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Assisi

20190725_094107Per giungere in stazione, a Perugia, si può decidere di, andarci a piedi, in bus o in mini metro. Curiose queste “capsule” che sono frequenti nei loro passaggi, piccoline, con pochi passeggeri a bordo. Quando senti la prima volta “appena giunto a Perugia, a sinistra c’è  la stazione del mini metro” mi pareva una cosa cosi…curiosa. Li vedi sfilare via appena sopra i segnali luminosi della ferrovia e resti impressionato. “Fontivegge” è  la stazione metro vicina a quella ferroviaria, uscendo, a sinistra, senza neanche attraversare. Ci si può arrivare anche costeggiando il binario uno. Dalla parte opposta della strada una Coop. A dire il vero, “il mini”  sembra una funivia, da lontano, ma poggia su una base a guardar bene poi da vicino. Fontivegge, Case Bruciate, Cupa e cosi via le sue stazioni. Costo del biglietto: un euro e cinquanta. Il suo tragitto dovrebbe coprire  se non sbaglio, anche lo  stadio Renato Curi. La mia opzione, oggi, è  stata quella di essere qui, in stazione, preferendo la scelta “a piedi”, per andare, o tornare, ad Assisi. In treno. Percorso, in minuti, una ventina.20190723_130040Giunti ad Assisi occorre recarsi o presso il bar della stazione o dal giornalaio per i biglietti. Un bus appena fuori dalla stazione è pronto o sta per giungere per condurci a destinazione. Il panorama è  bellissimo e il caldo rende ancora piu vivi i colori. Govoni, grano, campi falciati, turisti a piedi, suore, frati, una processione di tutti e di tutto alla ricerca di fede, spiritualità, testimonianza, preghiera. 20190723_134927Tutto sempre molto bello:  il paese, la Basilica, Superiore, Inferiore, le persone che si incontrano, sfiorano, le case, gli affreschi. Tutto è  cosi bello, perfetto, intimo. Un buon cammino è  l’augurio più bello che si possa fare e ricevere. Mi addentro, ancora una volta, come fosse la prima. È  da tantissimo tempo che ne attendevo il ritorno. Nella terra di San Francesco.

S.Anna

20190724_174914Perugia aveva e possiede   (ancora oggi seppur  in ristrutturazione) una bellissima stazione che si 20190724_174703chiama S.Anna. Si trova a due passi dalla stazione dei bus, quelli che tanto per intenderci portano anche a Gubbio,  in piazzale Partigiani e ad altri due che aggiunti agli altri divengono, a questo punto, quattro,  da un cinema e una piccolissima curva e una discesa. La stazione ha 4 binari,ma non è più  funzionante dal 2017 per ristrutturazione in corso ed elettrificazione della linea e forse il suo raddoppio. 20190724_175145Quando funzionava doveva essere molto utile e forse luogo di incontri, per innamorati, nuove conoscenze, sbrigare affari. Pare sentire : “Dove ci si vede?Binario 1 a S.Anna, andrebbe bene?” E poi, chissà quanti amori sbocciati e intrecciati a S.Anna! Chissà,  sarebbe interessante conoscerne e scriverne. Per farmi una idea di come era, a suo tempo, e poterla immaginare,  decido di entrare e fare una rapida ricerca su internet. Individuo una rampa, una scaletta, all’estremita del binario e accedo. Da lassù  è  piu facile immaginare il tempo andato. Nebbia, neve, sole, girandola di syagioni e di anni…Trenini a gasolio, foto di alcuni vagoni pitturata da writer. Ho la sensazione che dovesse avere un suo fascino, e mantiene certamente un che di romantico o nostalgico come la scaletta da cui si può immaginare e costruire storie. Dalla stazione di S.Anna, che richiama un’ acqua di cui ne abbiamo tanto bisogno, un augurio a tutte coloro che portano questo bellissimo nome.

Intanto, dovrò  convergere su altra stazione per recarmi a Firenze. Hot, hot, hot….

