“Bianca come il latte, rossa COME il sangue”

Complice il film andato in onda in tv l’altra sera ho desiderato con forza tornare, dopo molto tempo, in quei luoghi dove gran parte del film è stato girato e dove proprio in quegli anni in cui si montavano le scene, amavo correre, ovvero dalle parti di parco Dora dove un tempo sorgeva una delle più grandi industrie a Torino una zona “tempio” del lavoro e del movimento operaio, così almeno, la penso io. Sotto quell’ossatura, ora ragazzi in vacanza trascorrono il loro tempo libero, giocando, riposando, sperando, immaginando e plasmando il loro domani. Tutto all’ombra di quella struttura che riceve fresco ora dal fiume Dora ora dai numerosi alberi che incorniciano uno degli affluenti del Po. Per me e’ sempre stato un luogo misterioso, affascinante, capace di generare riflessioni, durante le mie corse. E dopo. Un posto che sentivo e sento mio, e anche senza gli operai che li sotto hanno fatto la storia mi pare sempre di immaginare le loro fatiche, turni sudore. Se non ricordo male, quel tratto di strada separava 2 grossi poli manifatturieri tagliati di tanto in tanto dall’attraversamento di un treno che caricava e scaricava matetiali e poneva in stazionamento il traffico cittadino.Un mondo sparito, e pure con esso un tram, forse il 19, sostituito negli anni da una metro leggera, sparita anche questa. Resta una delle tante fermate, “Piero Della Francesca”. Sotto quella grande struttura, in parte oraci sono dei lavori in corso che paretermineranno verso metà agosto. Chissà. Tutto Un mondo che cambia. La panchina dei 2 protagonisti del film, (Silvia in particolare, non c’è ma con una buona dose di immaginazione, la si può immaginare) e con essa, la protagonista, affascinante, sincera, sognatrice, altruista e conun cuore grande cosi. La panchina non c’è ma restano i ricordi di mio padre quando ci andavamo insieme. E forse non ci tornavo più proprio da quei giorni. Forse ora che sono in pace con me stesso ci tornerò piu spesso, magari non so se a correre, dato che per questa attività ho cambiato fiume e zona. Ma ci tornerò, anche perché quel film e quel libro da cui è tratto mi è entrato un pochino dentro. Anche questi, capaci di generare riflessioni. Come chesia da quelle parti sorge anche una intera zonz di supermercati che non nomino, templi del commercio. Anche in uno di questi mancavi da molto tempo, e così per una oretta mi trasformo in accumulatore di fresco con la scusa di buttare un occhio ai prezzi di alcuni prodotti. Da qui decido di allungare in centro,corso Palestro dove alzando gli occhi, altezza secondo piano, scopro un busto di Cavour. Non ci avevo mai fatto caso.

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