Tutti gli articoli di Romano Borrelli

Dottore in Scienze Politiche e dottore in ISSR polo-teologico piemontese, Teologia (laurea ISSR Polo Teologia Torino).

Paolo Ferrero a Torino per la chiusura della campagna elettorale

Data: 21/03/2010 Venerdì 26 marzo 2010 ore 18 Alessandria dalle 20,30 in Piazza Carignano Torino

Chiusura campagna elettorale con Paolo Ferrero

Invito tutti a essere presenti per un appuntamento che sarà anche, per noi, una piccola festa.

Buona conclusione di campagna elettorale!

Un caro e fraterno saluto, Armando Petrini,  Segretario PRC Piemonte

Tagli e ritagli, gli effetti della riforma Gelmini

SCUOLA PUBBLICA…LIQUIDAZIONE DI FINE STAGIONE

Mentre la maggior parte del Paese sembra non rendersi conto di quello che sta accadendo, proviamo a ricordare quello che ancora attende la scuola (provvedimenti di durata triennale previsti dall´art. 64 della Legge Finanziaria 133/2008 Tremonti e perfezionato dai regolamenti della Gelmini).

Per l´anno scolastico 2010/2011…

Ø Saranno tagliati 25.600 docenti, suddivisi tra i vari gradi d´istruzione (ma solo nella scuola elementare ci saranno circa 15.000 alunni in più)

Ø Ci saranno 15.000 ATA in meno (e nel contempo si taglieranno del 25% gli appalti esterni per la pulizia delle scuole)

Ø Sarà eliminato il 40% (- 4.500) circa dei posti di lingua inglese nella sc. primaria (ma il Miur rassicura: sarà avviato per tempo (?) un piano straordinario di formazione e con 30 ore di corso si potrà insegnare nelle prime e nelle seconde classi!)

Ø Continuerà a calare progressivamente l´offerta di tempo scuola nella sc. primaria (nel 2010 meno ore per cl. prime e seconde)

Ø Sulla scuola secondaria si abbatterà la scure dei nuovi regolamenti con, tra l´altro, una riduzione corposa del tempo scuola.

Non solo le classi prime vedranno contrarsi l´orario settimanale: da settembre 2010 negli istituti tecnici anche nelle classi seconde, terze e quarte si dovrà ridurre l´orario settimanale da 36 a 32 ore.

Saranno penalizzate le materie che caratterizzano i singoli indirizzi di studio e nei tecnici e nei professionali, nonostante i proclami sulla “valorizzazione del metodo laboratoriale”, con i nuovi ordinamenti verranno significativamente tagliate proprio le ore di laboratorio, le più professionalizzanti.

Ø Proseguirà la politica di taglio delle risorse economiche

Si prefigura un altro anno di lacrime e sangue per la scuola pubblica.

E QUEST´ANNO COSA E´ GIA´ ACCADUTO ?

Sono state chiusi 322 istituti “sottodimensionati”, cioè formati da scuole con un numero di alunni complessivo inferiore a 500.

Sono stati tagliati 36.218 docenti e circa15.000 ata. Sono state eliminate 4.945 classi.

E mentre i territori perdevano le loro scuole e i loro insegnanti, la popolazione scolastica quest´anno ha registrato 37.876 alunni iscritti in più. E´ aumentato il numero di alunni per classe, soprattutto nella scuola superiore (fino a 32/33).

Nella scuola primaria si sono perse le compresenze, ore necessarie per portare i bambini nei laboratori, fare i progetti, uscire dalla scuola per le visite di istruzione, recuperare i bambini in difficoltà… Alle medie e alle superiori si sono perse le ore a disposizione ed è diventato impossibile sostituire un collega assente.

UNA SCUOLA SEMPRE PIU´ POVERA

I pochi finanziamenti, che arrivano sempre più in ritardo, costringono le scuole a chiedere contributi sempre più consistenti ai genitori per tirare avanti. Nel 2009 nessun finanziamento per il normale funzionamento è arrivato alle scuole e poche migliaia di euro arriveranno per le supplenze e le attività.

Ogni scuola vanta crediti cospicui nei confronti del Ministero: si va dai 70mila euro ai 150/200mila di finanziamenti promessi, ma mai arrivati, alle scuole che hanno così dovuto anticipare con la disponibilità di cassa (spesso i contributi dei genitori) le spese affrontate. Senza soldi non si riesce a pagare lo stipendio ai supplenti, perciò i dirigenti scolastici sono costretti, in caso di assenza di un insegnante, a suddividere gli alunni nelle altre classi.

