Notte prima degli esami

E così siamo giunti, in un modo o nell’altro, al ritmo del suono di una fisarmonica (apri, chiudi, apri,la scuola) al tempo della vendemmia della divina cultura. Pensiero che il candidato si sforzera’ di spremere, nozioni, concetti, impressioni collegando il tutto nel giro di un’ora circa.. .Lasciata alle spalle l’ultima campanella, il rito della fontana, perché si sa, l’acqua pulisce tutto, la notte appena trascorsa è stata quella “prima degli esami”. Certo siamo orfani delle tracce dei temi e dei loro svolgimenti, dei dizionari sotto il braccio e dell’intervista al primo candidato appena uscito dall’aula:”scusa quale tema hai svolto? Come hai passato la notte? Appunti o schemi?”…e via dicendo, ma la maturità mantiene inalterato nel corso degli anni lo stesso gusto, dolce amaro. Chissà se dall’anno prossimo si riuscirà a tornare alla modalità consueta, scritti-orali, o se questa formula verrà strutturata . Come che sia, quest’anno lo ricordero’ così, con il gruppo della quinta, in cortile, mascherine sul volto, che intona notte prima degli esami, e delle loro lacrime, di chi sa che scritti o non scritti, è diventato troppo presto grande.

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