Buon Natale 2022

Dopo pranzo natalizio, le strade della città faticano a rianimarsi, al contrario, registrano il tutto esaurito cucine e sale da pranzo, tra tintinnio di posate, schiamazzi, canti natalizi e canto di Natale. Il tempo è simile novembrino ma con effetto lucido sulle strade e la neve che avrebbe reso il tutto più magico, chissà dove è così come Babbo Natale, ritiratosi in qualche sua residenza. Alla stazione poche partenze e arrivi almeno nel pomeriggio e molti gli schiamazzi di gruppi di ragazzini, immagino vogliosi di rimettersi sui libri. Il pomeriggio scivola via, velocemente….verso il 2 tempo sulle tavole imbandite.

4 dicembre 2022

In una giornata fredda, come quella odierna, mi trovo a rasentare il muro con il suo murales che ricorda la tragedia Thyssenkrupp e che tra qualche giorno, inevitabilmente, lo ricorderà anche questo blog su cui scrivo poco, ultimamenre, meno di un tempo, e non perché non abbia qualcosa su cui scrivere, semplicemente perché il troppo “rumore” porta a scrivere meno e forse ….chissà. Eppure ogni occasione sarebbe buona per scrivere. Al bar della scuola, davanti ad una richiesta di una spremuta, un caffè ristretto, un cappello che si toglie lasciando la massa dei capelli oscillare per un attimo, tutto parla, basta solo ascoltare. Quante storie, spunti, sunti, spremuti, romanzati, in parte veri, in parte inventati. Un attimo, basta solo un attimo, anche non fuggente, una forma di attenzione, di gentilezza, un silenziarci per far posto a qualcuno, anche quando non parla, in un rumore che confonde, ci confonde, stordisce, fino a perderci, come nelle nebbie di fine novembre, di quelle spesse, nella Bassa, quando prendi un treno e non sai quando fare ritorno E senza scrivere, e raccontare, m rendo conto che mi ci sono perso, in uno sweet novembre, dimenticato, saltellando direttamente a piedi uniti, a dicembre, a santa Barbara. Chissà che quella spremuta, quella goccia di lacrima, che quella ragazza sta posando in un occhio non risvegli la voglia di raccontare qualcosa in dicembre. Come una volta, quando bastava alzare un cappello per scoperchiare storie.

.