Oramai ci siamo. Il rosso è stato il protagonista nelle o delle vetrine in questi ultimi giorni e i consigli sul come vestirsi nelle pieghe dei giornali e tra le onde dei social e consigli per gli aquisti. Pagina a parte il cenone, a cada o fuori. Ma qui siamo tutti “Borghese”. Venti anni esatti dopo il 2000, il Ligabue, all’epoca, in piazza del Popolo, a Roma,ed il bus col maestro Demo che arranca tra la folla su per le strade del Pincio, la folla ed il tappo delle bottiglie e quello umano fino a Termini e oltre. Con ancora pochi cellulari e pochissimi video e forse zero social. Passato, presente e futuro e l’Italia deve immaginare il suo futuro, con coesione, senza dimenticare il presente. Il discorso a reti unificate del Presidente della Repubblica mi è piaciuto, come sempre. Ogni anno una breve sintesi, di quel che è stato con uno sguardo al futuro. Si chiudono i primi venti anni del millennio, e un brivido lungo la schiena al solo pensiero di quanta agitazione era in noi per quella data particolare: si chiudeva il 1999 per proiettati nei 2000, con un “Punto” grande o “nuiva” e con il timore dei pc, dei bancomat e di chissà che ora non ricordo più, proprio ora che i bimbi di allora di anni ne hanno già 20. Il discorso del Presidente Mattarella, sintetizzato nei temi che più mi hanno colpito: lavoro, disuguaglianze fra Nord e Sud, futuro, speranza, responsabilità, di tutti, dei corpi intermedi, elenco di alcune personalità che si sono distinte in maniera eccellente, il ruolo dei social che spesso inducono a conseguenze gravi, il grazie a Matera ed il pensiero a Parma, da domani capitale italiana della cultura. Ovviamente molto altro, un discorso davvero interessante sul quale bisognerà tornare e rifletterci.
Dalla Fontana di Trevi una occhiata alla casa che fu di Pertini e uno sguardo allargato al Quirinale, la casa degli italiani, sulla bandiera simbolo di unità, come il Quirinale, casa degli italiani.
Da Roma, due opere di Bramante al confronto: San Pietro in Montorio (Gianicolo) e Santa Maria della Pace (piazza Navona). In ultimo, un omaggio a Raffaello (nel 2020 si ricorderà la sua morte avvenuta nel 1520 con una grande mostra ) ricordato dal Presidente della Repubblica nel suo discorso: la Fornarina.
Dal Quirinale, da Roma, è tutto.
Buon 2020.