Fiom e Fp Cgil: «Quell’accordo è illegittimo. Sarà sciopero»

Fiom e Fp Cgil: «Quell’accordo è illegittimo. Sarà sciopero»

di Fabio Sebastiani

su Liberazione del 27/01/2009

Crisi e modello contrattuale, confermata la giornata di lotta del 13 febbraio

E’ nato pochi giorni fa, e ha già un sacco di problemi. L’accordo separato sul modello di contrattazione ieri è stato impallinato da Fiom e Funzione pubblica/Cgil che nel presentare lo sciopero generale del 13 febbraio (con manifestazione che terminerà in piazza San Giovanni) lo definiscono illegittimo, dal punto di vista costituzionale, e quindi non vincolante. Come se non bastasse, anche l’Abi ha fatto sapere che il testo firmato a palazzo Chigi senza la Cgil non va bene. Intanto, è guerra di cifre tra Cgil e Centro studi della Confindustria.
Secondo viale dell’Astronomia, i calcoli della Cgil, che applicando il “nuovo modello” aveva riscontrato una perdita secca in busta paga di 1.350 euro l’anno, sono sbagliati: dal 2009 al 2011 ci sarà, invece, un aumento di 2.523 euro. La differenza è facilmente imputabile ai riferimenti temporali. no-accordo-taglia-salari
La Cgil prende in esame il periodo dal 2004 al 2008, mentre la Confindustria no. Un dato, però, è comune. «Se si fosse applicata l’inflazione depurata dalla componente energetica, prevista con la nuova intesa – sottolinea Agostino Megale, segretario nazionale della Cgil – nel periodo 2004-2008, senza mai recuperare quella reale, i contratti avrebbero recuperato 2,5 punti in meno di inflazione (8,9% con i nuovi calcoli, contro l’11,4% osservato effettivamente, secondo di dati di Confindustria) pari a una perdita di 45 euro mensili nelle retribuzioni contrattuali».
Tornando alla risposta all’accordo separato di Fiom e Fp-Cgil, il segretario generale delle tute blu Gianni Rinaldini ha insistito molto sul concetto di rappresentanza. La Fiom ha già subito un paio di accordi separati. E il problema l’ha risolto stilando unitariamente una serie di regole che subordinano sia la piattaforma che l’ipotesi di accordo all’approvazione dei lavoratori. «Siamo la maggioranza assoluta – ha detto Rinaldini nel corso della conferenza stampa in Corso d’Italia – non ci sentiamo vincolati a nulla, per noi sia a livello aziendale, sia a livello nazionale l’accordo sulla riforma dei contratti non esiste se non sarà approvato dai lavoratori». Nel settore pubblico, ha sottolineato Podda, «dobbiamo chiudere ancora il contratto sul biennio precedente e per questo le nuove regole non valgono. Non dò per scontato che faremo una piattaforma separata: proporrò a Cisl e Uil di fare una piattaforma unitaria che non tenga conto dell’accordo poi vedremo la risposta e se saremo costretti a fare un accordo separato». In caso di piattaforma separata nel pubblico impiego, ha spiegato Podda, «come riferimento quello che è scritto nella piattaforma unitaria sulla riforma dei contratti (presentata a Milano un anno fa, ndr ) e cioè l’inflazione più vicina possibile a quella reale con la valorizzazione del salario nazionale e un integrativo più estensivo rispetto all’attuale». Rimango affezionato alla piattaforma unitaria», ha aggiunto Podda. Secondo il segretario generale della Fiom, «un accordo separato sulla riforma dei contratti è inconcepibile. Un accordo separato è destinato a far crescere le tensioni sociali». Senza contare il boom della cassa integrazione tra i metalmeccanici e i centomila precari che saranno messi fuori dalla pubblica amministrazione a partire da giugno. Secondo i dati forniti dalla Fiom, nel settore si registra un +1.000% nel 2008 rispetto all’anno precedente. Con la cassa integrazione, ha sottolineato Rinaldini, i lavoratori «in realtà percepiscono tra il 50 e il 60% della retribuzione». 13-febbraio-2009-sciopero
Lo sciopero del 13 febbraio, hanno spiegato Rinaldini e Podda, vuole dimostrare che i lavoratori pubblici e i lavoratori privati non sono dilaniati così come qualcuno sostiene. Lo sciopero, hanno ricordato i sindacalisti, era stato deciso prima di quello generale del 12 dicembre indetto dalla Cgil e ne fu decisa la sospensione dopo la presentazione della piattaforma della Cgil per una politica anticrisi. «Lo sciopero – ha spiegato Podda – è a sostegno della continuità del rapporto di lavoro, è un no ai licenziamenti. Chiediamo misure fiscali sul contratto nazionale, non su quello di secondo livello destinato a diminuire in un periodo di crisi, con drenaggio fiscale e revisioni delle detrazioni fiscali». Anche se «gli scioperi in questa fase sono un sacrificio pesante», come sottolinea il segretario generale della Fiom, sono «necessari perché di fronte a una situazione drammatica dal punto di vista sociale, Governo e Confindustria utilizzano questa fase d’emergenza per fare una vera e propria aggressione: l’intesa separata sulla riforma del contratto è un atto di aggressione alla democrazia e alla costituzione democratica del Paese».