Nel 2009, per l´ampliamento dell´offerta formativa sono stati tagliati 45 milioni (il 21,66% in meno dell´anno prima) e altri 40 milioni saranno tagliati nei prossimi due anni.

Per la formazione degli insegnanti nel 2009 è stato stanziato il 27,64% in meno rispetto allo scorso anno (l´83,07% rispetto al 2001). 500mila euro sono stati tagliati al fondo per l´handicap.

Tra l´altro questi fondi, relativi al 2009, a dicembre non erano ancora stati resi disponibili alle scuole!

In compenso le scuole private riceveranno 120 milioni di euro di risorse aggiuntive.

MENO SCUOLA PER TUTTI !

Tutti gli ordini di scuola hanno visto, o vedranno, la diminuzione del tempo scuola offerto alle famiglie. Ad esempio nella scuola primaria, nonostante nel febbraio 2009 il 56% delle famiglie avesse chiesto le 30 ore, l´organico per le classi prime è stato assegnato a tutte le scuole per 27 ore.

Ma meno scuola non è la risposta giusta all´emergenza educativa che si va sempre più delineando nel nostro Paese, dove la famiglia da cui provieni, la scuola che frequenti, il luogo dove nasci, contano di più dei talenti e delle capacità individuali.

Il recentissimo Rapporto sulla scuola in Italia 2010 della Fondazione Agnelli mette in luce:

· le mancanze del nostro sistema scolastico impoverito: un ragazzo su 5 tra i 20 e i 24 anni non ha completato la scuola superiore.

· La frattura sempre più evidente tra nord e sud del Paese: il 30% degli allievi meridionali non raggiunge la soglia minima di competenza; il Trentino spende 9.900 euro per un alunno contro i 5.800 della Puglia; c´è un computer ogni 5 studenti a Bolzano e uno ogni 27 da Napoli in giù; un quindicenne del sud ha una preparazione uguale ad un tredicenne del nord…..

* La disuguaglianza sociale (che i nuovi ordinamenti accentueranno): i figli dei ceti abbienti si iscrivono ai licei (dove la probabilità di laurearsi è del 50%), mentre gli altri si iscrivono ai tecnici (probabilità laurea 12%) o ai professionali (probabilità laurea 5%).

Intanto i fondi che il contratto nazionale della scuola destina agli insegnanti che lavorano in scuole situate nelle aree a forte processo immigratorio o a rischio di dispersione scolastica, e che sono gli unici finanziamenti di questo tipo, sono rimasti gli stessi dal 2001. Ma nel frattempo la presenza di alunni stranieri sul territorio è quasi quadruplicata e sono aumentate in modo preoccupante le situazioni di disagio scolastico e di abbandono. E la politica risponde permettendo ai 15enni di uscire prima dal percorso scolastico, barattando l´obbligo di istruzione con l´apprendistato in qualche fabbrichetta!

Una scuola impoverita e dequalificata diventa premessa di insuccesso scolastico e formativo, provoca disaffezione che poi diventa abbandono e dispersione scolastica. E pensare che la Costituzione assegna all´istruzione, e alla scuola pubblica, il compito fondamentale di promozione culturale e sociale di ogni cittadino, riconoscendola come strumento principale per rimuovere gli ostacoli che possono limitare “la libertà e l´uguaglianza dei cittadini” e che “impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l´effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all´organizzazione politica, economica e sociale del paese” !

di orsola
pubblicato sul Manifesto il 15 marzo 2010

Video di Luigi Saragnese

Alle elezioni regionali la Federazione della Sinistra si presenta con un proprio simbolo e un proprio programma. Sanità e Diritto all’istruzione per tutti, innanzitutto.
Vota Saragnese!

Il video è presente anche nel suo gruppo facebook:
Saragnese: un candidato alle regionali piemontesi per l’interesse pubblico

Saragnese scrive alle elettrici ed elettori del Piemonte

Care amiche e cari amici,

il 28 e 29 marzo 2010 si voterà per il rinnovo del Consiglio Regionale del Piemonte. Rifondazione Comunista ha dato il proprio contributo in questi cinque anni di governo di centrosinistra per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei piemontesi, con la responsabilità della buona gestione dell’Assessorato alla Sanità. La Federazione della Sinistra, di cui Rifondazione Comunista fa parte, ha sottoscritto con la Presidente Mercedes Bresso un accordo tecnico che prevede la presenza della lista della Federazione della Sinistra nella compagine che la sostiene, ma nel contempo lanostra autonomia politica e programmatica in caso di vittoria della Bresso. Ciò determinerà, nel prossimo Consiglio Regionale, la nostra assoluta libertà d’azione politica, in coerenza con il programma della Federazione della Sinistra, senza alcun condizionamento rispetto al programma del centrosinistra concordato con l’UDC.

