Bandiere rosso cinabro a 5 cerchi sventolano nei cieli di Torino. All’uscita dalla metro i ragazzi incontrati e conosciuti negli anni passati, al tempo del tirocinio, mi salutano con affetto. Loro scendono, nella pancia cittadina, io risalgo, verso la citta’ e intanto le loro voci mi raggiungono:”ciao Romano, ti vogliamo bene” mentre girati verso di me fino a scomparire ai miei occhi muovono le loro mani in un ciao infinito. Intanto, appena fuoriuscito dal tunnel e assaporato il chiarore del tardo pomeriggio torinese noto che il vento smuove la bandiera e accarezza i miei ricordi: scarponcini, felpa, giubbotto, sciarpa e guanti, team leader, bollini, pista, bus, corsie protette, notti bianche, stadio olimpico, eroe a Gottinga e Barriera, dalle parti di un distributore, una margherita e una stella scesa “for me”. Un atleta. Pure io. Torino, “Passion lives here”. Casa Italia, casa Canada, casa piccola in Canada, davanti alla Camera di Commercio, piazzale Valdo Fusi.La neve tardiva e tanto da fare…Era il 2006. Neve e Gliz ridevano e salutavano quanti si trovavano da quelle parti, a Porta Susa; la metro Collegno Porta Susa e noi torinesi che cominciavamo ad imparare cosa era una metro, fatta per magri con pilota automatico. Porta Susa che lentamente cedeva il passo e a noi restava solo l’immaginazione…di quanto sarebbe avvenuto. Il vento muove, smuove, nelle orecchie le prime note canticchiate ad un Sanremo appena cominciato. Io intanto faccio il tifo per Cieli Immensi di Patty Pravo…..
riesci sempre a ricordare molto bene e a narrare il ricordo…..
sei davvero uno….storico…..
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