“Gli anni come giorni, son volati via…” pare sentir risuonare Raf, alla fine degli anni ’80, nel raccontare il decennio trascorso, il tempovolato via. E il tempo vola; in realtà mancano idee, voglia, foglio, penna, e altro, e uno, non è che tutte quelle cose, almeno le prime due, se le può dare, per pensare e scrivere qualcosina. Tornando da scuola, tra la fermata della metro e corso Regina,
in via San Donato, interdetta al traffico, si è posizionate una pietra d’inciampo, al numero 27, in ricordo di Vittorio Staccione, antifascista, calciatore, operaio.
La folla osserva e ascolta. Poi, Gunter Demnig si inginocchia e posiziona la pietra a ricordo dell’ultima abitazione di Vittorio Staccione. Il mio ricordo va a quella posata in via Vicenza, a due passi da qui, alcuni anni fa, quando c’era mio padre e molto era davvero diverso. Insieme cercavamo in quali vie avrebbero posizionato la pietra d’inciampo e insieme si andava.
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Leggo per legittima difesa
Missione compiuta. Una classe ora possiede in “tasca” nozioni su Giotto e la Cappella degli Scrovegni. Ovviamente la visita riguardava il modello riprosto qui, a Torino pressol’Istituto Faa di Bruno, in via San Donato. Arte non facile, quella espressa da Giotto, ma studenti disposti all’attenzione verso un tema cosi complesso. L’imprtante era interessarli e suscitare curiosità in quei visi, colori, emozioni, impressi nelle tevole. Obiettivo raggiunto. Al ritorno, lettura, ricordando Primo Levi. A trenta anni dalla sua morte.
Lettura, in piazza Umbria, a Torino. Immerso nei rumori del traffico cittadino e una parvenza di verde, natura e sedili vuoti, e uno, suggeritore di titoli di libri e pagine che aiutano nell’evasione di quanto si muove alle mie spalle: bus, auto, motorini…. leggo, per legittima difesa.
Lettura come legittima difesa.
Tra e dentro le Torri. Preposizioni.
L’Italia è un Paese di santi, poeti, navigatori e. . . campanili. E quale miglior modo per far apprezzare la Storia, in tutti i modi, l’arte e quella sacra, gli affreschi, i dipinti e molto altro ancora se non salendo su alcuni campanili della nostra citta’ divertendosi a contemplare il panorama? Ovviamente in uscita… “didattica”. Scuola, metro ed una manciata di fermate all’interno della pancia della metro, tra battute, risate e 4 chiacchiere. “Oggi niente scuola” avrebbe detto ed ha scritto Bajani. Era il 2009? All’epoca lo potevo solo leggete e sognare questo mondo complicato e bello che si chiama scuola. Fermata dopo fermata arriva la nostra. Ci si raccoglie e si sale su, tra le luci, in mezzo al mondo cittadino. E cosi, come scritto, una “puntata” con “parola mia”sullo stile “Liberty”, appena usciti dalla metro, con edificio-villa Fenoglio, e poi, oltre via Cibrario, sbucando in via San Donato, un’altra “parola mia” sulla
“matita” del Faa’ di Bruno, il campanile-orologio del grande matematico, e poi via verso circoscrizione 7, una sui campi di gioco, alternando scuola e lavoro a Valdocco, ripasso sul Cottolengo, il volontsriato e le leggi che lo regolano, poi l’obelisco e “leggi Siccardi”, una con occhi puntati sugli affreschi del 1300 della
Chiesa San Domenico a Torino insieme al bellissimo Guercino e uno infine al
Duomo salendo sulla Torre
. E cosi, provare a raccontare un pezzo dell’800 cittadino declinandolo in tutte le sue sfaccettature e’ stato davvero semplice e divertente. Chi afferma che storia e’ noiosa? A Valdocco poi, l’apoteosi: vedere un pallone e’ sempre emozionante per tutti, raccontare gli amori nati intorno a quello poi… Storie da colpi di testa e marcature strette, talvolta in partite che iniziano nel giro di novanta minuti per terminare anni dopo. Gli affreschi, poi, altro capitolo di storia, un modo per presentarne altri, di altra regione sempre nel cuore, l’Umbria, con Giotto e Cimabue; infine recuperare due gradini, gia’ conosciuti per recuperare fiato ed energie in seguitoad una lunga camminata, addentando qualche merendina prima di salire duecento gradini per provare a toccare “il cielo con un dito”. Infine, per meglio raccontare il tutto e relegarlo nella storia, un salto al museo della Stampa. Questo pero’, con altra classe.
Due salti e una “navigata” a due passi dalla scuola.
Nubifragio su Torino
Un violento nubifragio si è abbattuto su Torino. Tempesta d’acqua sulla nostra citta, con strade allagate e alberi divelti.
Cantine allagate e vasi di fiori caduti su marciapiedi e auto. Stazioni del metro’ in difficoltà. Raffiche di vento e numerose segnalazioni ai vigili del fuoco. Anche su corso Regina Margherita traffico bloccato. Un “lungo serpente” di jumbo tram, utilizzati per il percorso linea 4 incolonnati da Porta Palazzo direzione Rondo’ della forca, mentre dalla parte opposta, direzione Pellerina, in lontananza si vedono alberi afflosciati su sé stessi e sulle rotaie. Identica storia lungo il percorso che conduce verso lo stadio ex comunale ora Olimpico. Di tanto in tanto qualche sirena copre i rumori della città. Un tombino saltato coperto da un bidone dell’immondizia come dalle parti di Via San Donato. Vigili del fuoco vanno e vengono.
Dopo il caldo dei giorni scorsi, la pioggia che era stata annunciata è arrivata facendosi sentire.
In questo momento, mezzogiorno passato) i tuoni continuano a far sentire le loro “urla”.
Foto scattata nei pressi del Rondo’ della forca, corso Regina Margherita, corso Valdocco. Vicinanze comune, anagrafe: albero sradicato.
Sede binari tram numero 3 direzione Vallette Piazza Hermada, tratto corso Regina Margherita, ostruita da alberi.