L’Orologio e La casa in collina

Ho ripreso in mano il libro “L’Orologio”,  di Carlo Levi,  per una seconda lettura,  meditata,  approfondita.  Sara’ per il sogno anticipatore,  sulla storia dell’orologio,  andato perduto,  rotto e poi,  al mattino del risveglio dell’autore,  caduto e rotto realmente,  senza un “cassaro” per Roma,  per poterlo aggiustare. O forse  uno si,  ma senza tempo: una ricevuta,  andata poi persa,  per la riconsegna dell’orologio, qualche mese dopo.  È  una storia davvero interessante,  riguardante i giorni della crisi del governo Parri.  L’orologio,  oggi,  la clessidra che esaurisce la sabbia e domani chissà  che cosa dirà  il Presidente Mattarella: si risolverà  questo stallo?   Due mesi senza governo e orologi in ogni dove che annunciano il lento trascorrere del tempo.   Gia’,  questa questione dell’orologio mi ricorda che anche a me ne fu regalato uno dal nonno in occasione della Prima Comunione.  Un rito di passaggio,  un pochino come la chiave di casa.  Ora che ci penso bene,  anche la Fiat regalava si figli dei dipendenti,  l’orologio,  in occasione delle vacanze di Natale.  E forse,  forse,  anche ai suoi dipendenti,  dopo 35 anni di catena.  Di montaggio.  Tornando alla lettura,  il libro,  vale la pena essere letto: Carlo Levi descrive in modo minuzioso l’umanita’,  i contadini e i Luigini. E poi Roma,  la Garbatella… i ministeri,  i ministeriali e i misteri.

Ho letto anche “La casa in collina”,  di Cesare Pavese.  Era da alcuni anni che mi incuriosiva,  l’autore,  la “bella estate” e molto altro.  Ora è  la volta della collina,  della casa,  di Torino,  di Cate,  di Dino,  Corrado,  Elvira… Personaggi femminili,  innamorati,  come quelli di Cassola.

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