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A mano a mano, mano nella mano

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Libreria Fogola. Torino. Libro di Patrizia Berti. La forza di una donna.

Alcuni lettori mi hanno gentilmente richiesto di pubblicare una foto relativa al libro citato ieri,  “La forza di una donna”, dell’autrice Patrizia Berti,  libro che verrà presentato domani mattina, alle dieci, presso la libreria Fogola. A Torino. Eccola. La foto del libro.  ASAP. Tanto per emulare le giovanissime leve che usano in maniera maniacale le abbreviazioni di termini, storpiandone il senso.

 

La forza di una donna.  La forza delle  donne……….”cmq”…

Piace molto la foto, di ieri, sul blog, e piacciono le mani intrecciate della coppia che attraversa la piazza, senza dossi, senza strettoie, senza quei cartelli che ne limitano l’andatura, il percorso e il pericolo. Al più, un un semplicissimo punto interrogativo. Alcuni si sono sbizzarriti ad abbinare alla foto qualche canzone del tempo andato.  La vita come festival e come canzone. “Sarà, sarà quel che sarà…del nostro amore che sarà…” Cantava Tiziana Rivale… e  “Se un giorno il mondo intero cadesse giù…Sarà quel che sarà.” Una piazza e l’attraversamento  che divengono corso di vita. Nel controviale, ai margini i corsi e ricorsi che la storia riserva. Un punto interrogativo, al più.  Intanto piace l'”attraversamento”, tra le quattro fontane zampillanti, in piazza Castello,  riaperte per il grande ritorno della bella stagione e termine dell’esodo del lungo autunno.  Acqua, segno e simbolo.  Di vita. Della vita. Segni, simboli, liturgie.  Acqua, ai margini e attraversamento, al centro.  Passaggio. Nuova vita. Vita nuova. Attraversamento. Della città. Una città che non “sta ferma”. Passioni vive e vivere di passioni.

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Auguri per un 18 mo compleanno. Quello di una delle due Isabella. La biondina. Cuori che fanno “scuola”. A scuola. Compagni di classe che accolgono Isabella con cuoricini affissi sulla porta di classe.

Città. Che si racconta lasciandosi abbracciare da chi la attraversa, da chi la coglie e se ne innamora.  Da chi se la rivede, prima di dormire, aperta, come una cartina geografica, rimandando a memoria ogni suo punto, ogni piccolo neo, impresso come un tatuaggio, nel cuore e nella mente. Rendendone più dolce e lieve l’abbraccio e il dormire insieme. Nomi di vie e di corsi, di fiumi e di affluenti, che sono parole a sera, appena sussurrate. Percorsi tracciati, rimandati a memoria. Altri, da tracciare. Porte che si schiudono. E post-it che ne ricordano il senso e la classe e che un amore non puo’ che essere “di classe”.  Il festival dell’abbinamento continua…a “mano a mano”  (Rino Gaetano) che se ne rivede la foto..

 

A mano a mano, ti accorgi che il vento ti soffia sul viso e ti ruba il sorriso, la bella stagione sta per cominciare (era, per finire, ma…..). A mano mano che la coppia procede, mano nella mano……….

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Muro di Torino. Mano anonima che ha scritto, “Ti amo”. Altra mano anonima, magari conoscente dell’altra, in risposta: “Pure io”.

(scritta murale della nostra città)

 

Torino, città “aperta”. Da “leggere”

Strada facendo
Torino. Piazza Castello. “Strada facendo. L’amore e il suo corso. In piazza”.

La primavera, finalmente. Su tutte le porte.  La grande bellezza in “salsa” torinese si “offre” ai torinesi,  e turisti in ogni suo angolo. Meglio, sotto forma di “crema” gianduia. Una “città da leggere”. E quindi da “assaporare”.  Non solo “Torino, città aperta”. La città della Mole è un libro aperto. “Strada facendo” si aprono vite e  piazze reali. In due, poi, la visuale è migliore. “Un uomo che legge vale il doppio”. Due che leggono poi… Dopo il lungo autunno, in cui, a farla da padroni, un po’ per le giornate più corte, un po’ per le poltrone comode erano le piazze virtuali, finalmente ci si riappropria di quelle reali. Di piazze.  E non solo quella antistante la “Chiesa reale”.   Luoghi di grande bellezza, riconoscibili ovunque. Il tram storico che continua a girare in questa “metà” di ex “coppa rotatoria” e “dolci metà” che la percorrono tutta.  Occhi in su e occhi negli occhi. Piazza di zucchero e “miele”.  La “luna” avrà modo di arrivare. Ora, solo e soltanto miele.  Ogni cosa a suo tempo. Ora è il tempo di camminare e godersi questa bellezza. E l’amore. Che è simile al testamento. L’ultimo annulla tutti gli altri.  L’aiuola ai “piedi” della bicicletta bianca ha preso colore e vedere la città con “occhiali diversi” aiuta a mettere a fuoco  i “suoi colori”. Un invito a “vederci positivo”. Le tazze di  cioccolata fumante  hanno lasciato il posto al gelato in un tripudio di creme e frutta. Sotto i portici, in via Po, e non solo, si registra “il tutto esaurito”. Gruppi di “saggi”  torinesi si raccontano il nuovo corso di vita sperimentato e in via di sperimentazione,  con il “silver co housing”, una strategia resistente al costo della vita. Ma non solo. Una riscoperta e una “rilettura” delle nuove offerte che la vita pone. Nel breve, nell’ambito delle iniziative dell’Università, questi “ragazzi” si danno appuntamento per una “presentazione”. Di un libro. Da bravi ragazzi, e ragazze, cercano sempre, in qualsiasi modo, “La forza di una donna”.  In questo caso, pero’, la presentazione è di un libro.  “La forza di una donna“, di Patrizia Berti. Per l’appunto. Un appuntamento per lunedì, alle dieci, da Fogola.

 

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Piazza Castello
Torino. Piazza Castello. Spuntano fiori ai piedi della bici. E della Mole.

 

Dalla panchina,  un’occasione per rileggere una poesia. “Con il naso sul collo ringrazio la fortuna di essere incappata per caso nell’amore che dopo tanti anni conservo ancora intatto il suo splendore. Abbracci, leggeri nell’acqua calda, bagnati dalla luce ambrata dalle candele, sentivo che mi fondevo …un percorso lungo e sconnesso, inciampando, cadendo, rialzandoci, tra litigi e riconciliazione, ma senza mai tradirci. La somma dei giorni, dolori e gioie condivise, era già il nostro destino.” (Amore, Isabel Allende).

Davanti al Cinema Massimo, le locandine “offrono” alcuni film. Uno di questi su Berlinguer…Ah, la questione morale.

 

Torino, un libro aperto
Torino. Piazza Castello. “Chi legge vale doppio”.