Perugia, ciao

20190724_102030A Perugia il buongiorno si vede dal mattino. Trombette e coriandoli e qualche bottiglia “stappata” e  svuotata dopo “5 anni” alla presenza di mamma e papà e parenti vari; un evento che corona un percorso universitario, con le sue gioie, i suoi intoppi, cadute e risalite che culmina con la laurea. Tappo, bollicine e sane bevute, un percorso terminato, un altro che comincia. Ma a questo, ci penseranno domani. Ora, si festeggia e si deve. “In nome del popolo italiano”…Un momento bellissimo, ai piedi della fontana, del Duomo,  che diversamente da altri non  dà  la sua “faccia” sulla piazza ma da un’altra parte non partecipando cosi  a questi eventi gioiosi. Deve essere un rito convergere qui dopo la laurea, sotto la fontana Maggiore, in presenza della statua che rappresenta Perugia. Noi spettatori, del prima e del dopo, guardiamo e in molti riviviamo sulla pelle quella campanella e il Presidente della Commissione che  conferisce il titolo, insieme ai commissari e al relatore che ci stringono la mano dopo averci aiutati nell’elaborato e aver sudato 7 camicie. Come passa il tempo! Eppure la discussione di laurea è  uno di quegli eventi che resterà  per sempre. Non so se tanto quanto la maturità che la si sogna all’infinito. Decido di partecipare alla loro gioia infilandomi in un bar  pasticceria a pochi passi, “Sandri”, e fare il pieno di delizie. Perugia è  una cita`caldissima ma si fa abbastanza in fretta a smaltire le calorie: basta non usare le scale mobili e scarpinare.

Arrivederci Perugia.

Gubbio

20190724_150204A Gubbio c’è  caldo e aria di quelle che furono riprese televisive di don Matteo. Ma c’è  profumo di crescia e buon cibo. Un’oretta e qualche “etto” di minuti da Perugia, (e qualche kg in piu, sulla via del ritorno),  piazzale bus, piazzale Partigiani, pochi metri da una stazione di Perugia,  santa Anna al momento fuori uso, e mi ritrovo su altro piazzale alla base di questa bellissima cittadina;  sono cosi, per scelta, mica tanto, dato che a settembre, una strizzatina d’occhio e un’apertura d’orecchie al Festival del Medioevo verrò a darle (25-29 settembre) a Gubbio, una cittadina medievale, forse la piu antica e c’è  chi dice la piu bella delle medievali. Durante le vacanze di Natale sulle sue colline  ridenti spunta l’albero piu grande  e ora, oggi  gia` dalla strada, se ne puo immaginare la sua costruzione e posizione osservando una “ferita” che  poi è la risalita per la funivia sul monte Eletto, luogo in cui si conservano i ceri. Ci penso molto se infilarmi in una di  quelle tante gabbiette per una risalita di 6 minuti. Alcune indicazioni-guide “on line”affermano “bellissimo panorama ma sconsigliato per chi soffre di vertigini”. 6 minuti per  salire, 6 per scendere..vabbè  proviamo. Gubbio è  davvero bella: scale, scalini, costruzioni caratteristiche, ascensori, la rendono ancora piu affascinante. A Palazzo Beni scopro che i Papi Martino V e Giulio Il soggiornarono per un certo periodo di tempo in questa bellissima e calda cittadina. Scopro inoltre che lo Studiolo del Duca di Montefeltro (identico a quello che si puo ammirare ad Urbino) fu venduto per poche lire e si trova oggi negli Usa mentre qui vi si ammira una fedele riproduzione costata anni di produzione. La cattedrale è  bellissima e cosi il museo diocesano. Il teatro Romano, inoltre, è  bellissimo, ai piedi della cittadina.Tutto così bello, nonostante il gran caldo, nonostante le agitazioni di oggi che rendono complicato il muoversi con i mezzi pubblici. Un posto bellissimo, a frotte turisti e scene da archivio e caccia alle fontanelle d’acqua. Le amiche che si aspettano a vicenda sotto un porticato dove alcuni accumulano aria fresca per farne conserva nelle ore ancora lunghe della giornata. Si prospettano giorni da bollino rosso; qui, sotto il portico, ragazze e ragazzi  si stringono in abbracci eterni; ragazze accompagnate da padri che forse avrebbero voluto sonnecchiare e motorini d’altri tempi ma a disposizione di figlie appiedate. Prendo la mia crema solare 50, e il suo profumo ha l’effetto di farmi  ripensare alla special, quella di Cremonini, che però  erauma motoretta,  e dei tempi. Il tempo passa ma il contenuto, il desiderio di viaggiare, è  identico.

