Piazza Castello. Il giorno dopo l'”ammassamento” degli alpini. Un altro effetto, un altro colpo d’occhio. Alcuni manifesti attaccati lungo le colonne della Piazza. Juri Bossuto al microfono. Alcuni militanti che si impegnano nella distribuzione del programma del candidato della Federazione della Sinistra. Fra i candidati della Circoscrizione 4, Simone Ciabattoni. Juri Bossuto e Simone Ciabattoni. Due candidati, uno sindaco al comune di Torino, l’altro alla Circoscrizione 4 di Torino, entrambi presenti nella notte del famoso referendum sull’accordo di Mirafiori. Entrambi pronti a dire, ribadire, motivare il loro no. Juri Bossuto, un candidato sempre dalla parte dei piu’ deboli, Simone Ciabattoni, viso giovane, pulito, da poco diciottenne, al servizio della politica. Entrambi per uno schieramento che ha poca visibilità. Forse La Stampa, ieri, e Rai 3, hanno dedicato spazio. Ma davvero mortificante sapere che alle ultime battute lo spazio dedicato ai candidati è così sproporzionato, tale da ricordare le profonde disuguaglianze nella società.
Per il loro impegno e per i chilometri macinati in questo mese di campagna elettorale, meritano davvero un posto, e avere così, davvero amici in….Comune.
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JURI BOSSUTO: “La vera sinistra siamo noi, Piero se ne accorgerà”
Questo è l’articolo apparso oggi sulla Stampa a pag. 61.
Versione dell’articolo in formato pdf: La vera sinistra siamo noi, Piero se ne accorgerà
A vederlo ieri, ritratto sui manifesti appesi davanti al Comune, Juri Bossuto dava l’idea di un uomo a pezzi, nel vero senso del termine: pezzi di una gigantesca foto del candidato della Federazione della Sinistra e di Sinistra Critica sono stati venduti ai cittadini per sostenere la campagna elettorale.
Fenomenologia di un aspirante-sindaco fuori dagli schemi – forte di una carriera politica nel solco di Rifondazione (consigliere nella seconda circoscrizione e poi presidente della medesima, fino all’ingresso in Consiglio regio-nale) –, convinto di poter guastare la festa a Piero Fassino sottraendogli voti a sinistra: «La nostra è la sinistra che fa la sinistra». E l’altra? «Quella che si riconosce in Fassino rischia di avallare il lavoro della giunta Chiamparino: una buona squadra ma non è tutto oro quel che luccica». Tre gli addebiti
mossi all’amministrazione uscente: «La svendita del patrimonio pubblico, la sudditanza verso i privati e naturalmente, il debito che ci porteremo sul groppone per i prossimi decenni».
Per questo Bossuto – 46 anni, torinese – tenta la sfida: «Vogliamo dimostrare di essere una sinistra responsabile e non demagogica. Una sinistra che, contrariamente a come viene descritta dai suoi avversari, non è capace di dire solo no. Semmai “no, ma …” Dove in quel «ma» si riassumono scelte precise: difesa del lavoro; lotta al precariato e alla delocalizzazione delle imprese; una rielaborazione del Piano
regolatore che tenga conto del verde pubblico e dei servizi, oggi inesistenti in alcuni quartieri di recente costruzione;
recupero delle periferie; impiego delle aree ex-Mirafiori per sviluppare la ricerca e l’innovazione con un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale; valorizzazione degli «atou» ambientali di Torino (cominciando dai fiumi); chiusura del centro al traffico e mezzi pubblici a basso costo; potenziamento del Welfare e dell’edilizia pubblica. Non ultima, la battaglia per l’acqua pubblica».
Previsioni per il primo turno? «Non lo so. I sondaggi ci danno in tutti i modi possibili, e noi dei sondaggi non ci fidiamo. Specie quelli targati Pd. Dal 5% in su prendiamo tutto».
LA STAMPA 10 MAGGIO 2011 [ALE.MON.]
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Opuscolo che spiega come si vota alle elezioni comunali e regolamenti
Bossuto candidato sindaco Torino: ma quale par condicio?
Presentato dall’Osservatorio di Pavia il resoconto dello spazio dedicato dalle emittenti locali e dal Tg3 del Piemonte, tra il 16 e il 29 aprile, a ciascun candidato sindaco per le prossime elezioni amministrative. Preoccupanti i dati del monitoraggio che fanno rilevare come Juri Bossuto, candidato per Federazione della Sinistra e Sinistra Critica, sia stato del tutto oscurato dal Tg regionale (0 secondi in 13 giorni) e che dimostrano come la legge sulla par-condicio sia ignorata anche dal servizio pubblico.
“Sono solidale con la protesta degli “oscurati” Fassino e Musy – dichiara il candidato sindaco – che sono stati in video solo 275 e 250 secondi e infatti mi aggrego al loro appello per garantire pari opportunità di accesso a tutti”.
“Prendo atto dello scarso interesse riservato a me e alla coalizione che rappresento ma la freddezza dei media non è sufficiente a intaccare l’entusiasmo e l’impegno con cui stiamo portando avanti questa difficile campagna elettorale”.
“Con la stessa passione siamo pronti a confrontarci in Consiglio comunale per sostenere un’idea di Torino più giusta, aperta e tollerante, rappresentando le istanze dei lavoratori e dei soggetti più deboli, dando voce a chi difende i beni comuni a partire dall’acqua, a chi rifiuta la TAV, il nucleare e la guerra o, giustamente, esige più moralità dagli amministratori pubblici”.
Torino, 6 Maggio 2011