Tutto ormai e’ quasi in fiore.E splosione di colori.Esplosione di boccioli Rosa. Bianco. Ciliegio. Pesca. In una natura che rinnova e si rinnova. Alberi dsi tronchi scuri e chiome frondose e coloratissime che incorniciano il circostante. E poi uova come simbolo di rinascita, di vita. Di cioccolata e sode. Da colorare. Perche’ si sa, colorare ci rende piu’ rilassati, a tratti bambini felici e contenti.E allora, colori amo. Dire, fare, baciare, lettera, testamento. Fiori, colori, festa.
E non solo il venditore di fiori e piante sommerso da quelli e queste sotto il suo tendone multicolore mentre accoglie l’uscita dei fedeli dalla Santa messa. Le campane in ogni luogo annunciano la Pasqua. La gente accorre per fruire “dei Beni spirituali”. Rinascita, Risurrezione dopo tanta Passione. Le Chiese traboccano di gente e le campane a festa dettano i ricambi per ogni santa messa per i fedeli. Chi entra e chi esce. Quotidiani, fiori e colombe sono indicatori che la gente si riappropria, oggi, del proprio tempo libero. Un’infilata di case su case, profumi di cibo dalle piu svariate provenienze e una babele di lingue aiutano a comprendere quanto affacendate siano ai fornelli tante casalinghe. Fa freddo, parecchio. Un caffe, espresso, ristretto, un dolce di distensione, made in Sida e una buona Pasqua a tutt*
Nel pomeriggio l’atteso concerto dal balconcino nella sua veste sempre calda e accogliente nonostante qualche goccia di pioggia annunciata. Il benvenuto e gli auguri per tutti fin quasi sul limitare della via dei Mercanti. Strette di mani da parte di tutti gli attori di questo spettacolo che va avanti da…140 domeniche e per ognuno dei presenti un bicchiere di rosso per rendere più famigliare l’incontro che scivola via come sempre piacevolmente. Tra musica, canti, canzoni, poesia e cantiche su Porta Palazzo e gli ultimi, i barboni, senza valigie, esclusi o autoesclusi come difesa della propri autonomia e identita e ancora comicità e altro ancora per uno spettacolo “dal basso ” e democratico oltre che partecipato. Bello osservare inoltre la partecipazione del pubblico. Universitarie, universitari, pensionati, opera*, impiegat*, insomma un pubblico variegato. Sul finire ombrelli aperti e struscio per le vie del centro torinese.
Sul fronte cittadino e dell’offerta culturale da registrare “nell”uovo”la sorpresa di un quasi tutto esaurito nelle strutture di recezione: l’85 % infatti e’ stato prenotato.