È così, zitto zitto, perché non ne ho scritto e per come si è piombata nell’autunno, l’estate 2019 ha chiuso i battenti, aperto gli ombrelli, allungato camicie e maglioncini, oltre ovviamente l’orario scolastico, che pur non essendo ancora definitivo si avvia ad esserlo. Diceva Albert Camus che “L’autunno è una seconda primavera dove ogni foglia è un fiore” e cosi, questa mattina mi sono regalato due piantine posizionate sulla finestra, per rifare ancora primavera. Le giornate si accorciano e il grigio si spande, si spalma e di tanto in tanto, castagne “piovono” dal cielo di qualche viale cittadino alberato. Metterne in tasca una, si dice tenga lontano eventuale raffreddore. Poi, ad altri angoli, profumo di castagne, quelle buone, invadono vie e corsi, e rumori di coni di giornali fanno presagire cartocci ottimi sostituti dei gelati. Insomma, il tempo cambia e va. Oggi ricorre san Maurizio e i ricordi vanno ad alcune vendemmie adolescenziali nell’astigiano che davvero chiudevano definitivamente l’estate.
Vado alla ricerca di una libreria, Feltrinelli, quella della stazione, e cerco un libro, “In viaggio contromano” , di M.Zadoorian. Lo trovo, ne leggo una pagina, in un breve viaggio, sotto la pancia della nostra città.