2 agosto. Il treno corre, i momenti di spensieratezza alle spalle e tra poco identica sorte tocchera’ al mar Adriatico: lasciata Rimini, sulla destra, direzione Nord, mentre si allontana sempre più, col suo porticciolo, il ponte, l’arco, e mentre l’intercity Pescara Milano accelera la sua corsa e rende sempre più distante ogni cosa. È sempre triste lasciarsi cosi, ma è la vita, il suo corso, e la corsa di questo treno. Poi, molto sfuma, “vola” via: alberi, case, trattori, terra appena lavorata. Frutta, alberi da frutta, chi la raccoglie, chi no, cassette piene e vuote, lavoro, uno stadio, sulla sinistra: e’ Cesena, che “mi ritorna in mente” quando era in serie A, con un grande giocatore, passato poi al Torino. E’ Cesena, che il “notturno”un tempo rasentava la cittadina alle 0.1. 50, e in tanti a correre al finestrino, quando l’aria condizionata ancora non c’era e piaceva godersi la notte a molti. Ed erano sicuramente certe notti. E piaceva guardare davanti, che indietro c’era rimasta la fabbrica e le sue porte e finalmente si era in ferie! E pace alle zanzare e a quel caldo appiccicoso. La tredicesima rendeva un pochino piu ricchi, e con quella e lo stato di famiglia si faceva il biglietto per tutti e il Sud era a portata di mano. Ah, si intende: posti in treno rigorosamente a sedere; per le cuccette non sarebbero bastati i soldi di quel premio produzione. Poi, e’ la volta di Faenza, con un giro che non so se “di do” ma di memoria “si”, e spunta con il ricordo del treno delle 7. 30, un cuore di metallo senza l’anima, e Marco che chissà dove è, ora, e se ogni tanto ci pensa ancora, a Laura. Laura che nel frattempo e’ cresciuta e divenuta famosa. Quello era il tempo della Laura piccolina, studentessa e al Festival, così che ogni volta che ci passi, da questa cittadina, ripensi a quel periodo e alle sue nebbia (cittadine)e al suo buon cibo. E a quelle sue canzoni che fecero amare, innamorare e piangere. Strani amori. Il cibo peto’, quello si che rende allegri! E poi, le vacanze di Natale, il freddo pungente, le belle ragazze… poi lentamente arrivi a Bologna. La locomotiva tossisce, rallenta, non riesce ad espettorare, neanche dando un colpo con la mano. Un paio di gocce scivolano sul finestrino. Umore acqueo della locomotiva. Sono passate da poco le 10 di mattina. È il 2 di agosto. “Io non dimentico”. C’è il bus 37 in piazza, oggi, come nel 1980, che da bus cittadino divenne ben presto una sorta di ambulanza dopo lo scoppio di quella bomba lanciata propria nella stazione di Bologna. Io non dimentico. Sono le 10. 26. A Bologna.
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Verso Cracovia
“Perché Sanremo è Sanremo”… musiche e immagini lentamente scivolano mentre secondi che rincorrono minuti disegnano una nuova geografia aggiornata ad ora del tempo oramai passato, ora che a loro volta inseguono e “annaspano” annegando i primi, formando ore che modificano quadranti, giorni e vigilia che diventano notte prima del grande viaggio. Un esame importante, un viaggio, per molti, “della memoria” nella storia, presente. Saremo in 13, all’interno di un treno verso Cracovia e poi Auschwitz. Compongo e disfo, secondo regole del puzzle, oramai a me note e collaudate, e continuamente, riadattate, uno zaino, tanto ingombrante quanto i pensieri che si affollano e intasano vecchi circuiti “neurini”. Questo si, quello no, utile si, indispensabile anche. La possibilita’ di pensare, di fare una lista, diversamente da altre, tristemente note. La comodita’ di un viaggio, una cuccetta, dove sgranchirsi, e “fiatare” e rifiatare e fare silenzio. Il contrario di tutto cio’ che è stato. Non tutto è così semplice, anche nel fare questo zaino per questo viaggio. Tornare in Polonia dopo tanti anni. Emozioni, proprie e altrui. Mie, e degli dtudenti. Armonizzare parte cognitiva ed emozionale, conoscenza dei limiti, bisogni, diritti propri e altrui. Quale impatto emotivo? Adeguato? Quello o lo scrivente? Manca l’agitazione, che educatamente si è alzata per far pisto alla posto alla consapevolezza. Era da un po’ che volevo fare e rifare mia questa esperienza, in condizioni diverse dall’altra, sempre mia, nel giro dell’est… forse il tempo, gli anni, o l’estate, occhi azzurri e verdi e capelli d’angelo, soffici al tatto per la felicita’ dell’olfatto. Non so… le lancette corrono, corrono, corrono. Tra poco oggi sara’ già domani, una notte soltanto, diversa da La Notte” di E. Wiesel. E si parte. Appello, senza lista, cuccetta per sdraiarsi, acqua e viveri… senza soste. A parte il cambio mezzo. Al Brennero.
