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Al femminile

Aspettare (seduta). Scrivere (a mano). Messaggiare (su cellulare). Sorvegliare. “Portami a vedere la Dora, portami a vedere la Dora“, chiedeva mio padre questa mattina dopo averla vista in foto, in compagnia del Po. “Dora chi?” Ho chiesto io. Dopo un attimo comprendo che il suo desiderio era quello di vedere le fontane in piazza Cln. Quelle per intenderci dove hanno girato Profondo Rosso, dove lui ricorda la Rinascente, la Marus con il “leone” e Zucca, oltre al famoso bus a due piani. “Ok. Si parte. Anzi, partiamo“. Tutto sembra un viaggio anche quando i metri da percorrere non msono poi molti. Piazza Castello, via Roma pedonalizzata, piazza San Carlo. Nel volger di poco e di pochi minuti scopro che la passeggiata e “tutto intorno a noi”  e’ tutto o quasi al femminile. Ma le due figure che hanno catturato ulteriormente la mia attenzione sono state una saggia signora, Heidi, tedesca, intenta a scrivere una lettera in un momento di relax, (e non so dire se all’ombra di qualcosa o intenta a prendere i primi raggi di sole). Seduta ad un tavolino di un caffe’ (“e’ uno de piu’ buoni” mi sussurra) lascia alle sue spalle il Duomo e le Porte Palatine. E’ intenta a scrivere una lettera…Chiedo gentilmente di scambiare due parole. E’ davvero un soggetto raro. Mi racconta che si chiama Heidi, che e’ tedesca ed e’ qui per turismo. E ovviamente le piace scrivere. Ha un cappellino bianco ed un cappotto blu. Non appena si accorge degli scatti anche lei ne produce uno, alla penna, e fissandomi negli occhi, ma non di rimprovero,  mi riversa addosso una quantita’ di azzurro e di luce.Torino 7 4 2015.Heidi.Duomo.foto Borrelli Romano Sa di essere una delle poche a scrivere lettere, non e’domenica e non potra’partecipare al concorso de La Stampa (o forse si), ma un paio di versi prova  comunque a scriverli. Li leggo. Ripiega e ripone il foglio nel suo quadernetto.”Il nostro momento cognitivo e’ ricco ma anche tanto rumoroso rispetto a quello in cui sono vissuta. Sa,  io sono una immigrante digitale,  quelli per intenderci… sa,  nel 1985… “E mi racconta una storia tra lbiro stampato e e-book. “C’era più silenzio,  un tempo.  Forse piu’ scrittura corsiva,  poesia su carta, scritta con penna, a caratteri liberi. Poco distante da qui, 140 caratteri, seduti ai bordi della Dora,  una poesia binaria, 1 /2 o 2 .0. Ammesso fosse…poesia. Ringrazio, saluto e recupero la mia strada. Dall’altra parte, una giovane ragazza in tuta mimetica sosttene un fucile. Fa parte dell’esercito che da qualche giorno staziona davanti al Duomo e si occupa di sicurezza e di vigilare.L’Ostensione della Sindone si avvicina e cosi la visita del Papa a Torino e a don Bosco.  Tecnicamente, quel fucile,  che modello  sara’? Chiedo se pesa e se e’ vero….poche parole, appena appena. Bisogna sorvegliare e guai a distrarre e distrarsi. ps. Ora prendo anche io un caffè in questo bel posticino, anzi, Casa Broglia (via Torquato Tasso 13) a due passi dal Duomo.Torino 7 4 2015. Piazza Cln.foto Borrelli RomanoTorino 7 4 2015.Heidi.Duomo.foto,Borrelli RomanoTorino 7 4 2015. in pzza Cln.foto Borrelli RomanoTorino Duomo 7 4 2015.foto Borrelli Romano