“Sfoglio” velocemente la galleria fotografica al fine di trovare una istantanea adatta ad augurare un buon ferragosto. Un gesto non semplice tra una fetta biscottate e l’altra da immergere in una tazza di latte, e fantasþicare su cosa possa essere il tazzone e cosa il cucchiaio, diventando ogni mattina un pochino di quel che siamo stati: bambini; la tv che gracchia, sintonizzata sul tg, rimanda numeri di positivi, contagiati, sul rientro a scuola, sulla viabilità sulle autostrade, le mete degli italiani, ecc ecc ed il vento che disturba il mio sfogliare. Osservo oggetti che sono la somma di estati e altri momento racchiusi tra parentesi che si chiamano anni, mai sbiaditi dal sole ma sempre baciati e si sa che il sole ha il vizio di baciare le bellezze. Sfoglio. Ne individuo una, ma sono tutte belle perché raccontano qualcosa che è stato e che porta con sé altre storie. E baci.Mi godo il momento, “istantaneo” se paragonato all’anno intero così lungo e distante, come una dad. Estate, e state sempre giovani. Come sempre ma mancherà un editoriale e un augurio, di Sandro Curzi e la sua analisi sul nostro Paese ed il suo buon ferragosto. Chissa cosa avrebbe scritto oggi. Mi mancherà non andare a comprare la mazzetra dei giornali con papà, come oramai capita da tre estati, sfidando traffico e qualche bisticcio con automobilisti che mettono tra parentesi, soprattutto in giornate come questa, buon senso, educazione civica e molto altro, pur di avere sempre un posto in prima fila. Dal mio fazzoletto di Eden sperduto un buon ferragosto a tutti.