Novembre alle spalle, dicembre alle porte, giornate si accorciano, ulteriormente, luci si accendono, precocemente, e con queste, anche il maestoso albero di Natale, posto in piazza San Carlo, a Torino.
Nella stessa piazza, il Presepe, con le 25 caselle, da “abbassare’ fino a Natale. Un tempo, non molto lontano (due anni?), tutto era concentrato in piazza Castello. Ricordo l’attesa, le luci, le autorità, l’accensione, il rito, le camionette dei vigili del fuoco. Tre, due, uno, selfie a go go. Tutti stipati ammassati come un esercito di mosche, d’estate, davanti a prodotti zuccherino. Poi, per un mese circa, le vasche, su e giu, ora li, ora qui, tra le bancarelle che fanno tanta montagna. Luci di Natale illuminano la citta’, e l’asfalto, reso ancor piu luccicante dalla pioggia che insiste fin dal mattino. Le bancarelle nei pressidel Comune smobilitano, complice la pioggia. Ci sarà, comunque, profumo di zucchero, miele, pace e armonia, tra l’eterno dilemma “panettone versus pandoro”. Zucchero a velo e canditi. Tutto scivola velocemente come la giornata odierna, con la sua “zona rossa” istituita per il ritrovamento di una bomba della seconda guerra mondiale, in zona San Salvario. Tram e bus deviati e punti di ritrovo per quanti, nella giornata di oggi, dovranno abbandonare le proprie dimore. A sentire il tg regionale,per gli intervistati, una giornata diversa. Molto.