La crisi la paghi chi l’ha causata.

In questi giorni si sono intensificati gli incontri con amici e compagni della Fiom: insieme abbiamo ricordato come in tempi non sospetti, la scorsa primavera, evidenziavamo alcune storture che avrebbero causato forti crisi. Per questo si veniva sempre accusati di catastrofismo, ma i problemi dell’economia reale erano evidenti; chi si sistemava l’aspetto finanziario forse lasciava molti chiaroscuri sotto il profilo del piano industriale. Io personalmente vedo, e leggo molte situazioni disperate: sempre più persone senza un posto di lavoro, e molte altre che lo risciano; più persone che si recano presso le parocchie, dove viene assicurata una funzione suppletiva rispetto a quelli che dovrebbero essere gli impegni di chi gestisce. Più persone che stazionano sotto i portici di via Roma e molte che si recano presso le sale d’attesa dei pronti soccorso pur di approfittare di un po’ di caldo in questo gelido inverno nordico. Leggo di quante persone richiedono la social card e penso a quanto possa essere umiliante l’esibirla (ovviamente dopo aver fatto un bel po’ di gioco dell’oca per ottenerla); oltre alla social card qualcuno consiglia di comprare, comprare, comprare…….assurdo, desolante, tutto ciò: penso ai manager, ai loro benefits, alle loro buonuscite, alle comparse di persone che dovrebbero essere brave a giocare a pallone che richiedono un bel mucchio di euro….ma tutto ciò non è vergognoso?