Perugia, “sapore di un bacio, non lo dimentichi”

Buongiorno Perugia.20190723_100358 in corso Vannucci esiste un locale con un insegna che richiama il bacio e inevitabile il pensierova a Raf e la sua canzone anni ’80.  E appena vista l’insegna e collegato il ricordo alle note, il temlo di canticchiarla e titrovi in un  posto che vale la pena. Un articolo di questo blog infatti, si potrebbe dedicare  solo alla Madonna di Benois, di Leonardo, dalle collezioni dell’Ermitage, qui in esposizione presso la Galleria Nazionale dell’Umbria, a Perugia. Che bell’opera. Una Madonna così giovane, quasi una bambina, che gioca col Figlio. Davvero un invito a vedere, a studiare quest’opera. E  poi, la 20190723_100005Natività del Perugino, che mi rimanda al tempo del Natale e alle lezioni con i ragazzi e alle rappresentazioni di molte natività,  in particolar modo questa, e ancora la Pala di Santa Maria dei Fossi del Pinturicchio. Le grandi opere in esposizione sono davvero molte e tutte belle e il tempo per tutte, come mi ricorda un immenso orologio , davvero con molto rammarico, non è  sufficiente. E allora, un bacio e,…arrivederci a  presto. Belle opere, vi mando un bacio.

 

“Annuncio ritardi”

20190722_094948.jpg“Attenzione. Circolazione fortemente rallentata nei pressi di Firenze”…Non un annuncio ritardo, ma tanti! In arrivo e diretti a…”…Per molti viaggiatori, la giornata, non è  cominciata nel migliore dei modi. Che sia per le vacanze che sia per lavoro i ritardi sulla linea alta velocità sono consistenti  così viaggiatori dislocati a Torino, Milano, Firenze e lungo la dorsale dell’alta velocità  sono “sequestrati” per atti attribuiti ad ignoti nei pressi del nodo di Firenze. Quali saranno questi atti che necessitano l’intervento delle autorità, forze di polizia,  ancora non è   chiaro a molti, qui sotto, nella Torino Porta Susa A.V. Molti passeggeri si stanno recando presso gli uffici al fine di ottenere il bonus, altri invece al fine di ottenere informazioni varie. È  possibile salire sul primo treno che percorre lo stesso tratto ma prestando molta  attenzione. Non tutti i treni fermano per esempio a Reggio Alta Velocità o  Bologna o Firenze. Si potrebbe incappare in un treno non stop e ritrovarsi a Roma che comunque non sarebbe male, ad avere tempo e soldi e pazienza. Ma poi, “quelli prima”, partiranno? Al momento non si sa ancora…e non sono piu aggiornati i ritardi.

Il primo treno, direzione sud, con 165 minuti di ritardo, è  passato.

Lo prendo.

