Non si può non venire, a Otranto. E cosi decidi e parti e vai. A Porto Cesareo e’ un sali e scendi continuo, un incrocio umano fra un bus che va verso Gallipoli ed un altro che va verso Lecce: sembra Milano, stazione centrale: sliding doors. Qui puoi davvero incontrare tutta l’ Italia o quasi nel loro-nostro sali-scendi. Ragazzi, ragazze, donne, uomini…muniti di tutto punto: code, trecce, cappelli e storie. E’ tutto stupendo e le piccole cose scomode le scrolli di dosso con una spallata, o, per meglio dire, con una scrollata di spalle. Poi arrivi a Lecce e sali sul bus Lecce-Otranto per un’ora circa di “tangenziale”. Concentro l’attenzione sugli ulivi e altre bellezze. Da Maglie (Lecce) ne cominci gia’ a sentire il profumo, di bellezza che aspetta. Hai solo un pensiero tra la testa: la voglia di goderti Otranto, l’aria e il panorama. Poi, quando cominci a vederla, con la Cattedrale i mosaici, faro di cultura, i suoi segreti e il mare e i suoi colori, i suoi meandri, tutto sembra sia rimasto tale e quale alla volta prima. La citta’ e’ bellissima cosi come ogni persona che si incontra anche quando non le conosci. Anche quando incontri giovani sposi, sorridi e ti sorridono. E capisci che e’ una bellissima storia, nell’anno del cappello.Loro lo sanno e vogliono dire a questo e altri scatti “per sempre” proprio sotto “il cappello”. Gli avvicini porgi loro gli auguri e dici:”una foto, vi porto a Torino, in viaggio”. E sorridono. E io pure. E allora dico: “Tanto di cappello”. Spero si vedano o si rivedano in queste foto. Lei è bella. Poca storia. Per gli altri.Per lui, una, tutta bellissima. Auguri! Vi Porto a Torino e….oltre.
Verso mezzogiorno qualche lacrima dal cielo e nuvole oltre. Non qui. Forse anche il cielo riconosce che è ora di rifare il trolley e piange qualche lacrima, come due amanti che stanno per lasciarsi, fino alla prossima. Mi fermo in un ristorante, “Da Fernanda”: ottimo, da dieci. Un primo, secondo, caffe’. Ci tornero’. Esco, un giro, una visita alla Cattedrale, i mosaici, qualche competenza in piu’ su di loro, i vicoli, le stradine.
Osservi, respiri, ti innamori del posto, del mare. Gli occhi non li staccheresti mai…di dosso da quel vestito ondulato, un mantello, una copertina, lievemente, mossa. Verde, azzurro, blu….ti stordisce. E ti viene da pensare: quasi quasi ci rimango, qui. Ad Otranto: tanto di cappello.
È bella Otranto,il mare,il paesaggio…….belli anche i tuoi articoli,anche le foto sono molto belle,paesaggi,vita di tutti i giorni,particolari,cose nascoste……la pianta di angurie adagiata sulla terra rossa mi piace molto sembra un ricamo!.se la posti su fb, la salvo!……bravo romano!
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W gli Sposi!!!!!Tantissimi auguri dal nostro gruppo di editorialista. Complimenti per il pezzo è le foto scattate …agli sposi e alla citta’.Come sostieni tu “ci hai messo il cappello” su una storia bellissima!!! Salento, Tesi…..Otranto….gli Sposi.Sarebbe bello se il quotidiano locale pubblicare la foto….bella.
Complimenti. Otranto: bellissima.
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Bellissimi colori e bellissima coppia di sposini……..Hai deciso di mettere il cappello sopra tante cose, eh?
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Grazie…
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