Oggi “rubo” una frase dal Manifesto di Nietzsche per dire che: DOMANI COMPRERO’ IL GIORNALE A 50 EURO. Voglio rispondere “alla chiamata” di domani, che è per un futuro, quello di un giornale che parlerà ancora di me, di voi, degli operai, dei cassaintegrati, dei miei amici di fabbrica che non vedo più, ma che di molti di loro nutro bellissimi ricordi: di amicizia, di solidarietà, di chiacchiere.

Un grazie a loro, Franco, Claudio, Michelina, Aldo, Alessandro, Giovanni, ecc…, un grazie al Manifesto che mi dà la possibilità di raccogliere spunti per i miei interventi, nelle assemblee, nelle riunioni, al circolo. Comprerò il giornale, ma rinuncerò ad una cena, di lavoro; non penso di perdermi molto, anche se qui, vi sono persone valide. Anche qui, penso ad una signora, Rosa: lei rappresenta fino in fondo l’espressione gramsciana “fare bene il proprio dovere è un atto rivoluzionario“. Pur in condizioni critiche, di difficoltà, porta a compimento il suo lavoro ed esprime un forte senso di solidarietà nei confronti dei colleghi. Ho detto no ad una cena, anzi, alla seconda cena. Altre cene le ho saltate, per non saltare l’appuntamento di domani con il giornale, il Manifesto. Un giornale che mi accompagna dal 1994, quando in quell’anno si parlava già di attacco alla costituzione. Avevo sostenuto un esame di diritto costituzionale con un bellissimo voto, ma già da prima, c’ero.ci sono e ci sarò affezionato alla nostra Costituzione repubblicana. Ho avuto modo di rivedere il manifesto degli anni ’80 e ’90 per la mia tesi di laurea: sempre bello, in qualsiasi formato, in qualsiasi anno. Non mi stancherò mai di dire grazie al Prof. Carpinelli, professore di Storia Contemporanea all’Università di Torino che me lo suggerì anni fa quale supporto per il mio studio.
Certo, si potrebbe obiettare che: “con la pancia non vuota” (ma neanche piena) è facile fare scelte di questo tipo. Un giornale al costo di 50 euro non è poco; ma, potrei dire che con quei soldi mi piacerebbe tantissimo poter assistere al concerto musicale di un gruppo salentino (originario della mia terra, del mio mare), i Negramaro, oppure un vestito, oppure….non so, è così bella l’atmosfera natalizia, che per le strade si vede solo bella gente….
Ma preferisco avere a cuore un giornale che possa continuare a parlare di me, di voi, domani e dopodomani. Sento spesso molti che mi dicono di pensare ad “un sano egoismo“.
Ma, cosa sarà “il sano egoismo? L’egoismo, anche aggettivato con sano, rimane sempre egoismo. A me pare un po’ come quando si iniziano le storie sentimentali: personalmente le ho sempre iniziate pensando che fossero le ultime. Come si fa, come dicono molti: “non lasciarti coinvolgere”, “dosa l’amore“, ecc. ecc.
Si può dosare il cuore?
Si possono fare le cose a metà?
Questa riflessione mi fa pensare tanto: alla coerenza, all’onestà, alla questione morale. C’è qualcuna, qualcuno che vorrebbe commentare qualcosa?
Si riesce a dosare lo slancio emotivo come fosse una medicina?
Ieri, ho avuto una riunione, anzi due, presso la federazione. Politica come passione, politica come identità, queste sono le due cose sulle quali meditavo spesso durante la riunione. Certo i pensieri andavano alla lettura dei quotidiani e dei problemi presenti in questo periodo: il Manifesto ad esempio titolava: “Confindustria annuncia due anni di recessione” in un articolo di Antonio Sciotto (pag. 7), mentre a pag. 9 un articolo di Ferruccio Gambino titolava “Auto soccorso“, ovvero la crisi del settore e il governo Usa. Ma anche il Sole 24 ore titolava: “La recessione durerà fino a metà 2009“. Unità per la fiducia”. Ancora un suo articolo preoccupa ancora più: “Fiat prolunga la Cassa. Pomigliano ferma due mesi”. Il Corriere della Sera, a pagina 30: “Fiat, più cassa integrazione. Non rinnovati 5 mila contratti“. Proprio per questo sentivo forte l’impegno e la voglia di portarlo avanti. C’è bisogno di speranza, di lotta, di gesti concreti. C’è voglia di riscossa.
Anche per questo, caro Il Manifesto, domani sarò in edicola, e tu, sarai lì, pronto ad aspettarmi.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...