattorie, una semice passeggiata…in rosa. La mongolfiera staziona, stanca, dopo ripetuti aria-terra, terra-aria e a chissa’ quante coppie avra’ fatto spazio oggi. Anche le locomotive, nere, massicce, in deposito presso la Torino-Ceres, corso Giulio Cesare, questa sera, non sbuffano. Riposano. “Toc-toc-toc” , rumore di tacchi, rumori eleganti di donne altrettanto eleganti. No, non preoccupatevi: non e’ qualche politico che bussa. Sono donne che passeggiano. Donne. Al loro passaggio una scia profumata. Mimose. Chissa’ a cosa pensano le donne…

Prima campanella: per 539 mila in Piemonte (276 mila torinesi)

20150914_083023Torino, 14 settembre 2015, ore 9. Fermata metro. E’ il grande giorno del “primo giorno”. Al via l’anno scolastico. Incontro il prof. Giovanni Carpinelli, che a suo tempo, pazientemente mi ha accompagnato alla conclusione dei cicli di Scienze Politiche. Un’amicizia. Non trovo le parole giuste per dirgli grazie ma ci tengo sia lui a condividere con un caffe’ la mia gioia. E’ quasi una sorta di accompagno (certo li ricordo tutti i prof. delle tesi, Reburdo, prof.Bennardo e dedica). Parliamo del passato, quando questo si fa storia” e del presente. Poi, ci salutiamo, con un arrivederci a presto, da queste parti. E’ ora di “andare”. La scuola, la classe, la campanella  e si accede alla…classe. E’ l’ora. Mia. Si spengono i device per due ore.  Poi…Una spremuta di emozioni. Un cappello sopra la tesi in tempi di record perche’ fortemente volevo incontrare loro,  le classi, gli studenti. Una quinta per due ore, per cominciare. Non potevo chiedere di meglio. Un sogno che si e’ avverato, lungamente atteso, rincorso. Con tutte le forze. Penso ai saluti istituzionali del Sindaco di Torino (in visita all’Istituto Comprensivo Marconi-Antonelli) e allo stesso tempo rileggo le sue congratulazioni per “l’obiettivo raggiunto”. A tempo di record. Il sogno nel cassetto ha lasciato ora solo “il secondo”(il cassetto, nell’aula insegnanti), come contenitore. Due ore scivolate via, nel migliore dei modi. Il registro elettronico, volantini distribuiti all’entrsta da chi compra-vende libri usata, adagiati  sui banchi, emozioni stemperate e tanta voglia di raccontarsi. I saluti, i ringraziamenti e l’appuntamento a domani. Certi sogni di sa…si realizzano anche.

La mia Torino 5

La mia Torino 5. Tra storia locale e devozione.

