I Cesaroni, alla Garbatella

20191229_132314Durante le “Vacanze romane” non poteva mancare una puntatina presso il bar dei Cesaroni, alla Garbatella. Dopo san Paolo fuori le mura poi, Piramide prima e Trastevere ancora prima, eccomi qui a respirare le vecchie serie tv. A Trastevere oltre un’aria frizzante si impasta una sorta di malinconia, quella della prima volta qui, a Roma, con mio padre, durante  le vacanze di Natale, di quando nelle scuole si cantava ancora “Tu scendi dalle stelle…” e lui, mano nella mano, provava a farmela ripetere ed imparare a memoria  fino alla Magliana, luogo di destinazione di quelle vacanze di quel periodo. Qui, invece, alla Garbatella, era da un pezzo che, venendo a Roma la giravo con questo pallino in testa. Ora,  per metà  mi sento con la coscienza in ordine. Purtroppo, infatti, oggi,  son stato sfortunato. Il bar era chiuso ma in compenso, dalla metro al bar, non solo un set, ma bar pe davero” ho scoperto un pizzico di  quartiere molto bello, interessante, e immagino creativo e resistente. Un pochino, inerpicandosi oltre il teatro e fino al bar è stato come tornare a ritroso, negli anni. Case basse e tutti rogorosamente tifosi della Roma, ora con bandiere ora con disegni della lupa.  In molti edifici poi si ricorda un partigiano nella lotta al nazifascismo. Oltre, il quartiere, il gazometro, zona Ostiene e immagino quelli che furono i mercati generali.

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