Abbiamo sottoscritto questo accordo tecnico sulla base di due obiettivi di fondo.

Il primo: impedire la vittoria del centrodestra e di Cota, esponente di quella destra xenofoba e razzista che prefigura una pericolosa deriva fascista per la società italiana.

Il secondo: rafforzare la Federazione della Sinistra per renderla capace di rappresentare gli interessi della classe lavoratrice e dei ceti popolaririlanciare e rafforzare un sistema di servizi pubblici, a partire dai beni essenziali (acqua, energia, trasporti, salute, formazione), alternativo a quello oggi dominante, basato, al contrario, sulla centralità delle grandi opere inutili e dannose, come la TAV.

È in questo quadro che mi permetto di segnalarvi la mia candidatura.

In questi ultimi anni, come forse vi è noto, ho ricoperto l’incarico di Assessore alle Risorse Educative del Comune di Torino. In quest’ambito ho cercato di praticare scelte per le quali sempre mi sono battuto: affermare il diritto allo studio, difendere la scuola pubblica e il suo carattere laico, contrastando le politiche di privatizzazione e di esternalizzazione dei servizi educativi. Questa azione, nonostante i continui attacchi del centrodestra (ma anche in molte occasioni dello stesso PD) è riuscita ad aumentare l’offerta di posti negli asili nido attraverso l’apertura di nuove strutture con personale comunale, ad assumere a tempo indeterminato alcune centinaia di educatrici ed insegnanti precarie, a far approvare il nuovo Regolamento Nidi Comunali, venendo in contro alle richieste di tanti genitori di Torino. Sono questi alcuni dei motivi che spiegano la “cacciata” di Rifondazione Comunista dalla maggioranza in Consiglio comunale. Una rottura dovuta alle nostre posizioni critiche sulle scelte dell’Amministrazione in ambito urbanistico, sull’assistenza, sui servizi educativi e sulla proprietà e la gestione delle aziende pubbliche municipali.

La mia candidatura al Consiglio regionale del Piemonte intende riaffermare questo impegno e queste linee di fondo, per contrastare con forza l’attacco operato dal governo Berlusconi e dalla ministra Gelmini alla scuola e all’università pubblica. Il taglio degli organici nell’anno scolastico in corso ha già provocato nella nostra Regione la perdita di 2.500 posti di lavoro per gli insegnanti e per il personale ATA e ha determinato una grave situazione nel sistema scolastico e formativo piemontese, compromettendone il normale funzionamento. Occorre invece operare per una politica di diritto allo studio che preveda adeguate risorse sia per i singoli (gratuità dei libri e accesso ai servizi) sia per le scuole pubbliche. Vanno aumentati i finanziamenti regionali a favore delle scuole pubbliche (statali e degli enti locali) e delle Università statali, diminuendo contemporaneamente le risorse oggi indirizzate alle scuole private; vanno altresì stanziati forti investimenti per la messa in sicurezza degli edifici scolastici e per mantenere i piccoli plessi scolastici, garantendo capillarmente la presenza della scuola pubblica su tutto il territorio regionale.

E con questi impegni e per questi obiettivi che chiedo il vostro sostegno.

Un caro saluto,

Luigi Saragnese

Le informazioni complete scritte da Saragnese per le elettrici ed elettori piemontesi in versione pdf

