Seguo con apprensione i negoziati, la diplomazia, con la speranza che un mondo migliore possa esser davvero possibile. Passo intorno piazza Castello, a Torino, una coppa rotatoria chea suo tempo, prima delle fontane, ospitò anche un bellissimo prato, alungo l’occhio e due bandiere sventolano meste, accarezzate dal vento. Un’idea di un mondo diverso, almeno ai nostri occhi, che eravamo moltitudine,noi, reduci di Genova, era possibile quando c’era il movimento che serpeggiava in serate come queste, chi con la bandiera arcobaleno al collo , chi con una bici ed il suo manubrio tra le mani e chi mano nella mano, a mano a mano sfilava cantando Rino Gaetano, immaginando un mondo sempre più blu. Erano serate di anni come queste, e sempre nei discorsi il come è potuto accadere non trovava mai la spiegazione. Il mondo si è svegliato ancora un volta con una guerra, questa non lontana, ma vicinissima a noi, almeno tre ore di aereo. Mi mancano i punti di vista snocciolati cammin facendo, le chiacchiere tra mozioni e prese di posizioni e un biglietto per Roma, per la prossima manifestazione del movimento per la pace.
