È stato sufficiente la lettura di un articolo di giornale di questi giorni sulle giornate di Genova nel 2001 per rispolverare parole e memorie di tesi di laurea, sulla stampa, i militanti di una forza politica in quei giorni, le prospettive, strstegie, tattica, i portavoce, Agnoletto e Casarini dai capelli lunghi. I giorni seguenti a quegli eventie le ferite di una città mai marginate, disinfettate e cosi probabilmente le fratture di una politica non adeguata e capace ad intercettare, aggregare, proporre. Non solo Genova per noi, per me, piazza alimonda ed i fiori depositati nelle settimane successive ma esattamente quei momenti delle giornate vissuti a distanza, durante il lavoro, le pause, il movimento, i suoi esponenti, i social forum. Le passiini nelle discussioni tra colleghi. Che tempi, consegnati poi ad una tesi di laurea. Passioni per un movimento forte in una città sospesa come i diritti e la democrazia. Quell’articolo ha suscitato le passioni di quei giorni, anni e soprattutto il racconto nella tesi e nells laurea. Giorni di memorie, ricordo, l’identità,…Genius loci. Come una bottiglia di vino Negramaro, capace di riproporre altre radici, come una radio, Petrini, un contenitore, tutto raccontato anche questo in altra tesi. I presidi sanitari e alimentari. Basta poco per ritrovare nelle tasche della memoria pezzi di vita tenuti insieme dai neuroni.
Quando tramonta il sol, si annidano e annodano ricordi.