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Un caffè

Una buona giornata, con un buon caffè, sperando che davvero l’aumento delle due aliquote iva possano trovare la strada dello smarrimento. Altrimenti, dopo la serie,  l’espresso, il ristretto, il lungo il macchiato, avremo  il caro caffè, in tutti i sensi… “c’era una volta il tanto caro caffè”. Intanto, in attesa di “Miele”, (libro) e poterlo sfogliare, (bellissimo libro che narra le vicende di una giovane laureata, forte lettrice) mi accontento di osservarne il barattolo e il suo contenuto davanti al bancone, con la speranza che sia davvero di quelli o buono, come capita con  certi vini che si fanno buoni col passare del tempo.Insime al caffè, qualche biscottino, alcuni cantucci e della buona crema.  Uniti a tanta gentilezza. Un’ occhiata ai quotidiani e ai rencenti ricordi della manifestazione studentesca.

Un passaggio in ruolo promesso che non esiste ancora. Uno stipendio che “c’era una volta” e tante altre “storie raccontante e  da raccontare”.

Venerdì scorso, una bella partecipazione di giovani che non puo’ non far  pensare al nostro Presidente, sempre vivo, Sandro Pertini.

Nella foto, bar gelateria pasticceria La Meridiana, di Senigallia.

Cinquemila al corteo

Dopo il bastone, la carota. Spettacolo in linea con le minori spese, come il bastone, veramente, utilizzato per i lavoratori sotto il profilo contrattuale e il bonifico che non arriva ancora. Cinquemila in corteo,colorato e pacifico. Numeri sugli aderenti allo sciopero, non se ne fanno, a dire il vero. Non importa, non a tutti è concesso di avere coraggio. A volte le situazioni di comodo, per tanti, sono migliori. Anzi, convenienti.  Un po’ qui, un po’ li……..Manzoni, con don Abbondio,  insegna che il coraggio….Non importa, ognuno si regola con la propria coscienza.

Riappropriamoci del contratto e stabilizzazione immediata di tutti i precari.

Francesco, una carota… al “merito”…questione di fiducia

Giornata di sciopero, per la scuola, sinonimo, quest’ultima, da un po’ di anni, di tagli e spese da ridurre. Senza controllo, a piu’ non posso. Il cuore della società che viene colpito, ferito, mortalmente. Così come feriti senza considerazione i suoi  lavoratori. E chissà per colpa di chi, senza stipendio, ora, almeno per una parte dei lavoratori precari. Illusi, a fine agosto,  di poter essere stabilizzati. “Una, dieci, cento carote”, a Francesco. Dopo il bastone. Una carota al cuore della testa.  E pazienza per i cinquanta euro. Li sommiamo agli altri. Non sono persi.  Vero “Francesco mediatore”? Non sono persi. Quando è l’idea che conta, quindi,  occupati delle cose che contano.  La richiesta di oggi, anzi, le richieste, stabilizzazione, piu’ soldi perchè molteplici sono le mansioni svolte dai lavoratori, e piu’ scuola. Davvero ve ne è bisogno. Forse ci sarebbe meno ipocrisia, meno opportunismo. La scuola non è un’azienda.

Bella giornata, a Torino. In compagnia di Juri Bossuto a parlare anche del suo libro.