Palline sparse

Sul suolo, grigio, di una delle tante strade, di una delle tantissime cittadine del nostro Paese, avvolte da una nebbia spessa, giacciono residui di addobbi natalizi, oggetti che impreziosivano la cima di qualche albero natalizio o qualche pensiero. Oggetti che fino a pochi giorni fa illuminavano in qualche modo focolari domestici, rendendoli allegri, gioiosi, o ne contribuivano, almeno per l’atmosfera. Oggi, qualche mano poco accorta, o sconsiderata, o, forse, superficiale, o chissà di altro ancora lì ha tristemente abbandonati. O dimenticati. O persi, da una dimora all’altra, cantina, soffitta o garage che sia. Un giorno di fine vacanze natalizie. Quando alberi, parrucche, loro orecchini e re magi, terminato il viaggio, stanchi ed esausti, vengono riposti. Tralasciate le 2 palline, sparse, ancora non rotte , come un’appendice di capodanno dove per molti “buttare via” significa “Gettare via”, sbarazzarsi, di cose tristi, l’equivalente di un taglio di capelli, tanto per ricominciare. Ricominciare. Si può, si deve. Gettare, no. Tutto si tiene, tutto utile al nostro viaggiare. Un continuo viaggiare.

Gettare via, triste gesto. Fatto che riconduce inoltre a pensare agli enormi sprechi alimentari. Quotidiani.Da produttore a consumatore, nella filiera, in casa. Spero sia stato solo una distrazione, di queste due povere palline, adagiate dl freddo e al gelo, come due povere figli e gialle in una giornata autunnale. “Finita la festa, gabbato lu santu”.

“C’è un tempo per stracciare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare….”

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...