Poco voglia di scrivere in un periodo particolare, diverso, insolito. Certo non mancano code, folla, nei momenti di libertà, nei negozi, fuori, occhi distratti e altri no, nel lnostro saltellare tra un colore e l’altro, semaforo simbolo che ci permette l’uscita dalle nostre dimore, ma l’atmosfera, è diversa dagli anni precedenti. In piazza San Carlo, a Torino, l’albero ed il Presepe sono ai loro posti ma manca quello posto nell’ atrio di Porta Nuova, dove si poteva lasciare un pensiero, un ricordo, dove ci si ritrovava per una fetta di panettone, tagliato li, sotto gli occhi dei viaggiatori, di chi in procinto di una partenza o di un arrivo. Chissa quando potremo rientrare, sotto l’albero, e quindi, anche a scuola, in classe…chissà….Un Natale diverso, e a riguardare le pagine, cartacee o del blog, in molti ci hanno salutato, Acutis, Palazzo, Rossi…..tanto per dirne alcuni. Però Natale si rinnova ogni anno, il mistero della vita che nasce e rinasce ancora…e che belle quelle letterine di quando piccini, aiutati dalle maestre scrivevamo un nostro pensiero, ben riposto sotto il piatto di un papà che siapprestava alla sua apertura mentre noi recitavamo a memoria, ricevamo tutte le attenzioni diparenti, invitati, che chissa come facevano a starci tuttiin cucina, 2 minuti di applausi per augurare a mamma, papà, fratelli, sorelle, parenti, amici tutti, a questi e quelli e pace in terra a tutti gli uomini di buona volontà. Che bello….e ora, poveri bambini e bambine, se tutto va bene, solo pochi uditori…..