A Firenze, si tocca terra verso le 14, tra il caos di molti: chi arriva, chi parte, chi attende, chi cerca informazioni in una babele di lingue. Cerco il tabellone orari e la mia meta ma oggi tutto è  solo confusione. Cerco quei punti mobili “last minut” e  pazienti e gentili le addette subiscono un assalto di tanti in cerca di informazioni. Sembriamo tanti bimbi delle scuole  materne dove ognuno vuole il suo grembiulino prima di altri. Mi metto in coda, chiedo, mi rispondono garbatamente dandomi risposte certe e numeri del treno. Mi reco verso il binario indicato, inghiottito dalla fiumana di gente che si dirige in direzione opposta alla mia. Lentamente giungo verso il treno. Salgo. Partira` alle 14.30 ma non mi infastidisce la cosa. Lasciando da parte ritardi e cambi, il viaggio  ha sempre il suo  fascino. A Firenze il treno per Spoleto non c’è,  e gli addetti trenitalia riferiscono che un treno per Perugia sarà disponibile utilizzando lo stesso “materiale” proveniente da Arezzo. E difatti, dopo il suo arrivo e aver scaricato un pacco di gente, il treno si muove a ritroso, verso Arezzo. Qui cambierà numero e si dirigerà verso Perugia Spoleto. Dal finestrino l’occasione di vedere o rivedere posti a me cari: Cortona, Passignano sul Trasimeno, che luccica come fosse mare…

Buongiorno Roma

20160824_062851È  un caffè  lungo e amaro allo stesso tempo. Tre sorsi. Lunghi. Dalle 3 e 36 alle 6. 30 circa. Paura. Forte. Lunghissimi e interminabili secondi e il terremoto torna a farsi sentire. Una due tre e chissà  quante volte. Momenti lunghi alla ricerca di un muro portante che non so dove dia,  perché  non è  casa mia. Scendo alla ricerca del cortile. Lo trovo. Due piani, a piedi,   non e’ difficile. Il muro portante non saprei proprio dove individuarlo. Siamo in tre,  che abbiamo avuto la medesima idea.  Cerchiamo  di passare il tempo. Chiacchierando. Ci raccontiamo altre esperienze: uno dei due mi rassicura su come e’ la conformazione di Roma e l’altro mi racconta duemila anni di storia,  incendio,  invasioni,  barbari ma “lui” no. “Roma e’ vuota sotto”.  Qualche luce dalle camere ai piani della casa, primo e secondo,  a due passi da Termini, si accende,  segno che lo abbiamo sentito in molti,  qui. Ho freddo. Non so se sia per via della magliettina o la paura di quei lunghissimi secondi einterminabili. A meta’ cortile smanetto lo smartphone e capisco da subito che la situazione e’ drastica. Perugia: 6. 4 di magnitudo. Qualcuno posta che ad Amatrice la situazione e’ gravisdima. Cerco e mi arrivano notizie dai centri tramite i social. “Amatrice non esiste piu'”,  rimbalza un post.  E’ passata un’ora circa,  da quando siamo qui sotto.  “Ora posso salire” e salgo mentre gli alri due restano. Due piani in senso inverso evitando l’ascensore. Chiave nella toppa entro in camera. Mi distendo,  vestito. Un attimo e ancora tutto si muove. Forte. Terrore. Panico. Paura. Ma è  un’altalena. Ancora. E’ lui. recupero una camicia,  questa volta,  e scendo ancora cortile. Dove gli altri due erano rimasti. Ora ci fa compagnia anche una fam. milanese. Stazioniamo ancora in centro.  Un po’. Riguardo ancora il cellulate e un messaggio mi ri-riposta “Amatrice non c’e’ piu'”.  Pensavo agli amici perugini. Ma e’ un tam tam. Accumoli,  le Marche… Passa ancora un po’ e risalgo. Ma intorno alle 6.00 e’ ancora li che non bussa e non chiede. Ho sentito male? No. Scendo. Vado a Termini. Faccio il biglietto. Oggi torno. Un caffè  lungo e amaro. Tre sorsi.

Un pensiero a tutti coloro che sono stati coinvolti in questa disgrazia.

Avevo programmato alcuni giorni di permanenza nella capitale per poter svolgere una visione e studio attenti sui dipinti del Caravaggio nelle varie Basiliche romane e presso la Galleria moderna,  un salto ai musei capitolini e un ritorno ad Assisi e Spoleto. Solo un paio di queste cose poi il rientro. Non riesco,  attanagliato da paura e ansia e poi,  meglio così,  interrompere. Giusto così. Sarà  per un’altra volta. Il tutto era in vista del nuovo anno scolastico,  al fine di avere materiale per i ragazzi. Provvedero’ in seguito a pubblicare qualcosa.

