Si fa veramente fatica ad addormentarsi e quando ci si sveglia, nel cuore della notte, il tempo passato a rigirarsi tra coperte che oramai, pensi, anche per loro è giunto finalmente il “distanziamento socile”, tale per cui bisognerebbe presto “confinarle” negli armadi, almeno fino a ottobre. O almeno, con un Dpcm, di volta in volta. E di giro in giro, tra le mura domestiche di giorno, tra lenzuola e coperte, che proprio di dormire non se ne vuole sapere, si resta in silenzio, in ascolto di qui soli tic tac tic tac tutti sfasati delle uniche 3 sveglie che resistono in altra stanza. Il lamento delle ambulanze, fortunatamente si è attenuato mentre sullo sfondo, impercettibile, resta quello della polizia. Lo sbuffare dei bus, quelli che dal deposito Venaria si smistano e diluiscono perso la città alle prime luci dell’alba, oramai non se ne sente quasi più; solo l’impresa di pulizie,ha anticipato, da parecchio e di molto la pulizia degli ambienti, il che mi coglie preparato tra le pagine dei giornali che la sera prima mi ero detto “domattina approfondisco”. Cosa c’era da approfondire? Il sito “La voce.info”. Ne avevo sentito parlare della sua esistenza, ai tempi belli, quando sempre era primavera, da un professore di Scienze delle finanze, durante gli anni di Scienze Politiche, il cui cognome ricordava una catena di supermercati del torinese. E così, di tanto in tanto…o sempre buttato un ocvhio a qualche articolo, e insieme a questo ho dato un’occhiata al rapporto Oxfam che prevede mezzo miliardo di poveri in più nel mondo mentre in Italia, le stime, parlano di 10 milioni di possibili poveri in più (notizia rilanciata da Repubblica, a pag.29). Già il titolo della testata non prometteva nulla di buono: “10 milioni a rischio poverta”. Ma delle notizie da “ripassare” nel qual caso la sveglia naturale avesse bussato alle porte del mio sonno, poco profondo, a dire il vero, avevo tenuto anche l’articolo di Corrado Augias su di una Roma ed i suoi silenzi e il ticchettio della sua storia. Quella di Roma e quella di Augias.Un articolo davvero realistico che ha avuto l’effetto di riportare Roma in ogni suo punto. Bellissima descrizione, davvero, in questo periodo di immobilità è riuscito col suo scrivere a rendermela vicina, evidente e presente, con le sue fontane ed i suoi colli, i suoi profumi, glicini, aquilegie, memorie storiche.Poi, a rasserenare tutto e farmi sorridere ci ha pensato la mail, divertente, leggera, di altruismo, attenzione, simpatia, della studentessa di medicina Verdiana Lamagna, dal titolo “Una proposta inaspettata” (di Concita De Gregorio)….”Oggi è la seconda volta che porto la spesa al signor Giovanni, 87 anni…” così è l’inizio… un incipit di una studentessa in medicina che dipana in maniera assolutamente divertente, curiosa, una storia di Cuore, di quelle che lo scaldano e fanno ben sperare. “Stai a vedere che in isolamento forzato, quarantena, lockdown, ho trovato marito. Vado a dirlo a papa’”., è il yermine del racconto. Divertente, leggera…ci voleva proprio….del mio sonno, invece, manco a parlarne. Non ne vuole proprio sapere. Chi l’ha visto? Mi vado a preparare, è quasi arrivata l’ora del “meet”. Per chi suona la campanella? Per la dad. E allora, anche questa è storia da “meet”.