17 gennaio 2022

Sul tram sale un uomo, con un mazzo di rose, e già penso a quanti tavoli, a coppie sedute, prima o dopo cena, cercherà quell’uomo, dopo aver camminato molto, di ricamare qualcosa pur di venderne almeno una, che poi saranno le loro rose, ricordando Dino Campana, e ai tempi a.c, questo si, che era un lavoro che rendeva, e ai tempi a.c, le coppie si che si sedevano e raccontavano e compravano rose e mangiavano pizze e….a mano mano….rievocando Rino Gaetano, quelle diventavano rose, o tutto o quasi, e i pensieri fuggono e la mano cerca la penna per fantasticare oltre quelle storie, ma ben presto rammento di aver lasciato la moleskine presso la mia pasticceria preferita. Sale una donna, sul tram, che interrompe il flusso dei pensieri, è al telefono, zona ospedali, urla, all’altro capo del telefono e che denuncia, chissà chi per chissà cosa. Sale un gruppo di studenti che spara voti, di una qualche classe di una qualche scuola, aperta ma a ranghi ridotti, con omicron che forse rallenta la corsa mentre per il Quirinale qualcuno l’aumenta. Batti quorum, catafalco, prima chiama e la storia della Repubblica, con Rumor, Parti, Da Gasperi e De Nicola. Qualcuno suona il campanello, insieme a per chi ha suonato la prima campanella, per prenotate la fermata, indossando un guanto, e penso sia una buona idea. Il tram sferraglia e lentamente si avvicina a destinazione. Una manciata di fermate, il tempo giusto per sfogliare una paginetta, prima che sia sera