Non volevo perdermi, a nessun costo, l’esposizione degli arazzi egli Atti degli Apostoli con le storie di San Pietro e Paolo di Raffaello, in Cappella Sistina, per celebrare i 500 anni della morte dell’artista Urbinate. Raffaello ne realizzò i cartoni poi spediti a Bruxelles per la realizzazione, giunti poi in Vaticano tra il 1519 ed il 1521. Ma la storia da raccontare sarebbe troppo lunga e forse complessa (Come è risaputo, non sono permesse foto).
Pochi giorni di esposizione degli Arazzi nel luogo simbolo della Cristianità, la Cappella Sistina, e per nulla al mondo avrei voluto perdere questa occasione. Così, dopo una maxi coda e attesa per entrarvi il tempo è stato ingannato nell’ascoltare una babele di lingue e una altrettanto babele di amuchina formati globalizzazione. Ma il tempo passa velocemente, anzi, ressa e confusione che si trovano anche all’interno del museo, per ogni opera d’arte non permettonoquella giusta dose di concentrazione per collocarsi mentalmente nella dimensione storica di quel tempo. Pochi minuti, certo, ma ogni volta scopro elementi nuovi, dal Giudizio Universale alla Creazione. E del Perugino, del Botticelli…
Un salto nella Pinacoteca mi permette poi di ascoltare, data la confusione e la ristrettezza, più voci di guide che rappresentano un sussidio non richiesto ma di grande aiuto.