Maria Ausiliatrice, dipinto su muro di casa di ringhiera, Torino. Foto, Romano

Un dipinto, di Maria Ausiliatrice,  realizzato da una mano ingenua, ma non priva di fantasia.  Una casa di ringhiera. Ballatoio. In un grande corso di Torino. La Basilica dall’altra parte del corso. La Consolata a cinque minuti e poco distante, il Cottolengo. Da queste parti, tutto, dalla farmacia, alla trattoria, alla gastronomia e persino le paline dei bus, ricordano l’Ausiliatrice, e don Bosco. Il dipinto. Da notare la sfera del mondo, con la sola Italia. E sull’Italia, e sul mondo, una Croce. Raggi, colorati, anzi, multicolorati,  e l’incorniciatura, con colonne, attorciliate da una pianta rampicante. Immagino, il pittore, il residente in questa casa, circa trenta anni fa, nel mentre disegnava questa bellezza in una costruzione, a guardare dalle buche delle lettere, che parla dialetti, Sud,  meridionali, lavoro, fabbrica e terra, lasciata, giù, “Sud”. Forse pensava al calore del suo paese, quello umano, e quello del Sole, “costretto” qui, nelle nebbie, a tracciare qualche raggio. Il signore che ha dato corpo a questa bellezza, era originario della Puglia, delle Murge.  Esattamente, Minervino Murge. Un tal Savino, dicono. Perché impossibile rintracciare oltre della sua identità. Avrebbe superato gli ottanta. Di anni. Ritornato al proprio paese. Nessuna traccia ulteriore. Solo questa. Ricchezza portata dal Sud. Ho provato ad immergermi in questa realtà, provare a chiudere gli occhi e respirare un po’ di quel periodo. Valige di cartone, legate, con lo spago, dopo l’arrivo a Porta Nuova, immersa dal vapore e dal fumo.  Le scale, la ringhiera, le buche delle lettere, che in molti casi, contengono solo cartacce datate. Lettre di suppliche, raccomandazioni e solitudine, talvolta non comprese.  Lettere, emozione, quando arrivavano, inaspettate, e, desiderate, volute quando i pc e le mail, non si sapeva neanche cosa fossero. Lettera di un amore. Dal profumo di mare, di sud, imbucate nei pressi di qualche stazioncina, perchè si sa, dalle stazioni, arrivavano prima. Lettre che sanno di attesa e di ricongiungimento. Lettere scritte a penna, o, per chi poteva, con una macchina da scrivere, una L 28.  I campanelli, che bisognava “girare” per farli suonare.  A metà della prima rampa di scale, un’ulteriore immagine, della Madonna.Foto Insegna Farmacia Dell'Ausiliatrice. Torino. Foto Romano B. Questa più recente. Ho provato a sentire qualcuno, qui, nel condominio di questa casa, a proposito del pittore. Voci dicono che presto saranno effettuati lavori di pittura, nello stabile. Mi piacerebbe rispettassero questo dipinto, insieme alla persona che ne ha lasciato il segno. Sarebbe stato bello vederlo qui, il rosario.  Sia da vicino che ad una certa distanza, mi capita di pensare a quei raggi, al profumo di aria, marina. Sud, terra rossa. In molti lettori, hanno chiesto di documentare, qualche momento di devozione nella zona, nella circoscrizione 7, dalle parti di Valdocco, Maria Ausiliatrice. I cortili, dove talvolta non si poteva giocare, dove talvolta fiorivano lavori e vita di lavoratori. Cortili, come ritrovo. Riproduzione fedele di piccole altre realtà. Una ventina di persone, a recitare il rosario. L’acqua e le candele. Non so, ho pensato al Battesimo e alla candela, luce nella luce. La notte che lascia il posto all’alba, il miracolo dei colori. Alzarsi e vedere le sfumature dei colori, e pensare e osservare. Un po’ come quel dipinto, in una casa di ringhiera. Forse ripensavo ad alcune bellissime pagine di Gilead. O forse al grande lascito come dono che alcune persone ci fanno. Dono e perdono. Il dipinto è davvero bello. Meriterebbe di essere valorizzato e possibilmente tutelato. Speriamo che le autorità cittadine ci pensino. Non conosco le regole condominiali, ma penso che questo sia patrimonio di tutti. Penso che il Sig. Savino, (se la memoria di una persona anziana che mi ha riferito in merito al pittore, non è stata tradita) così lo intendesse. Un omaggio per tutti i torinesi. Un ricordo, anzi, un ricordino. Da queste parti, sono tanti, per ogni ricorrenza.  Non sarebbe male, come idea, abbinarla per un Cin-cin.

(ps. un grazie a d. Natale, che ha dato un contributo per la “lettura” del dipinto).

Torino. Interno. Casa di ringhieraTorino. Cortile e devozione popolare

Candidati sindaco di Torino Juri Bossuto

Pubblichiamo il post di Daniele che ci comunica come stanno crescendo i consensi intorno al candidato sindaco di Torino Juri Bossuto.  Alle elezioni comunali di Torino del 15 e 16 maggio non asteniamoci e sosteniamo JURI BOSSUTO candidato dalla Federazione della Sinistra e da Sinistra Critica, da sempre dalla parte dei giovani, dei lavoratori, dei disoccupati e del popolo. Candidato forte e coerente, Juri! Merita il nostro appoggio e il nostro voto. Una parola sola dentro e fuori il palazzo, a differenza degli altri candidati a sindaco.

Ciao Romano, La fan page su facebook di Juri sta andando molto bene. In questo momento ha toccato i 600 iscritti.
http://www.facebook.com/juribossutosindaco

Diamo una mano anche noi con i nostri amici e compagni!

Superare il 4% a Torino è possibile e praticabile.

Questa è anche una soglia psicologica che se raggiunta avrà un duplice fine: costringere al ballottaggio Fassino e dunque fargli ascoltare le istanze della Federazione della Sinistra e dimostrare al veltrusconismo che non vi sono sbarramenti e censure mediatiche di sorta che possono far perdere la voce alla sinistra, quella vera.

JURI BOSSUTO, inoltre è un ottimo candidato, il migliore possibile per Torino, comunista e “moderato” allo stesso tempo, oltre che con un bagaglio conoscitivo della cosa pubblica di primo ordine.

Vota e fai Votare alle comunali del 15 e 16 maggio 2011 Juri Bossuto della Federazione della Sinistra.