Colpo di coda, spiccioli di un agosto 2018 che si avvia ad essere archiviato, forse velocemente e male, scampoli di libertà personale, prima delle campanelle che annunciano al loro suono riparazioni, scrutini, e collegio. Ma prima di varcare il portone per l’appendice di un anno scolastico che volge al termine, c’è tempo. In una manciata di alcuni giorni o di ore ci stanno ancora comodamente sdraiate cittadine che contengono storia e storie, passato, presente e futuro, sempre a braccetto: Rimini, Ravenna, Ferrara e Faenza. Stazioni, strade ferrate, zaini, trolley, treni, caldo, finestrini aperti e visi fuori, oltre il finestrino, a vedere cosa succede dalla’altra parte: trattori, campi, frutta, matura, acerba, terra arata, ragazze, donne, campanili e campanilismo, cartelli blu notte con cornice bianca: Godo, Russi, Solarolo, Gaibanella. Visi che si sfiorano, carte geografiche e una infilata di alberghi dai nomi dolci. E poi posti già visti, e che con piacere rivisito, tra trionfi di mosaici, significati e contenuti, San Vitale e Galla Placidia, Dante e poi Castello Estense a Ferrara, Isabella, Beatrice e Lucrezia. …