Ottobre alle spalle, novembre alla finestra, profumo di caldarroste lungo le strade lucide di pioggia in una giornata di festa, dalle luci del giorno sempre più corte, già perché ottobre, insieme ai ricordi dell’estste si è portata via anche l’ora legale, lasciandoci solo i risparmi di energia non consumata. La giornata di oggi è dedicata a tutti i Santi, meglio, “ogni” santi, peccato la pioggia non la faccia gustare fino in fondo. Per chi può una visita ai cimiteri per i cari, sempre presenti nei nostri cuori.
Nel tepore della casa tra una castagna e l’altra, in una vecchia stufa in ghisa, sfoglio gli album fotografici, un treno Satti, rosso e bianco fermo sul primo troncone nella vecchia stazione di Torino porta Susa, pronto per portarci via verso altre castagnate, senza stufa e senza ghisa e corso Mortara, via Livorno, tagliata in due da un treno in uscita dalle Ferriere, quando il lavoro c’era. No, non è l’album della memoria ma la Torino di una volta offerta dal gruppo dellaTorino di una volta. In via Livorno, svolgendo da corso Regina, un pezzo di rotaia sbuca da un manto stradale scoperto, riportando alla luce quanto descritto.