A Roma fa caldo, ma non eccessivamente. Si vocifera che il merito sia stato di una pioggia dei giorni scorsi, ed è meglio così, perché anche con questa fortuna il caldo, a me, pare davvero eccessivo. In piazza della Repubblica noto con felicita che davvero la stazione metro è stata ripristinata e riaperta al pubblico. Mi munisco di un biglietto metro 24 h, scale metro, metro e mi lascio condurre fino a Cipro Musei Vaticani, cominciando la visita dalla Pinacoteca. Giotto (“Trittico Stefaneschi”), Cola dell’Amatrice con “Assunzione della Vergine” e Perugino,
“Madonna dei Decemviri”, Pinturicchio con “la Madonna col bimbo sul davanzale”. E poi ancora Filippo Lippi, Beato Angelico, Melozzo da Forli. Comincio dalla Pinacoteca per avere una visione organica, dopo i tesori umbri, in particolare per arricchire le conoscenze sul Perugino, che qui si trova anche in Cappella Sistina con “La consegna delle chiavi”. Insieme a questo approfondimento un “ripasso” di Raffaello e Caravaggio
“La deposizione”, facendo mentalmente un parallelo con “la Pietà” di Michelangelo”.
Del primo, Raffaello, “la Madonna di Foligno”, ” “La Trasfigurazione”, e “Incoronazione della Vergine” e ancora, Annunciazione, Nativita` e presentazione di Gesù al Tempio. E ovviamente gli arazzi. Ogni volta è sempre come la prima. Con la speranza di poterli riprendere all’avvio della scuola.