Il tempo di comprare i giornali, sotto casa, almeno una bella mazzetta, più del solito, perche informarsi è un must e poi perché gli spunti che da essi traggo mi sono necessari, come il pane, per la “didattica a distanza”. Classroom, Google suite..che fare, per mantenere attiva la relazione mantenendo la stessa “umanita” sviluppata in classe? Innanzitutto un “Come state?” Una parola di fiducia, una di speranza, un “andrà tutto bene”, poi, l’invio di un lavoro, quasi per dire, “continuiamo, anche se i tempi sono straordinari”. Molti ragazzi rispondono, si impegnano, scrivono, approfondiscono, inviano compiti, vorrebbero ulteriori riflessioni per incrementare le precedenti. “Rimpiangeremo questo periodo di reclusione, di fare scuola con la didattica digitale?” Speriamo di rialzarci, anzi “alzati”, come ci invita Francesco. “Damose da fa” diceva un altro grande, Giovanni Paolo II. Vedremo, con la speranza di chiudere tutto questo periodo tra parentesi e poter rinascere migliori, uomini nuovi. Intanto, una nuova Italia si affaccia al balcone, canta, resiste, balla, applaude chi lavora per noi, in corsia, negli ospedali, chi si occupa degli ultimi, che “devono stare a casa” ma che casa non hanno. I bus passano, non si fermano, osservo, un passeggero seduto, come se il bus fosse un taxi. Ne passo un altro, idem. I tram sferragliano e passano velocemente. La città è simile ad una di quelle giornate da domeniche ecologiche, anzi, peggio. Una atmosfera surreale. Alle 12, il suono delle campane. Striscioni e lenzuoli colorati. “Andra tutto bene”. Nel pomeriggio da un balcone all’ altro si resiste. Inimmaginabile la gioia che ci sara quando sara terminato tutto…
Quando la “quarantena ” sarà termina, propongo “Notti bianche” per tutte e tutti.