C’era una volta…

C’era una volta, o forse erano due, e fu così che con Alex Britti nella testa insieme a due bellissime note mi accingo a ridiscendere nelle viscere della nostra città. Una bella rovesciata di ricordi mentre infili, non la rete, ma la scala mobile della metro in piazza XVIII Dicembre, a Torino, e sei proiettato indietro nel tempo, mica tanto poi, quando là correvano, e fermavano, treni sul livello stradale. Un bancomat, un tabacchino, un giornalaio, cabine telefoniche e altre cabine scendendo le scale del sottopasso. Poi le biglietterie, il bar, le sale d’attesa e appena fuori i binari tronchi, 1-2 della Torino- Rivarolo -Castellamonte, coi trenini bianchi e rossi, rigorosamente a gasolio. Con le panchine per innamorati di…passaggio. O stanziali. In alto a sinistra il ponte in ferro che congiungeva corso Bolzano con corso Inghilterra, che passava appena sopra il fascio dei binari, prima che fossero inghiottiti direzione Porta Nuova. Altri tempi, quando i treni notturni correvano verso Trieste e Parigi, e per quanti ne avessero voluto ingannare l’attesa, un ristorante divenuto poi mc.Donald. Altri tempi. Quando non ci si faceva mancare nulla, in semplicità.

oggi, nella nuova Porta Susa, un toro verde è pronto ad essere visibile. E quando lo scopriremo….. Il presente che avanza.

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