E da li, i binari saranno identici, e da li, ognuno portera dentro di se un testimone… con un forte senso di responsabilita’.
L’amore e’
Nel cielo un colore bugiardo, non un rosso fuoco di passione. Ma e’ febbraio, comprensibile. Oggi e’ San Valentino, giornata tradizionalmente dedicata agli innamorati. Il primo pensiero e’ un lavoro da far svolgere ai ragazzi sulle origini del santo, della festa, dell’amore attraverso l’utilizza di “app”, come piace a loro. “Didattica dal basso”. I musei hanno sponsorizzato continuamente nelle giornate passate (su alcune pagine di quotidiani locali) che nella giornata (ma …una sola?) dedicata all’amore “entrano due e paga uno”; frecciarossa, due per uno; mostre, locali, idem….Ovunque mi giri, fiori e profumi e profumi di donne, segni particolari: bellissime…Alla Gam ultimo giorno di mostra.
Composizioni di fiori, meraviglie, dipinti e natura e colazione sull’erba. Per non pensare esco di casa. Colazione, come al solito, posto. Non sull’erba. Qualche fermata di bus sul corso, reso simile, dai lavori in corso, ad un dopo battaglia. Arriva, salgo, mi accomodo in un bus che circola solo per me. Poso una parte del viso sul vetro del finestrino che mi rimanda l’immagine. Sono spettinato e cosi i miei pensieri. Cammina lentamente e la nenia mi culla e mi “massaggia” il corpo. Le palpebre ne approfittano e socchiudono le saracinesche. Prenoto la fermata, scendo dal bus e raggiungo il giornalaio, compro i quotidiani, come una lunghissima abitudine che si ripete da anni. Ho l’ansia di scoprire il vincitore di Sanremo. Ieri purtroppo non ho avuto la forza di resistere per scoprirlo. La Juve ha vinto e il Napoli ha perso: “Stadio” in delirio. Vasco presenta e Stadio vincitori all’Ariston di Sanremo. Inaspettatamente. Patty solo sesta. Rientro. Stesso percorso al contrario. Frugo tra le tasche del cappotto alla ricerca delle chiavi. Le trattengo sul palmo delle mani, incerto sul da farsi. Entrare o stare ancora un po’ fuori casa. Scelgo per la prima opzione. Infilo le chiavi nella toppa, apro, entro, chiudo, butto le chiavi sul tavolo e faccio aderire il mio corpo, cappotto compreso, al divano. Non voglio pensare, al momento. Decidero’ piu’ tardi sul mio da fare, ultimati compiti e “Corrispondenza” per domani. Mi copro il viso con il giornale. Il nastro della memoria non vuole proprio saperne di stare zitto. “Cocciante, Barbarossa, Giorgia, Pausini, Zero, Alex Britti, Morandi e Barbara Cola, Patty Pravo, La terra dei Cachi…” e registratore alla mano per “record-are” dalla televisione e risentirle giorni dopo…” Come eravamo buffi. E intanto giu’ a ridere da sotto il giornale…Solo un attimo. Ripenso alla “Corrispondenza”. Un amore ai tempi dei social di qualche recente passato. Come e’ bello questo libro, sembra una storia vera. Un messaggio gia’ preparato tra le mani in attesa di uno squillo, un giorno, un mese, tempo. Quanto. Era San Valentino. Una corrispondenza appena nata dalle parti del mare sul mare social. Sembra una storia vera….come si fa a vivere cosi un amore assoluto….? Ma quanto e’ bello ‘sto libro ma quanto e’ bella la vita. Questione di stelle. “Visitatrici”, nel loro comparire, scomparire, comparire. Stelle visitatrici che continuano a girare nella loro/nostra orbita. Cadono e altre sono ancora visibili. L’amore. Ahhh! ( sospiro). Alzo gli occhi al cielo, la trattengo fino a quando e’ possibile. E quando cio’ non sara’ piu’ possibile allora vorra’ dire che non saro’ stato un buon corteggiatore. O forse no. Un semplice errore nell’aver concepito questo dubbio in una “corrispondenza”.
Benigni censurato su YouTube

La Rai reclama i diritti d’autore, della performance sanremese dell’artista toscano Roberto Benigni, su YouTube. Reclamo che ha tutta l’apparenza di essere una censura; infatti su YouTube vi sono i filmati di Xfactor e tantissimi altri per cui non si è applicato lo stesso metro giuridico. Stessa sorte, ma in modo assai più “burber-palese”, è successa nella diretta sul canale Rai Radio 1; qui, la conduttrice ha interrotto la parte del “Benigni Politico” – a suo dire – per passare la palla a dichiarazioni, registrate, di un allenatore di calcio, sul resoconto di una partita, che si era conclusa da tanto tempo. Ad oggi resistono i tre video su Vimeo.