Le sorprese, a Torino, non terminano mai. Passeggiando tra quella che è una zona di mercato (corso Palestro) e l”Istituto Storico della Resistenza (corso Valdocco) si possono ammirare palazzi e balconi incorniciati e sormontati o da una pittura o da una ceramica.
In via Corte d’Appello alzando gli occhi al cielo si puo’ notare una ceramica seriale del ‘900 (a destra).
Mentre tra via della Consolata e corso Valdocco ti ritrovi una Madonna con Bambino e i santi Rocco e Teresa d’Avila riconducibile al pittore Enrico Reffo religioso e pittore italiano. Nato a Torino nel 1831 e morto nella stessa città nel 1917. Ha diretto una scuola di scultura nel collegio Artigianelli a Torino. Quando ci si passa sotto, si sente profumo di “Francia”, Montpellier, la cittadina dove è nato il santo (1346). E tutto cio’ apporta una voglia di ripassare storia medioevale.
Montpellier. Una cittadina giovane, situata nel sud della Francia, con una bellissima piazza dove seduti si puo’ gustare una buona cena e ascoltare dell’ottima musica. Di tanto in tanto si sente sferragliare uno di quei maxi tram che circolano per Torino, ma l’aspetto della cittadina è da mare. E chissà perché inerpicandosi un pochino pare davvero di vedere le lampare. La sua stazione ferroviaria ha qualcosa di moderno. Anche i giardini antistanti la stazione non sono niente male. Davvero giovane. Una cittadina universitaria. Un incrocio tra Lione e la Spagna. Da li Barcellona non è distante. E così Lloret de Mar, la Rimini italiana, come la chiamano in molti. Il fatto è che passando sotto questo dipinto, non è solo l’odore francese che ti paralizza. Anche quello del Salento, con le sue feste e tradizioni riservate a quel santo ogni 16 di agosto. E che feste!!! Passando da qui sotto, ricordo di profumi e cibi gustosi. Forse è per questo che ci si passa sovente. Per assaporarne i ricordi e le radici e trattenerle.