Sul tram sale un uomo, con un mazzo di rose, e già penso a quanti tavoli, a coppie sedute, prima o dopo cena, cercherà quell’uomo, dopo aver camminato molto, di ricamare qualcosa pur di venderne almeno una, che poi saranno le loro rose, ricordando Dino Campana, e ai tempi a.c, questo si, che era un lavoro che rendeva, e ai tempi a.c, le coppie si che si sedevano e raccontavano e compravano rose e mangiavano pizze e….a mano mano….rievocando Rino Gaetano, quelle diventavano rose, o tutto o quasi, e i pensieri fuggono e la mano cerca la penna per fantasticare oltre quelle storie, ma ben presto rammento di aver lasciato la moleskine presso la mia pasticceria preferita. Sale una donna, sul tram, che interrompe il flusso dei pensieri, è al telefono, zona ospedali, urla, all’altro capo del telefono e che denuncia, chissà chi per chissà cosa. Sale un gruppo di studenti che spara voti, di una qualche classe di una qualche scuola, aperta ma a ranghi ridotti, con omicron che forse rallenta la corsa mentre per il Quirinale qualcuno l’aumenta. Batti quorum, catafalco, prima chiama e la storia della Repubblica, con Rumor, Parti, Da Gasperi e De Nicola. Qualcuno suona il campanello, insieme a per chi ha suonato la prima campanella, per prenotate la fermata, indossando un guanto, e penso sia una buona idea. Il tram sferraglia e lentamente si avvicina a destinazione. Una manciata di fermate, il tempo giusto per sfogliare una paginetta, prima che sia sera

Questo non è un commento, ma una riflessione a parte nata sempre il 17 gennaio leggendo La Stampa. Anche nel tuo post entra di straforo il Covid… e proprio di questo si tratta :
UNA NUOVA NORMALITA’…
Le affermazioni di Stella Kyriakides commissaria UE alla Salute (che sostiene tra l’altro che sarebbe giusto che gli Stati pensassero all’obbligo) ci prospettano un orizzonte non rassicurante.
Dobbiamo forse iniziare ad accettare, immaginare e prepararci per il futuro a nuovi stili di vita. Un cambiamento epocale.
” (…) è improbabile che il Covid scompaia da solo. Probabilmente diventerà endemico a un certo punto, impareremo a conviverci, proteggendo i più vulnerabili con vaccini e cure. Ma il nostro comportamento di oggi conterà per il GENNAIO 2023. Quello che facciamo oggi, collettivamente e individualmente, deciderà l’evoluzione della situazione. CON VACCINI, MASCHERINE E DISTANZA possiamo tornare a UNA NUOVA NORMALITA’ CHE SIA PIU’ VICINA POSSIBILE ALLA NOSTRA VECCHIA NORMALITA.'”
(da la Stampa 17.01.2022)
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Grazie Angela
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