“Il viaggio…una scoperta da gustare”, cosi recita la scritta sul bicchierino di carta del mio caffe. Onestamente non ne avevo voglia e non ne sentivo la necessità, di questo tipo di caffe, espresso”. Piu che altro, è una occasione, di rottura nella rottura della nenia, una pausa che interrompe lo star seduto, occhi incollati al finestrino e nebbia in val Padana. Ma recarsi al bar del treno è come fare una passeggiata in via Roma a Torino, un giro in una libreria, dove su ogni banchetto, A, B, C, D 14, trovi libri dai titoli mai sentiti e testate di giornali appena visti. Il bar, del treno, il posto più interessante in assoluto. Articoli di giornale, scoop, arringhe, future norme, insomma, di tutto un pochino. Come dire:” è ‘ incinta sua moglie? Un po’”. Cosi intessuto e ricamato di storie particolari.. basta tendere l’orecchio e aguzzare la vista alle mimiche facciali; da piccolo avrei voluto fare il ferroviere ma probabilmente, col tempo, avrei finito per non controllare molti biglietti, al fine di parlare, ascoltare, e pasteggiare. Ora, adoro viaggiare andare al bar del treno, “scrivere, cucire, ricamare” storie sconosciute evaporate dal fondo di una tazzina e vedere ammassati libri e giornali. Viaggiare, una scoperta da gustare.