Perugia, ciao

“Ciao Perugia”.  E buon agosto anche se ci sussurra con piogge e vento che il sig. settembre si avvicina a 30 passi. 30 7 2016, Perugia.Borrelli Romano fotoPerugia.30 7 2016,foto Romano BorrelliPerugia.30 7 2016.foto Borrelli RomanoPeruhia.30 7 2016.Romano Borrelli foto.20160729_153435Perugia, 30 7 2016 Romano Borrelli foto30 7 2016 foto Romano Borrelli.PerugiaBuon viaggio,  mi occhieggia e sembra voler dire  ancora il Corriere dell’Umbria” adagiato sul bellissimo libro della Chiara Frugoni,  “Quale Francesco?  Il messaggio nascosto della Basilica superiore ad Assisi. Edizione Einaudi”1 8 2016.foto Borrelli Romano. Pensavate fosse sufficiente una micro guida al prezzo di sei euro impegnando anche  la carta di identita’? Certo che no. Si e’ in cammino,  verso il meglio. “Io studio” e’ la risposta piu’ appropriata a quanti ci vorrebbero soli nel nostro recinto. Io ci provo.  Pollici su,  like,  cuori  e reazioni,  Non mi importa. Questo per restare in comunità  virtuale. Per il resto si: voglio il meglio per me e la scuola. Restando ai giorni di vacanza-studio.  Posso confermare di aver trovato una parte di Umbria davvero interessante,  bella,  dove arte,  cultura,  musica,  enogastronomia non hanno confini. Umbria,  un capolavoro. In vetta al mio gradimento Perugia e AssisiBorrelli Romano foto,  già  visitata in doppia “seduta” dove oggi mi rechero’ ancora una volta prima di fare un “coast to coast” verso l’Adriatico. Assisi,  citta’ che si prepara per la visita del Papa,  di ritorno da Cracovia e i suoi giovani della giornata giovanile mondiale. Assisi che si prepara a vivere un momento bellissimo: “il Perdono di Assisi”. Giovani spronati a fare della propria vita un capolavoro. Andare e camminare senza essere “uomini divano”.  Per restare in tema,  bellissima Passignano sul Trasimeno coi suoi 4 rioni  che si sfidano nelle singole prove. “L’incendio” al castello,  la corsa delle brocche,  prove singole e poi la corsa,  il palio delle barche. E poi colori: nitidi,  vivi,  per vivere in maniera tale e non in bianco e nero. “Vivere  a colori”  e “andare” motti dell’estate 2016.  E che dire poi del Trasimeno? Luci bellissime,  tramonti belli,  morbidi,  che invogliano ad abbracciare  ogni singola cosa di questo territorio e provare ad ammorbidirsi dentro e fuori. E i girasoli poi? Fantastici. Del cibo poi preferisco non parlarne ma… mangiare,  anche quando era “Street food”  avendo tra le mani un panino con la porchetta e la crescia con verdura e salsiccia. Umbria,  terra di santi,  un po’ come Torino,  dei santi sociali. 20160730_07531720160730_20133520160731_060614Anche qui sono presenti i salesiani che svolgono un lavoro attento e fondamentale in questa città  dalla forte presenza universitaria. Bhe’ che dire ora? È  il momento di andare… buon cammino allora. 20160730_201427

