Il rientro, in aereo, è davvero diverso. Dal treno. Non si ha neanche tempo di ripensare e rivivere le emozioni di un tempo piccolo e allo stesso tempo grande. Nienre lacrime, o poche, in tutti, in partenza. Tesi, contratti, irrigiditi, ansiosi, dopo aver preso posto e allacciato le cinture di sicurezza, si aspetta che l’aereo cominci a correre, s rullare come una F1, Dopo i mimi , gli annunci, il decollo e poi da lassù cercare di riconoscere strade, case, sparsi, poi città che sembrano puntini, che solo apparentemente “volano” via anche loro, mentre signorine r signorini, per la par condicio, vendono, o ci provano, profumi d gratta e vinci. E un occhio al tempo e un occhio fuori e sotto,”come nelle nuvole” cerchi di riconoscere,”saranno le Tremiti”? L’unico arcipelago adriatico a poche miglia da Vieste, dal Gargano. Come è profondo il mare. Chissà le spiagge, i trabucchi, le stradine, il faro, ausilio importantissimo per la navigazione. il porto. Verrebbe da gridare alla Pizzul che è tutto molto bello.Il tempo di una lezione di geografia che le vacanze si porta via.