Rai, Berlusconi e Minzolini indagati per concussione

Così Berlusconi ordinò; “chiudete Annozero”: parte da qui, dal titolo de Il Fatto , l’ennesima vicenda giudiziaria riguardante il premier, da ieri indagato dalla Procura di Trani con l’accusa di concussione, insieme al direttore del Tg1 Augusto Minzolini e al membro dell’AgCom Giancarlo Innocenzi. Secondo quanto riportato dal quotidiano i pm, nell’ambito di un’inchiesta parallela, sarebbero incappati in delle intercettazioni telefoniche fra Berlusconi e Innocenzi, con il primo che si sarebbe lamentato con il secondo di molte trasmissioni del servizio pubblico, da Anno Zero di Santoro (vedi: caso Spatuzza) a Ballarò , a Parla con me di Serena Dandini per l’ospitata del direttore di Repubblica Ezio Mauro. Critiche che si sarebbero trasformate in vere e proprie richieste di chiudere tali trasmissioni. Il premier avrebbe trovato sia in Innocenzi (che avrebbe riferito le volontà del capo al dg Rai Masi) sia nel «direttorissimo» Minzolini, due alleati molto più che bendisposti. Adesso l’opposizione chiede le dimissioni del direttore del Tg1 e il ripristino dei talk show politici vista la sentenza del Tar del Lazio che ha bocciato il regolamento che li ha vietati finora. servizi a pagina 4 e 5 13/03/2010

Fonte Liberazione.it

Una bella giornata di mobilitazione

Grande giornata di mobilitazione e di sciopero. A Torino, già dalle 8. 30 in numerosi convergevano verso Piazza Arbarello. Qui, alcuni del gruppo nato su facebook e blog, “24 ore senza precari” hanno trovato ospitalità presso un altro gurppo “Precari Autoconvocati”. Entrambi “scortati” da due bandiere di Rifondazione Comunista. Grande sostegno e presenza da parte del consigliere regionale uscente, e candidato  per la Federazione della Sinistra Juri Bossuto e il candidato al consiglio regionale della stessa, Luigi Saragnese.

Un corteo clorato e partecipato. Moltissimi gli studenti. A detta dei sindacati, una buona adesione, soprattutto tra i metalmeccanici. Grande entusiasmo quando il corteo ha incontrato un gruppo numeroso di metalmeccanici in Piazza San Carlo. Un solo grido: “l’articolo 18 non si tocca”.

Mentre alcuni facevano ritorno, un altro gruppo, l’ultimo, scandivo il seguente coro: “su, su, su, i prezzi vanno su, governi Berlusconi, non ne vogliamo piu'”.

Secondo alcuni, lo sciopero è un atto politico, ma “anche non fare niente, e , o, non aderire allo sciopero è atto politico”.

Nel pomeriggio, attività politica.

Guglielmo Epifani: “La giornata del 12 marzo la prima di una lunga tappa”

di Fabio Sebastiani

”Non è che l’inizio”. Lo slogan del maggio francese da oggi entra ufficialmente, anche se un po’ in sordina, nella storia del movimento dei lavoratori e delle lavoratrici del Bel Paese. ”Non è che l’inizio”, detto dal segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani, potrebbe voler dire tante cose. Speriamo valga quella “interpretazione autentica” che indica nella giornata del 12 marzo la prima di una serie di tappe di lotta e di mobilitazione a sostegno di una piattaforma sindacale contro la crisi economica e per respingere l’attacco all’articolo 18. L’arrivo dell’avviso comune sul “Collegato Lavoro” sugella, semmai ce ne fosse ancora bisogno, la fine di ogni dialogo unitario con Cisl e Uil, che ormai praticano un modello di sindacato basato sugli iscritti e sui servizi. Un modello nettamente diverso che più che mettere in discussione il sindacato più grande d’Italia e la sua etichetta, mette in discussione il ruolo dei lavoratori.

Sulla strategia unitaria, l’attuale segreteria guidata da Epifani ha basato la sua iniziativa politica. Ora si tratta di trarne le dovute conseguenze. E il sedicesimo congresso sarà sicuramente la sede giusta. I contenuti non mancano, come è noto. Dalla democrazia alla contrattazione, passando per il welfare e i migranti: c’è solo l’imbarazzo della scelta. Il punto non è “cosa”, ma “come”. Per questo è molto importante che questo periodo di mobilitazione non sia solo un ”pro-forma” in attesa che l’ennesimo scandalo sul giro di estcort o il solito de-cretino spazzino via quel che rimane del centrodestra. Stavolta le mobilitazioni, vista anche l’alta partecipazione alla discussione e al voto nei congressi di base, soprattutto al Sud, devono sapere trasformare la quantità in qualità. Se non ora quando? Per poter dare un senso a questa fase storica di vera e propria svolta sociale non basta una Cgil “solo sulla carta”. Serve una Cgil viva, nodo ineliminabile di un paese che non trova più risorse per uscire da una crisi che da economica si sta trasformando in culturale, sociale, storica, morale.