“27 Gennaio: un minuto di silenzio, ma per tutta la vita”

Oggi ci sarebbero molte cose da commentare, notizie, articoli, previsioni. Eppure, il ricordo, il suono della campana avrebbe dovuto suonare per tutti, facendoci fermare: per riflettere e ricordare. Il mio ricordo va al viaggio da me effettuato tanti anni fa nel cuore della Polonia, ad Oswiecim, nel campo di Auschwitz. Eravamo tantissimi, incontrai tanti volti, ragazzi e ragazze e quasi tutti ci ritrovammo piangenti, abbracciati l’uno all’altro. Era d’estate, e quindi neanche lontanamente provammo un “pizzico di freddo” da rendere solo vagamente l’idea di cosa avesse potuto significare”: la deportazione e l’olocausto di milioni di uomini donne e bambini.

Alcuni libri sull'olocausto
Alcuni libri sull'olocausto
Arrivammo dopo un viaggio, in bus, durato pochissimo, essendo partiti da Cracovia; ognuno col suo posto e quindi neanche lontanamente ci sfiorava cosa avrebbe potuto essere “un carro bestiame”. Eravamo tantissimi, tanti bus, che forse, seppur privi di aria condizionata, avevamo comunque i finestrini…quindi neppure lontanamente immaginavamo cosa avrebbe potuto essere un viaggio al buio. Avevamo, noi, tutto. Loro, l’ignoto. Li abbiamo pianto, tanto.
Condivido l’articolo di Liberazione di oggi,: “Se c’è chi dice che l’orrore non ha un volto dovrebbe, almeno una volta nella vita, venire qui, nel cuore della Polonia…Quando il 27 gennaio del 1945 vi entrarono le truppe sovietiche, nel lager erano già stati uccisi più di un milione di esseri umani. I soldati trovarono cadaveri accumulati come legna e montagne di scarpe, occhiali, tonnellate di capelli che servivano per fabbricare sacchi, centinaia di valigie che i deportati dovevano abbandonare all’ingresso. Quegli oggetti ora sono li a raccontare una storia che è quella di tutti noi”.
Ricordo ancora “un reading” di qualche anno fa al Circolo dei Lettori; un pomeriggio ed una sera a leggere il libro di Primo Levi, Se questo è un uomo. Ognuno di noi leggeva una pagina….terminò in tarda serata.
All’uscita dal lavoro ho provato a sfogliare alcuni libri sul tema, e poi, all’Istoreto:
Istoreto
Istoreto
posto che, spesso, lo trovo essere accogliente, come una casa. Un posto che aiuta a riflettere.
In ogni caso, da oggi, per favore, un minuto di silenzio.

Nomadi: (Auschwitz) Canzone del Bambino nel vento

27 Gennaio 2009: Commemorazione del Giorno della Memoria: “al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati” (L. 211/2000)