Perugia, buongiorno

Perugia,  buongiorno! 'Perugia'.30 7 2016 foto Borrelli RomanoPer amare veramente una città  “non deve essere madre ma amante” scriveva Pavese. Così scriveva Cesare Pavese sul suo diario;  Pavese,   langarolo doc e innamorato del capoluogo torinese con i suoi km di portici,  ideale per passeggiare in qualsiasi condizione atmosferica. Cosi leggiucchiavo tra le mazzette dei vari quotidiani presenti  ieri su uno dei tantissimi tavolini, in uno dei bar perugini,  dalle parti dell’Università . E allora amiamola questa benedetta citta’,  afosa ma insieme opera d’arte,  musica,  da ascoltare e citta’ ancora da leggete con libri da scambiarsi. Ora,  il capitolo  di questo viaggio volge quasi al termine. Ma momentaneamente. Certo non si finisce mai di conoscere una persona,  una cosa, una  città come una  disciplina ma Perugia mi è  decisamente piaciuta. Fin da subito.  E molto anche. È  davvero una città  giovane. Universitaria e universale. In esposizione. Le cose che mi  resteranno dentro  sono tantissime (e certo ho già  messo in conto un ritorno) ma oggi  per questo blog mi soffermero’ sulla descrizione di cose… “perugine” nel senso  di… più… leggere.  In parte (bacio,  scritta muraria,  bici). Come la sua metro,  appunto (Fontivegge,  stazione ferroviaria,  Cupa,  destinazione),  29 7 2016 Perugia foto Borrelli RomanoPerugia.29 7 2016 foto Romano Borrelli. Estate,  “aperta per amori” fin dall’adolescenza,  con l’affiorare della soglia del desiderio e quindi,  tempo di baci e bacio che non sia il classico,  al cioccolato. Perugia 30 7 2016.Borrelli Romano fotoE quando l’amore cresce qualcuno trova anche tempo e modo di dirlo apertamente  e scriverlo gridandolo sui muri cittadini che poi l’amore è  vita e altro non si possiede (“ha” nelle intenzioni dell’autore,  frase però  già  brevettata e cantata nelle Chiese). Perugia.30 7 2016 foto Romano BorrelliE quando “l’amore c’è ” o è  ci si mobilità. Tutti.  E’ l’elogio della mobilita’. In bici, in due senza mani,   parcheggiandola poi chissà  dove,  anche sul muro se necessario. Perugia 30 luglio2016.Borrelli Romano fotoE se poi non fossero disponibile,  bici e muro,  bhe’,   in fatto di mobilità  qui la sanno lunga anche se in… “mini”. Perugia; 30 7 2016 foto, Borrelli RomanoPerugia 30 7 2016 foto Botrelli RomanoPerugia è  davvero giovane ed il titolo lo merita tutto. Quale? Capitale italiana dei giovani 2016. Perugia.29 7 2016.Borrelli Romano, fotoA parte questo e’qui presente una importantissima e conosciutissima Universita’ per stranieri. E poi qui davvero  tutto potrebbe essere arte. Vederla e metterla da parte. Perugia 30 -7-2016, Borrelli Romano fotoE ascoltarla,  perché  qui è  musica dolcePerugia foto Borrelli Romano. Molto. Perugia.30 7 2016 Borrelli Romano fotoAnche Perugia,  la bella statuina della fontana ci ricorda l’importanza delle arti. E anche la lettura fa la sua parte o due. O in due. E poi,  non e’ questa la patria di Sandro Penna? E poi,  qui,  il tempo è  nostro. Dimentichiamoci l’orologio. 20160730_115433 Perugia 30 7 2016,foto Borrelli RomanoE allora,  che dire? Buon viaggio e… visitate Perugia. 20160730_201427Ora colazione… giornali. E… andare. Ultimissima cosa. Qui a Perugia… Perugia 30 7 2016 foto Borrelli Romano31 7 2016 Perugia foto Borrelli Romano
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Perugia