I congressi di base hanno dimostrato che questa vitalità c’è. E’ il momento di usarla. Milioni di pensionati pronti a far valere i loro diritti. Decine di migliaia di giovani, figli soprattutto della “primavera pugliese”, che vogliono davvero chiudere con un passato fatto di precarietà e di sfruttamento. E dire che il Sud ne avrebbe tanto bisogno di una Cgil giovane e piena di idee.

La lotta è di lunga durata. E il tatticismo non solo non è utile ma rischia di bruciare le risorse che si hanno a disposizione.

a cura della cooperativa editoriale LIBERAROMA

L’Interesse Pubblico è il mio fine. Oggi non è banale, promesso, il tuo voto a Saragnese Vale.

Uniamoci al gruppo facebook di Luigi Saragnese per dare sostegno ad un uomo che della difesa dell’interesse pubblico ne ha da sempre fatto una missione della sua vita. C’è da fidarsi di Luigi, lo ha ampliamente dimostrato in tutte le battaglie che ha condotto; non è poco, oggi, dove tanti politicanti sono l’emblema del peggio che possa esistere.

Romano Borrelli.

Luigi Saragnese

Giornata di neve a Torino ma non solo. Giornata di lavoro e mobilitazione per la campagna elettorale.

Nel tardo pomeriggio, un aiuto per la preparazione della campagna elettorale,  in Federazione, oggi, con Luigi Saragnese. Insieme a molti altri militanti.

Durante le nostre discussioni, forte è stata la richiesta per una giornata dedicata alla nostra cara Costituzione. Speriamo. Se ne sente il bisogno.

Luigi, per cortesia, se ne sente davvero il bisogno. Regalaci una giornata studio sulla Costituzione.

p.s.

Luigi adesso è contattabile su FACEBOOK, CLICCA SULLA FOTO SE VUOI AGGIUNGERLO COME AMICO.

Bresso-Cota su federalismo e scuola: non ci siamo!

Luigi Saragnese

Bresso-Cota su federalismo e scuola: non ci siamo!

Il confronto sul tema delle competenze regionali sulla scuola tra la presidente Bresso e Cota in occasione della pubblicazione del rapporto 2010 della Fondazione Agnelli più che programmi alternativi, ha messo in luce pericolose somiglianze, alcuni significativi silenzi e molte ambiguità:

– sulla devoluzione delle competenze statali alle Regioni in materia di Istruzione, il dibattito si è risolto in una gara a chi era più il più autenticamente “federalista”, ciascuno accusando l’altro di incoerenza e dei ritardi nell’avanzamento del processo; entrambi d’accordo nel trasferire alle Regioni tutte o la maggior parte delle materie in questione e nell’assumere provvedimenti considerati come assolutamente necessari quali, ad esempio, i concorsi regionali per il reclutamento degli insegnanti, presentati come misura risolutiva dei mali che affliggerebbero la scuola piemontese. Vogliamo chiedere ad entrambi i candidati: cosa esattamente intendete per ” concorsi regionali? Vorremmo ricordare che già dal 1983 i concorsi nazionali per i docenti si sono svolti in ambito regionale e hanno dato luogo a graduatorie regionali e provinciali. E dunque?

Ciò che Cota non ha avuto il coraggio di dire in quella sede è che la Lega, in realtà, pensa a concorsi riservati ai soli residenti della Regione, perché rifiuta l’idea stessa di sistema scolastico nazionale unitario e pensa che ogni Regione debba farsi la sua scuola. Non crediamo che la Presidente Bresso la pensi allo stesso modo, ma allora perché si dichiara d’accordo su un provvedimento simile?

– i silenzi e le ambiguità, infine, riguardano i tagli già effettuati dal centro destra che stanno portando allo smantellamento del tempo pieno nella scuola elementare, a caricare sulle famiglie nuovi e più pesanti oneri per lo studio dei loro figli, e che hanno già causato nel corrente anno scolastico la perdita (e altrettanti sono previsti per il prossimo) di più di duemilacinquecento posti di lavoro docente e ATA , con il peggioramento di tutta l’offerta formativa.

Non di tagli ha bisogno la scuola e l’Università pubblica in Piemonte, ma di risorse e di investimenti per combattere la dispersione, favorire l’integrazione e il successo scolastico di tutti i suoi allievi.

Per questi obiettivi si batte la Federazione della Sinistra.

Luigi Saragnese, Responsabile Area Conoscenza Segreteria PRC Piemonte