La notte ha appena salutato la luna e le stelle ed e’ scivolata via velocemente secondo alcuni, pigramente per altri, verso altri “lidi”.
Un nastro d’asfalto separa il mercato dalla banchina del lungomare dove stazionano turisti e stanziali in attesa di qualche arrivo, dal mare con unnracconto senza fine:infinito come l’orizzonte. Resto colpito dai nomi delle barche e dal lavoro dei pescatori.Nomi di donne e biblici raccontano storie di mare e d’amore: Giada, Lisa, Luna, Elisa, Laura. E poi, Noe’, Isacco, Ester…Idem dicasi dalle reti dei pescatori che non dicono esplicitamente ma raccontano a colpi di fantasia, almeno quella mia: marinai che aggiustano, cuciono, rammendano, riparano,”nodi” che raccontano pur non facendolo apertamente. Solo il mare conosce certi segreti. E allora, proviamo adascoltarlo, questo mare. Un pescatore dà una mano di vernice ad una barca, ma, buttando le mani avanti ci tiene a puntualizzare ai miei occhi: “non è la mia, è di un mio amico”…..Quasi come avesse un’amante da nascondere. Chissa’ quale significato nasconde quella mano di vernice…se…Un fulmine a ciel sereno. Ilmare a quest’ora è stupendo…un libro aperto. Un mare cristallino, manciate di conchiglie sparse, qualche “abboccamento”. Dal lato mercato, qualche sigaretta accesa e mai fumata.Solo odore. Solo un “piumato” pare il più grande raccoglitore di segreti e di storie.Si lascia “scivolare” ogni cosa è su ogni cosa.Chissà da quanto tempo è qui.È paziente.Quando tutti hanno terminato di raccontare, prende e va: fende l’acqua, saluta e se ne va.