Settembre, ha un sapore dolce, con un certo retrogusto particolare, un pochino come capita per le canzoni di Lucio, giusto 20 anni senza di lui: canzoni dolci, un pochino tristi, ma belle, al sapore di latte e miele. 20 anni senza Lucio. Quel giorno rientravo dalle Cinque Terre, e nel farlo, dalla stazione a casa, M, tutta bella abbronzata, con i suoi occhi a fessura, capelli lunghi, fronte alzata con addosso i profumi dell’estate mi indicava le finestre, aperte, e da ciascuna di quelle, quasi in contemporanea, uscivano note di ogni sua canzone. Reclinando il capo, prendendomi la mano, si mise a canticchiare, emozioni, al ritmo di un’avventura un pochino lunga. Avevamo la chitarra, tra le mani, con la canadese. Tre giri, e Battisti e’ il primo che si impara a suonare. Settembre, e il mondo delle canzoni è pieno, a scorrere il mese, almeno fino al 29. Di settembre. Abbronzatura che resiste, altra che lentamente sparisce, complice qualche maglioncino che copre e ricopre. Settembre che ha come compito quello di portare la novella, di segnare il passo, nell’ annunciare l’imminente autunno, e nel farlo, punta i suoi piedi ben fermi nell’estate, che apre con un Collegio docenti e continua con suoni di prime campanelle. L’estate sta finendo, certo, ma intanto ombrelloni aperti resistono su qualche spiaggia della nostra penisola. Sui bus e dai bus, la vita riprende lentamente: un uomo, con palla da rugby in mano, predica, e inveisce, contro tutto è tutti. Un altro, ha guanti pesanti, e parla da solo…