Una colazione incorniciata da fette di panettoni, pandori, fiocchi, nastri, paste di ogni tipo, salatini e spruzzate di zucchero a velo come una sorta di nevicata che rende il tutto ancora più magico e dolce, il tutto mentre spazio i miei occhi ora a destra esinistra e sorseggio il mio cappuccino nel rito domenicale della quarta domenica di Avvento, in una pasticceria a due passi da casa (Sida), dove la tazza è il mare o l’oceano e la fetta di pandoro una barchetta in procinto di esplorare il mondo, come nelle fantasticherie dei piccoli. Un’agenda sulla mensola, pagine bianche, l’inchiostro, i pensieri e le parole, una pagina del calendario, fissa il tempo al 19 dicembre. Prendo la penna, comincio a scrivere:
” Se hai un sogno credici, e fissa una stella…parla meno e fa spazio al silenzio….”

In questo Natale sono meno disposta a “sognare” purtroppo… forse il Covid che continua a imperversare…ti mando una mia poesia per questo tempo e un abbraccio!
di nuovo
resteremo nel tempo
con le nostre mascherine
nelle foto di famiglia
e faremo la storia
anche se ignoti
portatori di virus
nei corpi allarmati.
Come trovare la vita
al di là della morte
non sappiamo.
Ed è Natale.
Seconda stella a destra
che guida il cammino…
è lontana lassù.
Non viene un Gesù
a salvarci dai nostri
languori
nei cuori.
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Grazie!!!
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