20160730_09094820160730_091020Perugia 20160730_120515batte Roma. In fatto di caldo!Perugia 30 7 2016 foto Borrelli Romano. 20160730_083521Dunque oltre le foto,  alcune,  le postero’in seguito,  dopo aver visitato nell’ordine visita alla Galleria Nazionale dell’Umbria,  per vedere il “Perugino” la sua scuola e…. oltre,  Cattedrale con annessi e connessi,  Fontana e architettura.  Questo almeno dopo una abbondante colazione al caffè  Fortebraccio. 20160730_093802Ah,  qui le bustine di zucchero sono riposte in una tazza sul bancone   ed hanno sull’estrno,  diversamente da come capita per le frasi dei bacetti perugina. Intuibile facilmente il perche’. Cosa mi sara’ mai capitato nella mia? “Mi sono buttato dentro di te come fossi stato,  all’improvviso,  spintonato” (A. Pazienza). “Santa pazienza”,  esclamo io . La apro,  verso il contenuto nella tazza del cappuccino,  mescolo “bene-bene”e bevo,  meglio,  “sorbisco”.  Esco dal bar,  e cerco l’edicola,  per una antica abitudine di comprare e informarmi dai  giornali locali, la realtà  territoriale in cui vivo,  anche solo per pochi giorni: “ecco signore, il  Corriere dell’Umbria”, e l’edicolante mi allunga il quotidiano20160730_124126.  Perugia Cattedrale 30 7 2016 foto Borrelli RomanoLa Cattedrale è  qui a… una decina di gradini. Ci entro.A sinistra,  entrando,  all’incirca a metà  della Cattedrale,   la lunetta di Giannicola Di Paolo (Cristo risorto) e appena dotto la Vergine che implora Cristo nel salvare il popolo perugino implorante (1500 circa). Vedre in alto post del blog. Una visita attenta (e’ stupenda) e… poi il “Perugino”  e il suo allievo Giannicola Di Paolo,  con affresco della Madonna Della Grazia del XVI secolo racchiuso in un tabernacolo neogotico con cornice dorata del 1800 circa (lato destro entrando). Perugia catt.30 7 2016 foto Borrelli RomanoPerugia,30 7 2016 foto Borrelli Romanoper  una buona oretta Perugia, 30 7 2016 foto Borrelli Romanoconcentrato solo sulla fontana e suoi significati per cercare di interpretarla,  individuare personaggi e storie e mesi e cicli della natura e  raccolte varie. E poi trovare la bellissima “Perugia”… 20160730_082925nella seconda fontana. La Fontana Maggiore e’ uno dei principali monumenti di Perugia databile intorno al 1275-1278 costruita da Nicola e Giovanni Pisano. Si trova in fondo al corso principale,  in piazza IV Novembre. Corso che di sera si trasforma in un flusso continio di ragazz*  direzione fontana,  scalini della cattedrale,  piazze varie,  piccole pizzrtie al taglio lungo il braccio sinistro e il corso parallelo.  Corso che presenta al suo centro,  meglio,  pancia,  un grumo  di locali raffinati che rappresentano la tentazioni di quanti la propria pancia dovranno pur calmarla. La fontana  fu progettata in stile gotico e rovinata dal terremoto del 1348. E’ stata realizzata in pietra d’Assisi e la mia attenzione-su di essa consisteva nel sottoporre a verifica  le mie conoscenze sui 50 bassorilievi e 24 statue con cui dono state ornate le due vasche. Onestamente poche,  pochine, quelle di mia conoscenza. Nella vasca inferiore sono rappresentati i mesi dell’anno e i segni zodiacali e scene di tradizione agraria feudale e po20160730_082734i arti liberali e personaggi biblici: San Pietro,  San Paolo,  San Lorenzo,  Davide,  Salomone,  Mosè… Poi Università  e musica,  arti,  retorica.. . E qui fiorisce in ogni dove. Nei pressi di un oratorio tra chissà  quali scale “metriche” e non solo e “archi” sono stato invitato ad ascoltare Mozart e per uno che non ne capisce nulla… bellissimo! Poi, un salto presso l’ Università  e circa diecimila gradini e qualche centinaio di archi30 7 2016, Perugia.Borrelli Romano fotoPerugia.30 7 2016 foto Borrelli RomanoPerugia.30 7 2016 foto, Romano Borrelli. Ancora una volta Nel pomeriggio…. Assisi. Una Audioguida e vai con Giotto! Assisi 30 7 2016 foto Romano BorrelliAssisi 30 7 2016 foto Romano BorrelliAssisi 30 7 2016 foto Borrelli Romano