Incalzato dagli studenti su una presunta stanchezza, visibile ovviamente solo a loro, capaci di radiografie e risonanze magnetiche a distanza, oltre la mascherina e metri di distanza dal dispositivo che ricopre gran parte del volto, provano a chiedere, con la curiosità che da sempre li distingue, quali interessi mi, ci, assorbono nei pomeriggi o week end liberi. Liberi chi da cosa? Scartoffie loro da compilare, consigli, uda, pfi, glo, corsi di formazione e compagnia, sono parte degli intrattenimenti di chi è attaccato per un lavoro di sole 18 ore e con le vacanze più lunghe del West, così da sentirci meno soli e non annoiarci. “E ma così corre il rischio di una depressione, prof”. Il tempo che si organizzino velocemente in assemblea, senza permessi e consultazioni se non fra di loro, rimedio nell’ordine una pizza di classe, una discoteca di gruppo, una passeggiatina serale con loro, amici a 4 zampe prestati per qualche giorno, così, da sentirmi meno solo e riempire le mie solitudini. Quando si organizzano, i nostri studenti, son capaci di coscienza sociale, politica, ecologica, ambientale critica trasformativa. Anche per loro, un mondo diverso è possibile. Lasciata la scuola alle spalle, lo studio è davvero continuo. Immagino il provveditore che si preparava per i candidati a preside, ai loro esami orali, e così è per noi immaginare le domande poste sul tema conflitto Russia-Ucraina in questo momento, a cavallo fra religione con le tre Chiese, la Costituzione con l’art 11, le risoluzioni, il pacifismo, la storia recente, con Andreotti e le operazioni di polizia internazionale, per non nominare la guerra. Per non parlare di economia, di Rumor e la famosa carta assorbente quando è ora di ritirare moneta dal sistema economico. L’inflazione, stagnazione, Gorbaciov, Reagan. C’era una volta la fine della storia, c’era una volta la globalizzazione, c’era una volta …
caro Romano … io che seguo il tuo blog, in questo ultimo scritto ti percepisco davvero demoralizzato e, ovviamente ne comprendo i motivi…però è anche bello vedere come i tuoi studenti ti stiano vicini il che vuol dire che ti stimano e ti sentono in sintonia con loro (non uno di loro ovviamente che non sarebbe sano). Spro di leggerti presto nuovamente più sereno!
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Ciao Angela, grazie. Ovviamente ci scherzo su, fermo restando che davvero gli impegni scolastici sono diventati davvero tantissimi, a volte sembra di dimenticare qualcosa.
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